Dal momento in cui l'ho incontrata lei è stata una grande, ispirazione per me. Molto di quello che ho ottenuto nella mia vita lo devo di sicuro a lei. Ecco una donna grandiosa in tutto ciò che fa.
Il discorso da cui sono tratte queste frasi di encomio è quello pronunciato lo scorso 8 giugno nientemeno che da Woody Allen, in una delle sue rarissime apparizioni pubbliche. Neppure un personaggio elusivo come Allen, infatti, ha voluto tirarsi indietro di fronte all'occasione di rendere omaggio alla sua più famosa partner di set (nonché sua ex compagna anche nella vita privata), Diane Keaton, destinataria dell'American Film Institute Lifetime Achievement Award. E ovviamente, nel suo encomio all'amica e collega non è mancata qualche gustosa battuta d'ordinanza: "Lei si veste in modo da mascherare la sua sensualità... e ha fatto un ottimo lavoro, perché in tutti questi anni non è mai emersa!".
Del resto, se c'è una dote che non è mai mancata all'attrice settantunenne è l'autoironia: quell'autoironia che, immancabilmente, la Keaton ha saputo trasmettere alla maggior parte dei suoi personaggi, e che le ha permesso di diventare un'icona della commedia brillante americana dell'ultimo mezzo secolo. Nata a Los Angeles come Diane Hall (Keaton è il cognome da nubile della madre, adottato per evitare l'omonimia con un'altra attrice) e trasferitasi a New York dopo il liceo per studiare recitazione, proprio a teatro conosce Woody Allen, il quale decide di ingaggiarla come co-protagonista in una produzione della sua pièce Provaci ancora, Sam, che i due porteranno poi anche al cinema nel 1972, nel film diretto da Herbert Ross.
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Da Woody Allen ad Appuntamento al parco, Diane fra cinema, TV e regia
Gli anni Settanta, per Diane Keaton, sono il decennio della consacrazione, rapida e folgorante: in primis per il sodalizio fortunatissimo con Allen, anche dopo la fine della loro storia d'amore, e per il ruolo di Kay Adams, fidanzata e poi moglie del Michael Corleone di Al Pacino (altro suo partner dell'epoca), in una saga di epocale successo come Il Padrino. Da cinque decenni volto noto e inconfondibile del cinema hollywoodiano, e in un paio di casi anche regista (Eroi di tutti i giorni, del 1995, e Avviso di chiamata, del 2000), dagli anni Duemila in poi Diane si è rivelata, puntualmente, il most valuable player di progetti raramente o quasi mai all'altezza del suo talento. Una tendenza invertita in parte proprio quest'anno, quando la Keaton è uscita finalmente dalla propria comfort zone indossando la tonaca dell'anticonvenzionale suor Mary, consigliera di fiducia del Papa di Jude Law, nella serie di Paolo Sorrentino The Young Pope.
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Che anche al cinema possa arrivare presto una 'riscossa' attesa ormai da troppo tempo? Una buona opportunità potrebbe essere rappresentata dal suo nuovo film, in uscita il 14 settembre in Italia grazie a BIM Distribuzione: Appuntamento al parco, una commedia romantica diretta da Joel Hopkins, in cui l'attrice recita accanto a Brendan Gleeson. La storia è quella di Emily Walters, una vedova americana residente nei pressi di Hampstead Heath, a nord-ovest di Londra, il cui interesse viene attirato all'improvviso da Donald Horner, un uomo che vive in una capanna all'interno del parco ed è sottoposto alla minaccia di alcuni speculatori edilizi; l'incontro con il burbero e solitario Donald sarà la molla che spingerà Emily ad appassionarsi nuovamente alla vita e al mondo intorno a sé. Nell'attesa di vederla dunque in Appuntamento al parco, ripercorriamo la carriera di Diane Keaton esplorando cinque fra i ruoli più memorabili dell'attrice americana, con una classifica dedicata alle sue migliori performance di sempre...
5. Tutto può succedere
Erica Barry, la commediografa al centro del film del 2003 Tutto può succedere, costituisce l'esempio più riuscito del personaggio-tipo interpretato da Diane Keaton nella seconda metà della propria carriera, più o meno a partire da Il club delle prime mogli del 1996: una donna borghese con doti artistiche o intellettuali, insicura, un po' nevrotica, spesso afflitta da problemi sentimentali ma disposta, con qualche pressione, a rituffarsi nelle avventure amorose. Ed è esattamente quello che accade alla sua Erica nella commedia romantica scritta e diretta da Nancy Meyers: l'incontro con Harry Sanborn (Jack Nicholson), discografico ultrasessantenne e incallito donnaiolo, nella villa di Erica agli Hamptons porterà, dopo un'iniziale diffidenza, all'inevitabile scintilla fra i due. Strepitoso successo al box office mondiale, con quarantacinque milioni di spettatori, Tutto può succedere basa la propria forza soprattutto sull'ottima alchimia fra Nicholson e la Keaton, quest'ultima al top della sua verve comica (e spassosissima perfino in una sequenza di nudo integrale), tanto da essersi guadagnata il Golden Globe e la quarta nomination all'Oscar della propria carriera.
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4. Misterioso omicidio a Manhattan
E a proposito di alchimie infallibili, non c'è altro modo per definire la forza dell'accoppiata fra Diane Keaton e Woody Allen; i quali nel 1993, a ventiquattro anni di distanza da Manhattan (e subito dopo il disastro coniugale fra Allen e Mia Farrow), sono tornati a recitare fianco a fianco per un'ultima volta in quella perla di umorismo alleniano che risponde al titolo di Misterioso omicidio a Manhattan. Woody e Diane vestono i panni di Larry e Carol Lipton, una coppia sposata la cui routine tranquilla e un po' noiosa viene incrinata da un evento inatteso: la morte della loro vicina di casa, Lillian House. E Carol, animata da uno spirito avventuroso non troppo gradito al marito Larry, deciderà di improvvisarsi detective, con l'aiuto della sua ex fiamma Ted (Alan Alda). Se Misterioso omicidio a Manhattan si rivela un giallo-rosa praticamente perfetto, il merito, oltre che dell'esilarante copione di Allen e Marshall Brickman, risiede nei suoi protagonisti: la Keaton offre un delizioso amalgama di dolcezza ed intraprendenza, e quando è in scena accanto a Woody l'effetto è irresistibile.
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3. Reds
In Reds, il capolavoro sceneggiato, prodotto, diretto e interpretato nel 1981 da Warren Beatty, al quale all'epoca era unita anche da un rapporto sentimentale, Diane Keaton presta il volto a Louise Bryant, affascinante socialite che nel 1915 conosce l'attivista politico John Reed, per amore del quale Louise accetta di lasciare il marito, di trasferirsi a New York e di iniziare una carriera da giornalista che, in coppia con Reed, la porterà fino in Russia, dove i due saranno testimoni diretti della rivoluzione del 1917. Cronaca dalle sfumature epiche della nascita e della diffusione del movimento socialista negli Stati Uniti, Reds vede la Keaton impegnata a disegnare uno splendido ritratto di Louise Bryant, al contempo paladina femminista, aspirante scrittrice alla ricerca della propria 'voce' e giovane donna divisa fra l'amore per Reed e quello per il drammaturgo Eugene O'Neill (Jack Nicholson). Grazie al film di Beatty, Diane ha ricevuto la nomination all'Oscar come miglior attrice.
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2. In cerca di Mr. Goodbar
Tratto dal romanzo omonimo di Judith Rossner e diretto dal maestro Richard Brooks, nel 1977 In cerca di Mr. Goodbar ci ha regalato il ruolo probabilmente più controverso nell'intera filmografia di Diane Keaton: quello di Theresa Dunn, una giovane donna di New York cresciuta in una famiglia conservatrice di origini irlandesi, la quale si divide fra l'impiego come insegnante per bambini sordi, l'immagine di perfetta "brava ragazza" e una routine notturna come assidua frequentatrice di night club, tra fugaci avventure, utilizzo di droghe e rapporti potenzialmente 'pericolosi'. Film emblematico della liberazione sessuale femminile degli anni Settanta, animato da una formidabile colonna sonora a base di hit della disco music (Diana Ross, Donna Summer, i Commodores), In cerca di Mr. Goodbar ha permesso alla Keaton di costruire un personaggio ambiguo e complesso, in grado di fondere un'ammaliante sensualità con il senso di repressione di chi è costretto a condurre una logorante "doppia vita".
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1. Io e Annie
Sempre nel 1977, oltre a recitare nel film In cerca di Mr. Goodbar, Diane Keaton ha consegnato alla storia del cinema il suo personaggio in assoluto più famoso, quello a cui rimarrà sempre legata (e che da lei prende perfino il cognome): Annie Hall, eponima protagonista femminile del capolavoro di Woody Allen, intitolato in italiano Io e Annie. E Allen, qui nella parte dell'autore televisivo Alvy Singer, ha costruito la sua Annie ispirandosi proprio alla Keaton e alla loro relazione di qualche anno prima: dalle ingenuità e le insicurezze che la contraddistinguono alle sue piccole, deliziose idiosincrasie (chi non ricorda la battaglia notturna contro un gigantesco ragno?), dall'impacciata tenerezza delle sue interazioni con Alvy al look memorabile a base di cappelli, camicie, gilet e pantaloni, uno stile che avrebbe lanciato un'autentica moda. Ricompensata con il Golden Globe, il BAFTA Award e il premio Oscar come miglior attrice, Keaton dà corpo e voce a uno di quei ruoli che valgono una carriera: ironica, romantica e dotata di un carisma ineffabile, Annie Hall resta tutt'oggi l'icona per eccellenza del cinema alleniano.