Dalla giovane Rosa di Tutto su mia madre alla travolgente Raimunda di Volver, Penelope Cruz per Pedro Almodóvar è il simbolo della donna: madre, suora, sorella, forza vitale inarrestabile e sanguigna che sconvolge tutto ciò che incontra. Era inevitabile quindi che, per interpretare la versione romanzata di sua madre in Dolor y gloria, nelle sale italiane dal 17 maggio, il regista la scegliesse senza esitazione.
Dolor Y Gloria, in concorso al 72esimo Festival di Cannes, è il racconto della vita e della carriera di Pedro Almodóvar: protagonista del film è Salvador Mallo (un Antonio Banderas straordinario), regista che, arrivato a 60 anni, dovendo presenziare alla versione restaurata del suo film più noto, che però lui non ha mai amato, si ritrova a totalmente immerso nei ricordi della sua infanzia e giovinezza, dal rapporto con la madre, Jacinta, al suo grande amore. A fare da contrasto con i successi del set i dolori fisici dovuti a diverse malattie, che non lo abbandonano mai.
Accolto con grande calore a Cannes, il film - di cui abbiamo parlato nella nostra recensione di Dolor y Gloria) è il testamento artistico e spirituale di Almodóvar, che ha regalato ad Antonio Banderas, mai così umano e fragile, il ruolo della vita. Tra loro una Penelope Cruz affascinante come non mai, sullo schermo e dal vivo: l'abbiamo incontrata proprio al festival francese, dove abbiamo potuto apprezzare come la luminosità del suo sorriso bilanci perfettamente uno sguardo inquieto.
Penelope Cruz è la madre di Antonio Banderas
"Antonio non fa che scherzare in questi giorni: sta dicendo a tutti è arrivata mia madre!" ci ha detto come prima cosa. Un'altra madre è stata però fondamentale per lei, quella del regista: "Ho conosciuto la madre di Pedro anni fa: per me è stato un onore interpretarla, era una donna speciale". Per trovare la giusta chiave del personaggio ha invece pensato a sua nonna: "Nel film il mio personaggio dà al figlio Salvador, l'uovo di legno con cui gli rammendava i calzini da bambino. Mi ha fatto pensare a mia nonna, che mi ha insegnato a fare il punto croce. Quando lo faccio mi sento in pace. Per il film ho dovuto fare esercizio e mi sono ricordata di quando cucivamo insieme".