Die Hart, la recensione: Kevin Hart in una action comedy su misura

La recensione di Die Hart, film che raccoglie gli episodi della serie nata su Quibi in ottanta minuti di visione, tra comicità e improbabili dinamiche action. Disponibile su Amazon Prime Video.

Die Hart, la recensione: Kevin Hart in una action comedy su misura

L'attore Kevin Hart sta pubblicizzando uno dei suoi ultimi film, l'ennesimo buddy movie nel quale fa coppia con Dwayne "The Rock" Johnson, ma finisce per non essere preso sul serio dai presentatori dello show, al punto di dare di matto e dichiarare in diretta televisiva, di fronte a milioni di persone, che la pellicola fa schifo. Una caduta di stile che rischia di costargli cara e compromettere la sua intera carriera, con ingaggi precedentemente presi ora improvvisamente annullati e un generale calo di popolarità. Durante il suo sbrottare Hart aveva sostenuto di essere un attore d'azione e proprio questa convinzione gli tornerà ora utile.

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Die Hart the Movie: una scena del film

Come vi raccontiamo infatti nella recensione di Die Hart, la star decaduta viene contattata da Claude Van de Velde, ritenuto il più grande regista di action movie in attività, che intende farlo protagonista del suo nuovo progetto. Per arrivare in forma alle riprese Hart dovrà però sottoporsi a un rigido addestramento, sotto la supervisione dell'integerrimo stunt Ron Wilcox. Durante le prove lo raggiungerà ben presto la bella collega Jordan King ma, come il nostro scoprirà, il pericolo è molto più reale del previsto e lo stesso Wilcox sembra nascondere qualcosa...

Operazione mutaforma

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Die Hart the Movie: una scena del film

Se un tempo vi erano semplicemente progetti destinati a non vedere mai la luce, ora con le piattaforme di streaming può succedere anche che, pur dopo la loro realizzazione, passino totalmente in sordina. Come nel caso di Die Hart, nato come serie per Quibi, piattaforma di streaming specializzata in contenuti di breve durata e che ha avuto vita altrettanto breve. Ecco così che l'operazione ha dovuto essere rimodellata ad hoc in forma di lungometraggio, ora disponibile nel catalogo di Prime Video, dove ha già scalato le classifiche dei titoli più visti. Se già nella sua forma originaria non ci trovavamo di fronte a qualcosa di memorabile, in questa versione riveduta e corretta in un minutaggio da ottanta minuti il risultato appare ancora più debole e scontato, incapace di reggersi sulle proprie gambe.

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Essere o non essere

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Die Hart the Movie: una scena del film

Il gioco metacinematografico non ha infatti ragione di esistere in una forma così esile, con una sceneggiatura ricca di forzature che non fa altro che citare classici del cinema d'azione (a cominciare dal titolo che scimmiotta la saga di Die Hard) soprattutto a livello verbale, con dialoghi infarciti di omaggi più o meno scontati e un continuo insistere sulle performance di altri attori, dal Tom Cruise non abbastanza alto, e quindi "simile" per statura ad Hart, a Matt Damon e al suo Jason Bourne, con tanto di improbabile comparsata di Josh Hartnett anch'egli nei panni di se stesso. Un destino ben peggiore è quello invece toccato a John Travolta, che nei panni dell'istruttore Wilcox deve fare i conti con una macchietta caricaturale, nonché alla splendida Nathalie Emmanuel che, dopo i fasti de Il trono di spade nelle vesti di Missandei, potrebbe e dovrebbe scegliere meglio i ruoli che le vengono proposti. Chiude il cast di lusso uno sbiadito, e sottosfruttato, Jean Reno nei panni del regista che intende trasformare Hart in una nuova stella del filone.

All'insegna della farsa

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Die Hart the Movie: una scena del film

E Hart fa in realtà sempre Hart, parlantina veloce e slang peperino al servizio di una comicità gratuita e spesso sbraitata, che va a segno una volta su tre o anche meno. Nelle scene d'azione ravvicinate cerca di emulare in forma più o meno parodica le evoluzioni funamboliche di Jackie Chan, mentre in quelle più ad ampio raggio l'ovvio ricorso alle controfigure è evidente. D'altronde, non che Die Hart brilli a livello di soluzioni stilistiche, risolvendosi tra sparatorie prive di reali guizzi e scontri a mani nude che cercano sempre di buttarla in "caciara", facendo più confusione che altro. Tra il protagonista che non riesce a spaventare nemmeno uno scoiattolo, green screen da usare durante le riprese che danno il via a scene tagliate con l'accetta, battute risapute e fasulle sullo stato del cinema di genere - su tutte l'eterna e già smentita diceria "le donne non sono mai state protagoniste dei film d'azione" - e il mondo dello show business a viaggiare di pari passo con l'anima pseudo-avventurosa, il film (o dovremmo dire collage di episodi) si rivela una buffoneria poco divertente.

Conclusioni

Kevin Hart è stufo di essere visto unicamente come spalla comica e vuole diventare una star del cinema action. La grande occasione gli viene data da un famoso regista che lo vuole come protagonista del suo prossimo film, a patto che superi un rigido addestramento al ruolo. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Die Hart ci troviamo davanti a un'operazione nata in altra forma, ovvero episodi di breve durata qui rimontati nel tentativo di dar vita ad un lungometraggio più o meno omogeneo. Obiettivo fallito giacché già in partenza la storia poggiava su basi troppo esili, in un gioco metacinematografico tra dinamiche action e una comicità urlata, in pieno stile Kevin Hart, che non riesce mai a trovare una chiave di lettura se non originale almeno decorosa.

Movieplayer.it
1.5/5
Voto medio
3.1/5

Perché ci piace

  • Qualche risata qua e là...

Cosa non va

  • ... in mezzo al nulla co(s)mico della sceneggiatura.
  • Un cast fuori parte e sprecato, utile solo all'ego del protagonista, un Kevin Hart che fa Kevin Hart senza mai uscire dal personaggio.