Ecco come saranno i Transformers di Michael Bay

Molte conferme sullo stile del regista americano e qualche sorpresa.

Sarà uno dei blockbuster più importanti della stagione estiva, cosa che almeno a livello italiano costituisce una bella novità, e uscirà nelle sale il 4 luglio quasi in contemporanea mondiale. Si tratta di Transformers il colossal affidato al regista Michael Bay, noto per i suoi carrozzoni colmi di azione, tecnologia immaginaria e personaggi stereotipici. Ma in fondo era poco importante chi ci fosse dietro la macchina da presa, Transformers, per il battage pubblicitario che lo precederà (che anzi già lo sta precedendo) e per la folta schiera di fan pronti ad andarlo a vedere a prescindere da tutto, se avrà successo lo dovrà unicamente alla Industrial Light & Magic e al lavoro di creazione ed adattamento dei personaggi della serie televisiva sul grande schermo. Sarà la verosimiglianza e l'aderenza dei robot ai loro omologhi televisivi a determinare la soddisfazione di gran parte del pubblico, anche più di una trama ed un ritmo agili e svelti.
Per quello che si è visto (alcune sequenze mostrate non erano state completate e i robot erano solo disegnati) sembra che le fattezze e i caratteri dei personaggi siano stati rispettati. E' un po' un rischio dirlo ma sembra che possano soddisfare i fan. Certo poi la trama come spesso accade ne svilirà l'impatto.

A parte questo i primi 30 minuti che la Paramount ha messo a disposizione di un limitato numero di invitati ci hanno tuttavia mostrato un film come non ci si aspettava, almeno dai teaser trailer che finora sono stati distribuiti. Le 4 lunghe sequenze a cui si è potuto assistere hanno dato l'idea che il film sarà narrativamente incentrato su due fuochi fondamentali: uno che fa capo a Shia LaBeouf un ragazzo un po' nerd che entra in contatto con gli Autobot (Transformers buoni) e che si trova costretto (assieme ad una delle ragazze più carine della scuola che altrimenti non lo avrebbe degnato di uno sguardo) ad aiutarli, dovendo contemporaneamente fuggire dall'FBI che indaga sulla misteriosa apparizione di questi giganti di ferro sulla Terra, e l'altro che fa capo a Josh Duhamel, militare americano impegnato in una missione nel deserto che con un manipolo di uomini entra in contatto (anzi si scontra proprio) con i Transformers cattivi.

Mentre la parte di Shia LaBeouf è quella piena di suspense (cercare di mantenere una vita apparentemente normale, rimorchiare la bella della scuola ed aiutare gli Autobot), quella di Josh Duhamel è dove regna l'azione.
Certo si tratta sempre di azione e suspense da Michael Bay, senza alcuna base logica e incentrate sulla singola scena, sull'espediente secco, senza tenere conto dello sviluppo coerente, armonico o funzionale di un racconto ma puntando ad ottenere un risultato nel modo più diretto.
La vera sorpresa per tutti rimane comunque la forte componente umoristica. Sia dalla parte più cittadina sia sul versante più militare si insiste molto sull'ironia, la battuta facile e i toni spesso da commedia (di cui sono protagonisti anche gli stessi robot). Cosa che ricorda più il Michael Bay di Bad Boys che quello di Armageddon, Pearl Harbor o The Rock.