Recensione Doctor Who: l’atteso ritorno dei Dalek nello speciale di Capodanno 2019

La recensione di Doctor Who: lo speciale di Capodanno 2019 chiude in bellezza l'undicesima stagione puntando su un volto nemico.

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Doctor Who: un minaccioso Dalek nell'episodio Resolution

Quando si pensa a Doctor Who, tra gli elementi fissi e imprescindibili ci sono i Dalek, razza aliena dedita al genocidio intergalattico. Creati da Terry Nation, i temibili antagonisti sono apparsi per la prima volta già nel 1963, nel secondo serial delle avventure del Primo Dottore, e col passare del tempo sono divenuti talmente iconici che la parola Dalek è inclusa nel prestigioso Oxford English Dictionary (l'unico altro termine proveniente da una serie TV è il mitico "D'oh!" di Homer Simpson). Presenza fissa con tutte le incarnazioni del protagonista (solo Paul McGann, l'ottavo interprete del Dottore, non li ha mai affrontati direttamente sullo schermo), hanno però rischiato di non far parte del revival che va in onda dal 2005, a causa di un disguido iniziale tra la BBC e gli eredi di Nation su chi detenesse i diritti.

La situazione si è poi risolta, con una presunta clausola, mai confermata dai diretti interessati ma ipotizzata dai fan, che prevede un'apparizione dei "figli" di Davros in ogni stagione, pena la revoca della licenza. Una clausola che spiegherebbe gli occasionali camei in episodi che non c'entravano nulla con i Dalek in senso stretto (vedi gli speciali del 2009 o l'episodio di commiato di Peter Capaldi), e giustificherebbe anche l'apparente violazione di ciò che Chris Chibnall aveva detto a proposito dell'undicesima stagione dello show (di cui Resolution, considerato come uno speciale di Capodanno, è a tutti gli effetti il finale): niente mostri classici.

Exterminate!!!!

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Doctor Who: una scena dell'episodio Resolution

Ebbene sì, Resolution segna il ritorno dei più noti avversari del Dottore come minaccia principale, dopo una lunga pausa: per compensare la sovrabbondanza di episodi a loro dedicati durante la gestione di Russell T. Davies, il successore Steven Moffat aveva ridotto al minimo la loro presenza, relegandoli a ruoli minori dopo il 2014 (nel 2015 il vero antagonista della doppia premiere era Davros). Sono quindi passati più di quattro anni da una puntata veramente incentrata sull'equivalente intergalattico dei nazisti, un'attesa che Chibnall ripaga tornando ad atmosfere simili a quelle del 2005, quando le malvagie creature fecero la loro prima apparizione nella nuova serie: allora come oggi, si trattava di un singolo Dalek, presenza più che sufficiente per causare danni dalla portata colossale (e la sceneggiatura del nuovo episodio rimanda apertamente a quello vecchio: nel 2005 il Dalek riuscì ad assorbire tutte le informazioni presenti su internet, nel 2019 invece disattiva la rete su tutto il territorio britannico). Ma questo non è il tipico rappresentante della specie: temporaneamente privato della classica corazza protettiva (che ricostruisce successivamente in una sequenza che funge da contraltare al cacciavite sonico "fatto in casa" del nuovo Dottore), è l'alieno nudo e crudo, che si aggrappa alle persone e le controlla, un eco incrociato di Ridley Scott e John Carpenter che dà all'episodio un sapore horror che nel vecchio slot natalizio non sarebbe mai passato.

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Da Natale a Capodanno

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Doctor Who: Jodie Whittaker durante una scena dell'episodio Resolution

Già, lo slot, l'altra grande novità di questa puntata speciale. Dal 2005 al 2017 era fisso l'appuntamento del 25 dicembre, con l'aggiunta del primo gennaio nel 2010, per il commiato del Decimo Dottore (David Tennant). Ora la seconda data sostituisce definitivamente la prima, fornendo agli autori una maggiore libertà poiché Capodanno non è una ricorrenza con situazioni e immagini che bisogna in qualche modo infilare per forza nelle storie. Avendo esaurito le possibilità narrative legate al Natale (per ammissione degli stessi showrunner), la nuova soluzione consente allo show di mantenere l'appuntamento festivo, ma senza l'obbligo di essere considerato un episodio speciale che diventa quasi un'entità a sé.

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Doctor Who: Jodie Wihittaker in una scena dell'episodio Resolution

Come abbiamo detto prima, questo è effettivamente il vero finale di stagione, per due motivi: da un lato, la storyline della famiglia di Ryan viene risolta in questa sede (il titolo, che significa anche "buon proposito" in ambito festivo, ha una doppia valenza); dall'altro, il faccia a faccia con il Dalek costituisce, per Jodie Whittaker, il momento clou per affermarsi nei panni del Tredicesimo Dottore. Non a caso, sia la premiere della stagione che questo episodio condividono l'assenza della sigla, poiché in entrambi i casi, fatte le dovute distinzioni, la protagonista deve imporsi quale nuova incarnazione del Signore del Tempo, arrivare al fatidico istante in cui, per la gioia dei fan e facendo venire un'abbondante dose di paura all'avversario, esclama "I am the Doctor!". Per certi versi, la vera sfida per ogni nuovo interprete non è mai l'episodio inaugurale, bensì quello in cui deve affrontare gli antagonisti storici. Sfida che la Whittaker, come tutti i suoi predecessori, vince senza problemi, facendo sì che l'unica puntata di Doctor Who del 2019 - la dodicesima stagione, episodio di Capodanno incluso, inizierà nel 2020 - sia un autentico evento, in tutti i sensi del termine.

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4.0/5