Diario segreto di un viaggio a New York, la recensione: nuove esperienze e qualche stereotipo

La nostra recensione di Diario segreto di un viaggio a New York, la nuova commedia brasiliana disponibile dal 18 agosto su Netflix che vi farà passare una serata senza pensieri tra nuove esperienze e triangoli amorosi.

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Diario segreto di un viaggio a New York: un'immagine

Iniziamo questa recensione di Diario segreto di un viaggio a New York con un pizzico di delusione per un film che avrebbe potuto mostrare qualcosa di più sulla vita di tutti quei ragazzi che intraprendono viaggi studio in altri paesi. Diario segreto di un viaggio a New York (Diários de Intercâmbio in originale) è una produzione brasiliana di Netflix diretta e co-scneggiata dal regista Bruno Garotti con Sylvio Gonçalves, che si prefigge lo scopo di raccontare con i toni della commedia una storia dai chiari sapori teen, una vicenda di formazione che però in alcune parti, dove vorrebbe raggiungere toni più leggeri, scade in un grottesco che stona e nulla aggiunge di divertente alla storia o al film nel suo complesso.

Una trama semplice e con poca fantasia

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Diario segreto di un viaggio a New York: un momento del film

Bárbara è una ragazza brasiliana che sogna di poter girare il mondo e si sente ingabbiata in una vita che la impegna in meri lavoretti part time per l'aeroporto di San Paolo, non vede l'ora di fare il suo primo viaggio e fuggire dalla sua routine. Al contrario di lei la sua amica Taila è una fervente nazionalista, ama il Brasile ed è convinta che l'America stia cercando di destabilizzare il paese per sfruttarne le risorse. Viene, infatti, quasi costretta da Bárbara a partecipare a un programma di scambio culturale che le porterà proprio negli Stati Uniti come ragazze alla pari: dovranno vivere in una famiglia americana per qualche tempo in cambio di un lavoro come Baby Sitter, occupandosi al contempo di qualche lavoretto di casa. Le cose, però, una volta giunte negli USA, non sono proprio come se le erano immaginate: lo studio e il lavoro sono difficili da conciliare e le differenze culturali dei piccoli scogli da superare giorno per giorno. A complicare il tutto ci saranno le vicende amorose delle due ragazze e qualche ulteriore difficoltà che si farà viva all'improvviso.

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Due ragazza in cerca dell'America

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Diario segreto di un viaggio a New York: un'immagine del film

Se c'è una cosa sicura è che il titolo italiano è decisamente fuorviante: non aspettatevi la metropoli, Central Park e le brulicanti vie della Grande Mela, che intravediamo veramente per pochissimi secondi, la maggior parte delle vicende si svolgono in quello che potrebbe essere un qualsiasi sobborgo americano, forse nello stato di New York, forse altrove. L'elemento principale, infatti, non è la location ma la crescita delle due ragazze protagoniste, Bárbara in primis. Le due dovranno fare i conti con la dura realtà e una quotidianità fatta di studio e lavoro, ben diversa dall'idea patinata di America che avevano in mente. Ma tranquilli, come ogni commedia che si rispetti gli equivoci e gli intrecci amorosi non mancano, sono ben presenti e fungono da propulsori ad una serie di vicende che metteranno inevitabilmente le due ragazze a dura prova per permettergli di scoprire le proprie inclinazioni, rivedendo i propri sogni.

Tanti stereotipi poco mordente

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Diario segreto di un viaggio a New York: una scena del film

Veniamo però ora alle vere note dolenti presenti in Diario segreto di un viaggio a New York: nonostante la sua natura dichiaratamente leggera, ci saremmo aspettati qualcosa di più. L'esperienza delle di Bárbara e Taila è pervasa di stereotipi, a volte fastidiosi, sulle due culture narrate: l'America appare come una terra dalle tante possibilità, ma gli americani vengono relegati al ruolo di cacciatori un po' fuori di testa e di donne in carriera. Ciò che, gestito in altro modo, poteva essere una sottile critica alla politica delle armi negli Stati Uniti, qui finisce per diventare una macchietta senza molto seguito, frutto di un semplice stereotipo e come tale sterile e poco coerente, se non per proporre una comicità molto semplice e poco efficace.

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Diario segreto di un viaggio a New York: una sequenza del film

Anche gli stessi brasiliani finiscono per dipingere se stessi con estrema provincialità e poco mordente. Insomma, avremmo preferito qualche situazione assurda in meno, ma un po' di sostanza in più anche da una produzione il cui scopo è unicamente quello di intrattenere. Consigliamo quindi il film? Se volete passare una serata senza pensieri sul divano, sì, Diario segreto di un viaggio a New York potrebbe farvi trascorrere qualche ora senza pensieri, ma se cercate una commedia brillante e con un minimo di spessore in più forse fareste meglio a continuare a sfogliare l'immenso catalogo di Netflix.

Conclusioni

Come già affermato nella nostra recensione di Diario segreto di un viaggio a New York questa commedia brasiliana, dal titolo italiano assolutamente fuorviante, risulta essere una produzione leggera e senza troppe pretese che cade negli stereotipi senza sorprendere mai veramente, anzi, perdendosi spesso in una comicità esagerata che scade, senza averne l’intenzione, nel grottesco. Buono per passare una serata leggera sul divano.

Movieplayer.it
2.0/5
Voto medio
2.4/5

Perché ci piace

  • La leggerezza perfetta per una serata sul divano senza impegno.

Cosa non va

  • I tanti stereotipi presenti.
  • Una comicità senza mordente.