Il 21 luglio 2017 usciva nei cinema statunitensi e britannici un film molto importante: parliamo di Dunkirk, il decimo lungometraggio firmato da Christopher Nolan.
Scritto e diretto dall'autore di opere quali Inception, Interstellar e la trilogia del Cavaliere Oscuro, Dunkirk affronta il genere bellico attraverso una storia di sacrificio e resistenza, nei giorni della cosiddetta Operazione Dynamo, quando tra il 27 maggio e il 4 giugno del 1940 le forze Alleate riuscirono a far oltrepassare la Manica a oltre 338mila uomini, rimasti intrappolati sulle spiagge di Dunkerque dopo la feroce offensiva tedesca che aveva sfondato il fronte della Mosa e costretto gli anglo-francesi a rifugiarsi vicino al mare.
Per l'occasione, Nolan raccolse le reali testimonianze di chi visse quei drammatici giorni, per poi trarne ispirazione in fase di realizzazione del film. Ad accompagnare una pellicola di rara forza visiva e sonora, nello stile unico del regista inglese, è la soundtrack di Hans Zimmer, qui alla sesta (e per ora ultima) collaborazione con Nolan.
Per celebrare Dunkirk a cinque anni dal suo arrivo, andiamo a riscoprire nel dettaglio il lavoro straordinariamente evocativo di Zimmer, che ha ricevuto, tra i numerosi riconoscimenti, una nomination all'Oscar (il film ne ottenne complessivamente otto). Buona lettura e... buon ascolto.
Soldati tremanti al molo
Dunkerque, Francia, maggio 1940. Il Corpo di Spedizione britannico, insieme alle truppe francesi, belghe e canadesi, è costretto a indietreggiare fino alla spiaggia. Sebbene si trovino a sole 26 miglia di distanza da casa, l'attracco per le navi inglesi sulla costa è proibitivo, e non c'è modo di raggiungere l'altra sponda. Ma il nemico è in avvicinamento, sempre di più.
Il lavoro di Hans Zimmer per la soundtrack di Dunkirk è stato frutto di una concertazione di squadra. Infatti, il musicista si è avvalso del contributo di due suoi collaboratori con i quali ha spesso scritto delle musiche: si tratta di Benjamin Wallfisch e Lorne Balfe. Ma alcuni dei brani della colonna sonora hanno una comune ispirazione: sono infatti tratti da alcune composizioni di Sir Edward Elgar, musicista e direttore d'orchestra inglese che ha firmato rinomati lavori tra fine Ottocento e il primo Novecento, noto soprattutto per le variazioni e per le sue partiture orchestrali e da camera.
I primi tre brani dell'album sono The Mole, We Need Our Army Back e Shivering Soldier. I soldati alleati sono allo sbando, palesemente senza una guida ed estremamente impauriti. Cercano di giungere il prima possibile alla spiaggia di Dunkerque, ma lì saranno comunque dei bersagli a cielo aperto per gli aerei da guerra tedeschi. Lo sconforto e la rabbia prevalgono sulla ragione. The Mole anticipa ciò che il giovane Tommy (interpretato da Fionn Whitehead) troverà dopo essere fuggito dai proiettili tedeschi dentro la cittadina e arriverà sulla costa: quel molo sarà l'ultimo baluardo a cui aggrapparsi in attesa di soccorsi. We need our army back è la richiesta di tutti i soldati lì abbandonati: dove sono la marina e l'aviazione? Shivering Soldier esprime lo stato d'animo di questi uomini, molti di loro giovanissimi, mai così lontani da un'agognata salvezza. L'utilizzo di suoni cupi attraverso il sintetizzatore, il tempo che viene scandito e il senso di tensione crescente caratterizzano tutta la prima parte della colonna sonora.
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Per terra, per mare, per aria
Dopo giorni di offensive subite, c'è ancora una speranza: viene infatti diramato un richiamo di aiuto ai civili oltre la Manica, che possiedano piccole imbarcazioni perché vengano in soccorso. Molti partono volontari, come il signor Dawson (Mark Rylance), il figlio Peter (Tom Glynn-Carney) e il suo amico George (Barry Keoghan). Ed è così che una flotta di barche private salpa dal sud della costa inglese per raggiungere la Francia e riportare gli uomini a casa. Mentre la RAF tenta di allontanare i nemici dalla spiaggia, con alcuni valorosi piloti, come Farrier (Tom Hardy) e Collins (Jack Lowden), il comandante della Marina britannica in capo (Kenneth Branagh) cerca di guidare la fuga disperata.
Nella parte centrale del film, la colonna sonora di Hans Zimmer sottolinea la gravità della situazione in cui si trovano i soldati alleati, orami circondati apparentemente senza speranza. Supermarine propone lo stile classico delle composizioni elettroniche del musicista tedesco, e trasmette con forza il senso di accerchiamento cui vanno incontro gli uomini sulla spiaggia e attorno al molo, che vedono arrivare gli aerei tedeschi e percepiscono la minaccia incombente che potrebbe giungere via terra. Ma non solo. Anche il mare, soprattutto durante la notte, potrebbe non essere amico: The Tide, la marea, cresce e ricaccia verso l'entroterra tutti i soldati lì accampati.
Una delle peculiarità della colonna sonora di Dunkirk è l'utilizzo della cosiddetta scala Shepard, presente a più riprese. Un'intensità del suono che diventa sempre più potente: infatti, essa non è altro che un'illusione uditiva che appare come un tono continuamente ascendente o discendente, che viene ottenuto attraverso una scala di ottave. Una aumenta e, contemporaneamente, un'altra diminuisce. E l'effetto desiderato è stato ampiamente ottenuto: una tensione infinita è quella cui vanno incontro i soldati alleati, che sulla spiaggia non hanno percezione del tempo che trascorre e non riescono a vedere più le coste britanniche sullo sfondo, immerse nella nebbia marina.
Dunkirk viene narrato attraverso tre piani fisici e temporali differenti: gli eventi sulla spiaggia si svolgono nell'arco di una settimana; quelli via mare in un giorno; quelli in aria in appena un'ora. Tre linee che vengono intersecate magistralmente da Christopher Nolan, in un senso di angoscia continuo, inevitabile, soffocante, fino alla conclusione dell'intera operazione di salvataggio.
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Finalmente a casa
"Le guerre non si vincono con le evacuazioni, ma c'è una vittoria in questo salvataggio che andrebbe considerata. La gratitudine per la liberazione dell'esercito non deve renderci ciechi di fronte al fatto che ciò che è accaduto in Francia e in Belgio è una colossale disfatta militare. Dobbiamo aspettarci che sferrino un altro attacco quasi immediatamente. Andremo avanti fino in fondo. Combatteremo in Francia, combatteremo sui mari e sugli oceani, combatteremo con crescente forza e con crescente fiducia nell'aria. Difenderemo la nostra Isola a qualunque prezzo. Combatteremo sulle spiagge, combatteremo nei luoghi di sbarco, combatteremo nei campi e nelle strade, combatteremo sulle colline. Non ci arrenderemo mai".
Il discorso di Winston Churchill alla conclusione dell'Operazione Dynamo verrà letto dal soldato Tommy, mentre si trova insieme ad un commilitone su un treno che dalla costa britannica li riporterà verso casa, mentre si sta preparando una riorganizzazione dell'esercito. Dopo la paura e il terrore vissuti sulla spiaggia di Dunkerque, per loro è il momento di guardare avanti. Ma non è ancora finita, tutt'altro. La netta sconfitta per gli anglo-francesi fu anche l'inizio del riscatto contro il nazismo. Ma c'è un attimo di pace, prima di un'altra battaglia.
Un senso di liberazione almeno momentanea dall'oppressione nemica, che viene evidenziata da Hans Zimmer con il brano Variation 15 (altro omaggio a Edward Elgar), che si avvia con un tono soffuso e placidamente crescente, con un grande utilizzo di archi, per poi schiudersi completamente come un fiore al minuto 3:18, quando gli archi e i fiati regalano la speranza dopo la lunghissima attesa. E gli End Titles si aprono maestosamente esattamente come il film si era appena concluso, prima di rivisitare i temi più drammatici proposti precedentemente con oltre sette minuti di musica finale.
"E persino se quest'Isola o una gran parte di essa fosse soggiogata o affamata, il nostro Impero d'oltremare, armato e difeso dalla flotta britannica, condurrà avanti la lotta, finché, a Dio piacendo, il nuovo mondo, con le sue risorse e la potenza, giungerà al salvataggio e alla liberazione del vecchio mondo".