Saranno due le anime che caratterizzeranno la recensione di Echo 3, la nuova serie Apple Tv+ che dopo i primi tre episodi presentati in anteprima il 23 novembre, continua ogni venerdì dal 2 dicembre sulla piattaforma. Scritto dal premio Oscar Mark Boal (The Hurt Locker, Zero Dark Thirty) e adattamento della pluripremiata serie israeliana Quando gli eroi volano - When Heroes Fly, creata da Omri Givon e disponibile su Netflix, ispirata a sua volta all'omonimo romanzo di Amir Gutfreund, il serial è un thriller che si divide tra l'action al limite della tensione e lo psicologico tutto improntato su ciò che accade nella mente dei personaggi.
Thriller d'azione
La prima anima di Echo 3 è quella più prettamente action che si rifà ai precedenti dell'autore nei film candidati agli Oscar che trattavano situazioni delicatissime di guerra. Il serial è ambientato in Sud America con dialoghi in inglese e spagnolo - come molte serie Apple original in doppia lingua e vede al centro tre personaggi. Amber Chesborough (Jessica Ann Collins) è una giovane e brillante scienziata che fa da ponte negli attriti della propria famiglia. Quando durante un viaggio di lavoro scompare lungo il confine tra Colombia e Venezuela, suo fratello Bambi (Luke Evans) e suo marito Prince (Michiel Huisman), due militari che hanno fatto parte dello stesso battagliane perdendo un compagno e continuando a chiamarsi coi nomi in codice da missione - iniziano una lotta contro il tempo per ritrovarla. La ricerca disperata di Amber si trasforma in una lotta contro se stessi, i propri demoni, il proprio passato, le scelte lavorative e personali che forse non si sono mai perdonati.
10 serie TV da vedere su Apple TV+
Thriller psicologico
A questo punto entra in gioco l'altra anima di Echo 3. Un thriller psicologico che corre sul filo del rasoio delle menti dei tre protagonisti, che devono imparare a collaborare e rientrare in sintonia per ritrovarsi. Merito soprattutto della scrittura asciutta di Mark Boal e dei nomi coinvolti nel progetto per le parti maschili: Luke Evans e Michael Huisman, che formano una sorta di bromance al contrario e riveleranno aspetti di mascolinità tossica per una serie che si rivela di denuncia per molti aspetti. Uno di questi è sicuramente quello sociale-politico che racconta di una Colombia che vuole provare a risollevarsi e ricostruirsi, con gli Stati Uniti che come al solito vogliono fungere da esempio per gli altri Stati in modo un po' ipocrita. Il dramma politico diventa così anche un dramma familiare, e le due anime si incontrano e mescolano continuamente per dar vita a un prodotto sfaccettato che prova a non dare mai tregua allo spettatore, né da un lato né dall'altro. Merito anche della regia - tra droni, primi piani e movimenti di macchina tipici dei film di guerra - affidata in parte a Pablo Trapero (Il clan, Il segreto di una famiglia, la nostra ZeroZeroZero) che ha diretto quattro episodi, compreso il pilota, e in parte allo stesso Boal. C'è anche un lavoro di fotografia interessante, che si fa più sporca e scura man mano ci addentriamo nella giungla colombiana.
Guerra intestina
C'è una guerra sociale e civile in atto in terra colombiana, il cui cast è impreziosito da Martina Gusman nel ruolo di Violeta, un'importante editorialista politica, che proverà a fare da mediatrice e da tramite coi rapitori. Special guest star da segnalare il sempre efficace Bradley Whitford. Nella serie israeliana erano quattro i reduci dell'esercito a recarsi in Colombia, sempre in seguito a una disputa dopo una missione finita male, alla ricerca di una persona amata che in quel caso ritenevano morta. Qui invece i protagonisti formano un triangolo strettissimo ma pieno di complessità e contraddizioni, che si ritrova spezzato e sarà estremamente difficile in una situazione così delicata riuscire a rimetterlo insieme. Evans, Huisman e Collins offrono un'ottima interpretazione e grande chimica tra loro, mostrando da subito al pubblico i sassolini nella scarpa dei propri personaggi, e via via che il racconto prosegue riescono a diventare metafora del comportamento degli Usa sia internamente, in una guerra tra burocrazia e competenze delle vare agenzie e ambasciate, sia verso l'estero e gli stranieri in terra straniera.
Conclusioni
Un mix riuscito di thriller d’azione e psicologico con tre validi interpreti. Questo risulta alla fine della nostra recensione di Echo 3, una serie che continua il lato più sperimentale e multilingue delle produzioni originali Apple Tv+ e, sebbene non riesca in toto nei propri intenti, funziona comunque per sommi capi a livello di intrattenimento e di tensione narrativa e introspezione dei personaggi.
Perché ci piace
- Mescola thriller action e psicologico.
- Racconta la rottura di un nucleo familiare per mostrare le contraddizioni dell’America tutta.
- La tensione narrativa silenziosa data dalla scrittura asciutta e dalla messa in scena da film di guerra.
- Le interpretazioni del trio protagonista.
Cosa non va
- Non tutte le storyline e i personaggi funzionano allo stesso modo.