Un cambiamento, che nasce da nuove consapevolezze. Un percorso di rinascita, che segue la bravura di un'attrice strepitosa. Maria Sole Tognazzi porta al cinema Dieci minuti, ispirato al romanzo di Chiara Gamberale, Per dieci minuti, dove racconta la storia di Bianca, mollata dal compagno, appena licenziata e alle prese con un percorso di analisi che dovrebbe e vorrebbe spronarla ad aprirsi. Nel ruolo di Bianca, Barbara Ronchi, affiancata poi da Fotinì Peluso, Margherita Buy, Alessandro Tedeschi.
A scrivere la sceneggiatura, la stessa Maria Sole Tognazzi (che mancava al cinema da quasi dieci anni), insieme a Francesca Archibugi. "Con questo film parlo anche agli uomini, perché capiscano meglio le donne", spiega la regista durante l'incontro stampa. "Tra l'altro Dieci minuti ha tutte le caratteristiche che desideravo. Mette in scena la storia di una donna che vuole ricominciare. Parliamo di seconde possibilità".
Dieci minuti: video intervista a Maria Sole Tognazzi, Barbara Ronchi, Fotinì Peluso
Come scritto nella nostra recensione di Dieci minuti, Bianca rappresenta un ipotetico palcoscenico di una pièce teatrale dove entrano ed escono vari personaggi. Al centro, però, la bravura di Barbara Ronchi, capace di recitare con gli occhi, con i silenzi, con il movimento delle mani. "Bianca è quella più esposta, e contiene questo palco immaginario", dice la Ronchi a Movieplayer.it. "Dieci minuti in questo senso è anche una storia corale, piano piano entrano i personaggi, che concorrono ad essere la rete di salvataggio inconsapevole di Bianca".
A tal proposito, ecco Fotinì Peluso, che nel film interpreta Jasmine, sua sorella "Quando lei inizia a vedere le persone che la circondano, poi le persone sbocciano. I personaggi e le storie fioriscono quando Bianca inizia a vedere gli intrecci attorno a sé".
Dieci minuti, la recensione: l'elogio alla fragilità secondo il film di Maria Sole Tognazzi
Il valore delle critiche costruttive
Tra l'altro, Dieci Minuti parte da un concetto: bisogna guardare verso gli altri, bisogna affrontare anche le cose che non vorremmo affrontare. Critiche costruttive comprese. "È sempre sconcertante quando qualcuno ti mette davanti alcune cose che non avevi visto. Quando però qualcuno ti fa notare le cose, è un regalo. Qualcuno che ti conceda del tempo è importante", spiega Barbara Ronchi."Quando mi mettono in discussione mi sento spiazzata, mi manca il mio spazio. Spesso però non ho ragione, e fatico ad ammetterlo. Quando però c'è una discussione costruttiva riesco meglio ad accettare critiche, cambiando al meglio", confida invece Fotinì Peluso. Una prospettiva che cambia anche in Maria Sole Tognazzi: "Quando si va in analisi accade regolarmente sentirsi dire il contrario di quello che vorresti. È difficile che un medico ti dia ragione. Caratterialmente, però, vorrei sempre avere ragione. Questa cosa non mi piace, ma sono del Toro... e quindi tendo a mantenere il punto. Quando sbaglio però chiedo scusa. E le persone importanti della mia vita, che mi hanno messo in discussione, sono quelle che effettivamente mi hanno fatto cambiare prospettiva. E per questo le ringrazio".
Il lavoro sulla location
Tra le cose più interessanti di Dieci minuti, la location. E l'utilizzo dei colori, con una fotografia che cambia e si scalda. Come ha lavorato la regista su questo aspetto? "La casa è uno dei personaggi, e con Giada Calabria, la scenografa, abbiamo lavorato spostando la storia in un luogo non luogo. Nel romanzo di Chiara Gamberale la casa era al centro di Roma. Qui siamo un po' fuori città. Può essere la casa delle fiabe, ma anche un mondo dell'orrore quando si ritrova da sola. Non è un casa di campagna, ma di periferia, e cambiamo lo sguardo di una persona rispetto a ciò che la circonda. Come cambia la fotografia. E pensavo che quell'ambiente potesse acuire la crisi di solitudine che stava provando".