Dal 2010 al 2015, Downton Abbey ha deliziato il pubblico televisivo del mondo intero con sei stagioni di dramma in costume squisitamente British, raccontando le vicende della famiglia Crawley e del loro staff nella prestigiosa proprietà di Downton, dal 1912 al 1926. A quasi quattro anni dalla fine della serie, il creatore Julian Fellowes e il cast si sono riuniti per portare sul grande schermo la storia dell'Inghilterra che fu, con un un lungometraggio ambientato dopo la sua conclusione. Per l'occasione abbiamo deciso di tornare indietro e ricordare lo show tramite i personaggi migliori di Downton Abbey, quasi tutti presenti anche nel film. N_.B. Questo articolo contiene alcuni spoiler per chi non ha visto tutta la serie!_
10. Anna Bates
La servitrice personale di Lady Mary, introdotta come un figura relativamente minore nei primi episodi della serie, col passare del tempo Anna Bates si è ritagliata uno spazio sempre più importante con il suo mix di eterna gentilezza e determinazione, unita a un delizioso accento, quello naturale dell'attrice Joanne Froggatt, che incarna alla perfezione lo spirito del Yorkshire dove è ambientato lo show (mentre i Crawley, essendo di rango più nobile, si esprimo con la cosiddetta received pronunciation, vale a dire l'accento inglese "neutro" associato alle classi più benestanti). È anche protagonista di quella che, a nostro avviso, è la storia d'amore più bella di tutta la serie, al fianco dell'altrettanto amabile John Bates.
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9. Cora Crawley
Lady Grantham, la moglie di Robert Crawley, è tra le figure più affascinanti dell'universo di Downton Abbey in quanto outsider per eccellenza, essendo americana (in uno degli episodi natalizi incontriamo la madre e il fratello, interpretati rispettivamente da Shirley MacLaine e Paul Giamatti). Questo dà a Cora Crawley un punto di vista abbastanza unico all'interno delle mura di Downton, e il modo in cui Elizabeth McGovern interagisce con i colleghi inglesi, dandosi una parlata vagamente nobile ma comunque "sporcata" dalle sue origini oltreoceano, regala a molte delle sue scene un'aria da classica commedia sofisticata.
8. Thomas Barrow
Quella di Thomas è forse l'evoluzione più interessante di tutto lo show: inizialmente era un vero e proprio antagonista, con l'intenzione di farlo sparire al termine della prima stagione dopo il fallimento del suo piano nefasto, ma la performance di Rob James-Collier convinse i produttori a farlo rimanere. Saggia decisione, perché col passare degli anni, pur rimanendo in parte tendente ai complotti e poco affidabile, Thomas Barrow si è gradualmente trasformato in una sorta di figura tragica, condannato all'infelicità perché nonostante i suoi successi professionali non potrà mai essere completamente se stesso, dato che è segretamente gay e nel periodo in cui è ambientato lo show l'omosessualità era ancora illegale nel Regno Unito.
7. John Bates
Servitore personale di Lord Grantham, anche John Bates, come la sua futura moglie Anna, da personaggio minore si è mutato in uno dei personaggi migliori di Downton Abbey oltre che uno dei più importanti, grazie soprattutto a una delle storyline più drammatiche dello show: l'accusa dell'omicidio della sua ex-moglie, che lo porta ad essere arrestato nel finale della seconda stagione e scontare una pena carceraria che durerà fino al terzultimo episodio della terza, una volta appurata la sua innocenza. È un personaggio affascinante anche perché, a differenza della maggior parte degli abitanti di Downton, non esita a far uscire il proprio lato oscuro se necessario, anche se nel complesso, soprattutto se al fianco della moglie, è l'emblema della felicità per quanto riguarda i piani inferiori della dimora.
6. Matthew Crawley
Il ruolo che ha trasformato Dan Stevens in una star e spezzato il cuore ai fan quando il personaggio è stato ucciso alla fine della terza stagione, nello speciale natalizio, vittima di un incidente automobilistico mentre torna dall'ospedale dopo la nascita del figlio (una scelta obbligata poiché Stevens voleva lasciare la serie e Julian Fellowes lo venne a sapere all'ultimo, e qualunque altra opzione avrebbe danneggiato la storyline). Un'uscita di scena che lasciò l'amaro in bocca anche perché Matthew Crawley, arrivato a Downton Abbey nel primo episodio praticamente da esterno, era sostanzialmente la nostra guida, ed era tramite lui che ci eravamo affezionati a quel mondo, grazie al suo misto di sangue nobile e prospettiva da persona che conosce anche il mondo esterno, concetto che poi è stato applicato in parte anche a un altro personaggio fondamentale.
5. Tom Branson
Introdotto nella prima stagione come autista, Tom Branson è poi entrato a far parte della famiglia tramite il matrimonio con Sybil Crawley, pur restando, almeno ideologicamente, un outsider a causa della sua origine umile e della nazionalità irlandese, il che lo rende a volte una presenza ingombrante a Downton quando si parla di politica. Anche lui, per certi versi, è l'altero ego dello spettatore, e il suo carisma "terra terra", unito a una grande onestà intellettuale (pur disprezzando l'aristocrazia, vuole bene alla famiglia Crawley perché trattano tutti con il dovuto rispetto), l'ha trasformato in una delle figure più sottilmente complesse dello show, ponendo anche le basi per una delle sottotrame più interessanti (e a tratti una delle più appaganti) del film.
4. Mrs. Hughes
Tra i pochi personaggi a non avere un nome di battesimo (o meglio, non l'abbiamo quasi mai udito, salvo rare eccezioni come l'episodio finale della serie), Mrs. Hughes è l'anima dei piani inferiori di Downton, compassionevole nei confronti dello staff (esemplare il suo rapporto di amicizia con i coniugi Bates) ma anche guidata da un senso del dovere che si traduce in una mentalità severa e contraria al nonsense, ulteriormente arricchita dal suo essere spudoratamente, deliziosamente scozzese. Irresistibili i suoi occasionali battibecchi con Mr. Carson, che sposerà al termine dello show.
3. Lady Mary Crawley
Altro caso di notevole evoluzione nel corso dello show, nella prima stagione Mary Crawley era la classica figlia viziata e in parte decisamente insopportabile a causa della sua mentalità puramente pragmatica nei confronti dei nuovi arrivati. Poi, complice l'amore per Matthew, si è addolcita, fino a diventare uno dei nuclei emotivi della serie, con una trasformazione tale che, nelle annate finali e anche nel film, è diventata praticamente la migliore amica di Branson, cosa assolutamente impensabile nel 2010 quando la conoscemmo per la prima volta.
Uno dei migliori esempi della scrittura a lungo termine di Fellowes, coadiuvato dalla performance di Michelle Dockery (la quale, per sua ammissione, nella vita è decisamente poco aristocratica, essendo originaria dell'Essex e quindi teoricamente più adatta a interpretare una serva).
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2. Mr. Carson
Il maggiordomo di Downton, interpretato con granitica dignità da Jim Carter, Mr. Carson è una figura affascinante per il suo attaccamento al dovere, dietro il quale si cela però un affetto genuino per tutta la famiglia, in particolare per le tre figlie di Lord Grantham e soprattutto per Lady Mary, che difende dalle critiche di Mrs. Hughes nella prima stagione. Per certi versi è lui la vera anima della dimora, e il suo pensionamento nel finale di serie per motivi di salute è uno degli apici dello show a livello di pathos, così come lo è la sequenza del film in cui lui, in occasione della visita dei reali, torna a casa, per così dire, per servire ancora una volta i Crawley.
1. Lady Violet Crawley
Potevamo non mettere lei al primo posto tra i migliori personaggi di Downton Abbey? Certo, Maggie Smith con la serie ha un rapporto che si può definire conflittuale (ha candidamente ammesso, dopo ripetute pressioni da parte di un conduttore televisivo, di non aver mai visto un episodio), ma la sua presenza nei panni dell'acida, perennemente sarcastica Lady Violet è una fonte di gioia come poche altre, grazie a un attaccamento alle tradizioni che fa del personaggio una riserva inesauribile di freddure nei confronti di tutto e tutti, parenti inclusi. La più bella, però, è stata tenuta da parte per il film, dove lei ancora una volta ruba la scena: "Io non litigo. Spiego."