Fiction amata e longeva, Don Matteo dopo 22 anni dalla prima messa in onda è giunta alla tredicesima stagione; nuove puntate che promettono grandi cambiamenti, uno dei quali è di sicuro l'ingresso nel cast di Raoul Bova come Don Massimo, un giovane prete dal passato oscuro al suo primo incarico in una parrocchia. Questa stagione vedrà, infatti, l'addio (o l'arrivederci, ancora non è chiaro) di Terence Hill alla serie dopo qualche puntata e l'amatissimo Don Matteo lascerà il posto al nuovo parroco, un uomo amante della giustizia, riservato e differente dal suo predecessore, che piano piano dovrà inserirsi in una comunità affiatata, rimanendo anche lui invischiato nelle investigazioni del Maresciallo Cecchini con cui immaginiamo costruirà col tempo un rapporto di amicizia. Di questo e delle ragioni del successo della fiction abbiamo parlato con Nino Frassica e Raoul Bova, i due interpreti del Maresciallo Cecchini e di Don Massimo, nuovo personaggio che non punta a sostituire il parroco più amato della tv, ma che tenta semmai di entrare in un cast affiatato e rodato portando su schermo una figura nuova e a suo modo complessa, che si spera possa entrare nel cuore degli spettatori di Rai 1.
La nostra video-intervista a Nino Frassica e Raoul Bova
Meccanismi ben rodati
Come abbiamo già accennato la nuova stagione porterà con sé grandi e piccoli cambiamenti, Nino Frassica comunque ci rassicura che la serie manterrà quelle componenti narrative che tanto piacciono al pubblico: "È normale che ci sia la quota dedicata alla commedia, che in questa stagione sarà abbastanza alta. La gente la vuole e quindi noi insistiamo, ci sono delle puntate che saranno molto comiche, in cui ci avviciniamo alla comicità popolare. Ci sarà poi la linea rosa, quella gialla, quella spirituale, il crime. Il format rimane uguale." Riguardo alla prima puntata della stagione, che l'ha visto in larga parte protagonista in una vicenda simile a quella raccontata da Bill Murray nel film Ricomincio da capo, l'attore dice: "Non ho visto ancora la puntata, ma mi incuriosisce vedere come sarà. La regia è di Francesco Vicario ed è un episodio particolare, rimane il format Don Matteo, ma per quanto mi riguarda è stata una puntata curiosa." Grande novità è appunto l'ingresso nel cast di Raoul Bova nel ruolo di Don Massimo. Gli abbiamo chiesto se senta la responsabilità di entrare in una serie tanto amata raccogliendo un difficile passaggio di consegne: "Sento addosso l'importanza di un progetto che è amato e che è stato amato e quindi mi fa piacere e la prendo molto bene perché ne entro a far parte senza prendere il posto di nessuno: Don Matteo rimane Don Matteo e Don Massimo è totalmente un altro prete. Mi ha fatto piacere entrare in un gruppo così ben collaudato, è stato un grande onore."
Il segreto del successo di Don Matteo
Don Matteo è una delle fiction più longeve della serialità Italiana, abbiamo chiesto ai due interpreti quali, secondo loro, siano gli elementi di una tale affezione da parte del pubblico. Raoul Bova ha così risposto: "Perché dà un senso di serenità, fa ridere, ti fa compagnia, entra nelle case degli italiani. Ti rassicura perché dà sempre un messaggio positivo, non c'è mai nulla che ti fa venire il dubbio o la paura di qualcosa, le cose vengono accettate accolte e risolte nella serie. Poi ci sono anche quei toni di commedia che ogni tanto a fine serata con la stanchezza e i problemi rendono piacevole farsi due risate. Nino in questo è maestro e anche sul set ci sono stati dei momenti esilaranti e divertenti. Poi c'è comunque la parte rosa, quella di sentimento che tutti sogniamo e vogliamo. Penso siano questi gli ingredienti che mescolati hanno le giuste proporzioni" Anche Nino Frassica si è dimostrato d'accordo e ha aggiunto: "Penso anche io la stessa cosa, è una fiction rassicurante, tu la vedi e stai bene, dopo aver sofferto col telegiornale poi ti vedi Don Matteo e ti rimetti in buona pace. Sono storie italiane, ci riguardano, riguardano la provincia e quindi ci riconosciamo nei personaggi della fiction e per questo ha successo, come sta molto avendo successo la fiction in Italia. C'è il boom della fiction proprio perché si raccontano storie italiane e la gente vuole questo. Don Matteo è la capostipite di questo filone."