Saldapress l'ha fatto di nuovo. Ci perdonerete se iniziamo la nostra recensione di Dietro le quinte di Aliens tradendo un pizzico di entusiasmo, ma non possiamo davvero fare altrimenti. Giusto in tempo per Natale (e perfetto per essere messo sotto l'albero di ogni cinefilo o appassionato di fantascienza), il secondo volume della collana Widescreen è dedicato, con la stessa qualità del precedente di cui vi avevamo parlato qui, a uno dei sequel più amati e riusciti: Aliens di James Cameron. Lo fa attraverso un racconto denso e dettagliato di tutta la storia del film, attraverso un racconto documentato e molte dichiarazioni dei diretti interessanti, coadiuvato dalla presenza di foto di scena, bozzetti e illustrazioni. 300 pagine in grande formato per un libro elegante che schiude, mettendo nero su bianco, una delle produzioni cinematografiche più problematiche e affascinanti.
La storia di un film storico
Affrontare la lettura di questo libro in formato orizzontale, che richiama le proporzioni del grande schermo, significa andare a scoprire non solo la storia del film che ha definitivamente consacrato il talento di James Cameron, ma anche riscoprire un mondo produttivo che ormai non esiste più. Aliens era il sequel che nessuno si aspettava, un atipico secondo capitolo di un classico della fantascienza firmato Ridley Scott che rinunciava a seguire i passi del capostipite per trasformarsi in qualcosa di diverso. Più legato alla poetica e agli interessi di un giovane James Cameron (che lo riteneva un vero e proprio progetto personale, più che un sequel), Aliens ribaltava le caratteristiche del primo film, più legato alla dimensione orrorifica e ansiogena, per abbracciare la fantascienza più muscolare e action. Proprio questa diversità ne fece la sua fortuna, ma per arrivare al prodotto finale, Cameron dovette lottare sin dall'inizio con uno studio che non gli dava fiducia e una troupe inglese (il film fu girato ai Pinewood Studios, vicino Londra) che non vedeva di buon occhio il giovane americano "inesperto". Dietro le quinte di Aliens non salta alcun passaggio della realizzazione del film, a volte soffermandosi più volte sul clima che aleggiava durante le riprese. Di tensione tra i reparti, di stress, di creatività. Perché, ancora distante dall'era digitale, Aliens, con un budget modesto, è uno dei risultati più indimenticabili apparsi sullo schermo, frutto di effetti pratici, modellini, trucchi del mestiere. Il libro indugia con interesse sulla realizzazione degli effetti speciali, dedicando schede di approfondimento che interrompono, al momento giusto, il racconto della realizzazione del film.
Niente per scontato
Dietro le quinte di Aliens è un libro che sicuramente farà la gioia degli appassionati, sia del cinema che del semplice film. Il densissimo testo, diviso in 10 capitoli e un epilogo, è chiaramente dedicato a un lettore di riferimento ben preciso e potrebbe risultare a tratti poco avvincente per chi fosse più interessato all'aneddotica (che comunque non manca). È l'altro lato della medaglia nel momento in cui Dietro le quinte di Aliens si pone come libro definitivo sul film, il più dettagliato e il più completo possibile: nulla viene lasciato indietro, a partire dalla scelta del cast, per poi proseguire con tutte le fasi della realizzazione del film, lasciando spazio persino all'accoglienza delle prime proiezioni per la stampa e a una conclusione che racconta il futuro delle maggiore personalità del film dopo Aliens. Il vero colpo da maestro di Rinzler, però, è nel non dare per scontato nulla di quello di cui si sta parlando, riuscendo a catturare l'attenzione - e soprattutto rendere partecipe - il lettore meno avvezzo al mondo del cinema. Nel corso delle 300 pagine del volume c'è spazio anche per concentrarsi sul ritratto di James Cameron, ovvero indagare chi era il regista prima di Aliens e quale era la sua formazione cinematografica, o affrontare il percorso della scrittura del film, dalla prima idea abbozzata alla sceneggiatura definitiva, riassunte nella parte iniziale del libro e contenenti anche veri e propri estratti tradotti.
Tante immagini per una confezione sontuosa
Dietro le quinte di Aliens è un libro molto denso. Lo è nel testo, fitto ma mai noioso e lo è nella presenza di numerose immagini d'accompagnamento che rendono la lettura sempre piacevole e interessante. Dai disegni preliminari agli studi per la costruzione di set veri e propri, dalle fotografie sul set che testimoniano la vita degli attori e della troupe sino alla presenza delle locandine internazionali, il libro cerca di ripercorrere la storia del film, soprattutto a livello visivo. Viene quindi giustificato il grande formato orizzontale del libro, che permette la pubblicazione a doppia pagina delle foto più importanti. Con una carta lucida e particolarmente adatta alla stampa delle immagini, l'edizione Saldapress si presenta come un prodotto di lusso, in copertina rigida con la presenza di una sovraccoperta, che giustifica il prezzo. Pesante e pregevole al tatto, Dietro le quinte di Aliens è il risultato di un amore cinematografico ed editoriale.
Conclusioni
A conclusione della nostra recensione di Dietro le quinte di Aliens non possiamo che consigliare il lussuoso volume pubblicato di Saldapress e scritto da J.W. Rinzler. Nel corso delle 300 pagine illustrate, il volume in grande formato ripercorre tutta la storia della realizzazione di Aliens, riuscendo a coniugare la densità di informazioni con la piacevolezza del racconto. L’edizione si presenta sontuosa, un vero gioiello per ogni appassionato di cinema e dello specifico film, che si ritroverà tra le mani un vero e proprio tomo tutto da scoprire.
Perché ci piace
- L’edizione sontuosa per un libro imprescindibile per ogni appassionato di cinema e di Aliens.
- Il racconto è denso e dettagliato, con un piacevole gusto sulla narrazione degli eventi.
- La storia del film viene arricchita da schede d’approfondimento, aneddoti, curiosità, ma anche illustrazioni e fotografie che testimoniano un mondo analogico sempre più raro nell’industria.
- Il linguaggio è semplice e dedicato anche ai neofiti.
Cosa non va
- Proprio la ricchezza di contenuti potrebbe risultare eccessiva per un lettore meno appassionato.