Sempre più fiorente l'attività di RaiPlay. La piattaforma streaming Rai non solo offre un'offerta che si arricchisce di giorno in giorno, ma diventa anche trampolino di lancio per nuovi autori. È questo il caso della regista pugliese Francesca Schirru e del suo corto d'esordio Di notte, sul mare. Il film di trentadue minuti, prodotto da Altre Storie con Rai Cinema e interpretato da Angela Curri, Nicolas Orzella, Arianna Gambaccini e Domenico Fortunato, sarà disponibile in esclusiva su RaiPlay dal 29 aprile.
Di notte, Sul mare è una storia di quotidianità e criminalità, di famiglia, amore e ribellione ambientata in Puglia. "Il film nasce dal desiderio che avevo per raccontare il coraggio di lottare per i propri sogni e per la libertà" spiega Francesca Schirru. "Angela Curri e Nicolas Orzella interpretano due ragazzi che hanno la voglia di lottare per il loro amore e per ciò in cui credono. Da questa storia ho sviluppato un soggetto e in seguito una sceneggiatura per un film breve realizzato grazie al supporto di Altre Storie, Rai Cinema e Apulia Film Commission. Per un autore non è facile trovare lo spazio creativo necessario, ma grazie alla forma del corto credo di aver esplorato tutte le sfumature".
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I protagonisti di Di notte, sul mare sono Angela Curri e Nicolas Orzella che interpretano Monica e Mattia, moderni Romeo e Giulietta, due adolescenti innamorati, ma costretti a nascondere il loro amore al padre di lei (Domenico Fortunato) a causa di un dramma familiare. Francesca Schirru loda un cast che le ha permesso di raccontare "tutto quello che desideravo e anche di più". Angela Curri si dice "contenta di aver partecipato a questa storia perché è anche un film al femminile, con una regista donna. Monica ha un coraggio enorme, si scontra col padre pur di realizzare il proprio sogno e cerca di far capire ciò che vuole con dolcezza e serenità. Credo che sia una storia molto attuale, che ci ricorda alcuni fatti di cronaca, importante soprattutto per aiutare le ragazze che vivono questo tipo di problema".
A dare il volto allo sfuggente Mattia è, invece, Nicolas Orzella, Scheggia ne La compagnia del cigno. "L'esperienza sul set è stata intensa. Raccontare un personaggio così fragile in un mondo brutale non è stato facile" spiega l'attore. "Il personaggio mi ha colpito da subito perché ha tante sfumature, combatte con gli altri e soprattutto con se stesso. Sul set con gli altri colleghi si è creata un'energia bellissima". A fianco dei protagonisti vi è poi il ruolo centrale del paesaggio pugliese che interviene abbondantemente nella vicenda con il mare e la notte, come anticipa il titolo. "Abbiamo girato a Torre Santa Sabina, in alto Salento, un posto meraviglioso" ricorda Domenico Fortunato, che interpreta un ristoratore e padre di Monica che ha dei legami con la malavita. "Facevamo delle belle passeggiate, c'era un sacco di sole, è stata una bella occasione lavorativa".
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Il non detto invade la sceneggiatura
Racconto intimista e familiare, Di notte, sul mare non tralascia di affrontare però un tema di più ampio respiro come quello della violenza con cui, come spiega Francesca Schirru, i giovani sono chiamati a confrontarsi spesso: "Il rapporto con il mondo violento è centrale in questa storia. Mattia e Monica si misurano con la violenza in varie forme, la criminalità in primis, ma anche forme più sottili che ritroviamo nel quotidiano. Quest'anno bloccati davanti al pc abbiamo toccato con mano la violenza sul web, una violenza costante da cui i ragazzi devono imparare a difendersi". Da una rapida prima visione, impossibile non rendersi conto della profondità e varietà di temi toccati dalla regista in un tempo breve e in un film che si affida più alle immagini che alle parole. "Abbiamo cercato di sviluppare un rapporto intenso tra di noi, nel mio caso con Nicolas, così da poterlo riportare in scena" spiega Arianna Gambaccini, che interpreta la madre di Mattia. "Quando lavoriamo insieme a un progetto il tempo si dilata, quindi non ho percepito la differenza rispetto a un lungometraggio. È stato un lavoro denso, come immergersi in una bolla con delle immagini che noi dovevamo cucire insieme".
Anche Domenico Fortunato, presenza carismatica sul set del film breve girato in sette giorni, è d'accordo con la collega e spiega: "Il silenzio è cinema. Il cinema nasce muto. Un personaggio come il mio parla poco perché deve essere rispettato. Lavora con lo sguardo, che può essere addolorato o minaccioso. Francesca è stata brava a creare atmosfere in cui le parole diventano superflue. Questo deve essere il punto d'arrivo per un attore". Per Nicolas Orzella è stato fondamentale "creare un background del personaggio. E poi in ogni sguardo c'è un sottotesto. Più che un dialogo". Da amante del "cinema con poche parole, perché le battute spesso sottolineano quello che si vede già"_, Angela Curri non può che concordare.
L'ultima parola spetta a Francesca Schirru, che commenta le due nature del film - la dimensione più tenera e romantica, quella più solitaria e violenta - presenti fin dal titolo: "La sequenza d'apertura contiene tutto il film, il contrasto tra la violenza del mondo adulto e la dolcezza di quello dei ragazzi. Tutto avviene di notte, nello stesso luogo, e il montaggio alternato mi ha permesso di trasmettere questa simultaneità. Il mare, luogo romantico per eccellenza, si contrappone alla solitudine della terraferma d'inverno".