Il già nutrito catalogo messicano su Netflix può vantare alcuni tra i titoli più visti sulla piattaforma di streaming come La casa de las flores, Control Z e Club de Cuervos, solo per citarne alcuni. A questi va ad aggiungersi Di mamma ce n'è solo... Due! (titolo originale Madre sólo hay dos), esilarante commedia al femminile che esplora il tema della maternità attraverso il diverso approccio di due madri diametralmente opposte. Ideatori della serie, disponibile dal 20 gennaio, sono i coniugi Carolina Rivera e Fernando Sariñana, conosciuti per essere tra i creatori di Luis Miguel - La serie, show biografico sul celebre cantante messicano. Come vedremo nella nostra recensione di Di mamma ce n'è solo... Due!, la serie ruota attorno ad Ana e Mariana, due neomamme totalmente agli antipodi che si ritroveranno a dover condividere non solo la quotidianità ma anche le loro figlie. A prestare il volto alle due protagoniste sono le superstar della televisione messicana Ludwika Paleta e Paulina Goto, perfette nel ruolo di due donne tanto diverse quanto simili nelle gioie e nei dolori che il ruolo genitoriale comporta. Una serie che, con i suoi primi 9 episodi, si dimostra capace di divertire ma anche di fornire spunti di riflessione, utilizzando la commedia come un veicolo per affrontare temi importanti.
Due madri agli antipodi
Ana (Ludwika Paleta) è una ricca donna in carriera che vive in una grande villa insieme al marito, ai due figli adolescenti e alle numerose domestiche. Snob, maniaca del controllo e autoritaria, la donna pianifica nei minimi dettagli la sua vita e quella di chi le sta intorno. L'unica cosa che non aveva previsto era di rimanere incinta superata la soglia dei 40 anni. Mariana (Paulina Goto), invece, è una giovane donna piena di ideali che sogna di aiutare le altre madri ad avere maggior controllo sulle propria vita grazie a un'app innovativa di sua invenzione. Figlia unica di Teresa, Mariana deve affrontare non solo l'arrivo non pianificato della prima figlia ma anche una situazione economica instabile e la presenza di un ex compagno che vuole a tutti i costi far parte della vita della bambina. Due donne diametralmente opposte che, nonostante la loro diversa estrazione sociale, si ritrovano, per una serie di coincidenze, a dover partorire nello stesso ospedale. Non solo, tra Ana e Mariana, vicine di letto e separate solo da una tenda durante il doloroso travaglio, è odio a prima vista. Quattro mesi dopo essere tornate a casa con le rispettive bambine, però, le due donne sembrano aver dimenticato la brutta esperienza e, soprattutto, lo spiacevole reciproco incontro. Così, Ana alleva la piccola Regina secondo le rigide regole della casa mentre Mariana cresce la sua Valentina in modo completamente rilassato e seguendo solo il proprio istinto. Ma una telefonata dall'ospedale stravolge completamente il loro nuovo equilibrio: le due bambine sono state scambiate per errore alla nascita da un'infermiera pasticciona.
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Convivenza forzata
Un duro colpo per le due neomamme che hanno già sviluppato un attaccamento viscerale per le loro presunte figlie. Nonostante la terribile sofferenza, Ana e Mariana sono costrette a scambiarsi le bambine sotto lo sguardo di un avvocato e dei rispettivi parenti; tuttavia, nessuna delle due donne riesce ad accettare il cambiamento, soprattutto per il fatto che, ormai, sia Regina sia Valentina hanno preso le abitudini derivanti da due modelli educativi differenti. Ed è proprio qui che avviene la svolta dalla quale prendono il via le divertenti vicissitudini di Di mamma ce n'è solo...Due!: Ana, infatti, decide di proporre a Mariana di trasferirsi a casa sua, almeno fino a quando entrambe le piccole non saranno svezzate. Una convivenza forzata che metterà a confronto due modi completamente opposti di affrontare la maternità, ma che sarà anche il pretesto per la nascita di una straordinaria amicizia e di un'insolita famiglia allargata.
Tutti i significati di essere donna
Queste sono le premesse alla base di una serie che ha sì come obiettivo principale quello di indagare i diversi approcci alla maternità ma che vuole anche esplorare tutte le diverse sfaccettature dell'essere donna nel XXI secolo. Di mamma ce n'è solo...Due!, infatti, rappresenta una profonda riflessione su cosa significhi essere madre e, allo stesso tempo, essere moglie, figlia, donna di casa e donna in carriera. Come fare a conciliare tutti questi aspetti? La risposta che lo show sembra volerci fornire è quella di smettere di aspirare alla perfezione assoluta e di accettare che, ogni tanto, si possa anche avere bisogno di aiuto. Un aiuto che, spesso, può arrivare proprio dalle altre donne. La solidarietà femminile, infatti, rappresenta uno strumento fondamentale per tutte quelle donne che, come Ana, devono farsi strada in un universo dominato dagli uomini e che spesso le vorrebbe relegate al solo ruolo di moglie e madre. Ed è proprio questo il messaggio più importante che lo show vuole veicolare: nonostante le loro profondissime diversità, Ana e Mariana possono imparare l'una dall'altra, non a essere perfette, ma a essere consapevoli delle proprie capacità e della propria forza.
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Dramma e commedia a braccetto
Come abbiamo già detto, Di mamma ce n'è solo... Due! utilizza i suoi toni allegri e scanzonati come veicolo per affrontare temi importanti e permettere che il pubblico riesca ad avvicinarsi ad essi. Una mescolanza di commedia e dramma, quindi, che porta sullo schermo tematiche di rilievo come la genitorialità biologica e non, la famiglia allargata, l'omosessualità e il tradimento. L'umorismo e le divertenti gag che si susseguono nel corso dei 9 episodi della serie servono, in realtà, come chiave di lettura per cogliere i tanti drammi (ma anche i numerosi colpi di scena) che man mano si svelano proseguendo con la visione. Un buono stratagemma che, però, a volte pecca un po' troppo di leggerezza, aprendo questioni di un certo peso senza poi andare a scavare in profondità. Anche lo stile narrativo, che prende spunto dal classico genere delle telenovelas sudamericane, contribuisce a rendere lo spettatore testimone e complice delle vicende da un lato, dall'altro tende un po' a minimizzare alcuni momenti drammatici.
Un progetto familiare
Di mamma ce n'è solo...Due! può essere considerato, a tutti gli effetti, un progetto familiare. In primo luogo perché, la serie, non solo è stata ideata da Carolina Rivera e Fernando Sariñana, partner nel lavoro e nella vita, ma ha anche visto la partecipazione degli altri membri della famiglia. Oltre al contributo musicale della figlia nonché popstar Ximena Sariñana, infatti, la Rivera si è anche avvalsa della collaborazione del figlio di Fernando, Sebastián Sariñana, che ha diretto due episodi della serie. Ed è proprio questo senso di famiglia che vediamo pienamente proiettato all'interno della serie, dove anche i personaggi cosiddetti secondari, tanto secondari non sono. Ognuno ha un proprio ruolo ben definito, dal marito di Ana Juan Carlos (Martín Altomaro) alla madre di Mariana Teresa (Liz Gallardo), dai figli adolescenti alle domestiche, e trova lo spazio per esprimere la propria voce all'interno della narrazione.
Conclusioni
Come abbiamo visto nella nostra recensione di Di mamma ce n'è solo...Due!, la serie creta da Carolina Rivera e Fernando Sariñana indaga il tema della maternità sfruttando il punto di vista di due neomamme diametralmente opposte che si trovano costrette a convivere sotto lo stesso tetto. I suoi nove episodi, però, rappresentano anche un pretesto per esplorare tutte le diverse sfaccettature dell'essere donna e per toccare, con ironia, delle importanti tematiche. Tematiche che, a volte, proprio per i toni scanzonati e uno stile narrativo tipico delle telenovelas, non vengono approfonditi come meriterebbero.
Perché ci piace
- Esplora le diverse sfaccettature dell'essere donna.
- Umorismo e gag divertenti.
- Numerosi colpi di scena.
Cosa non va
- Alcune tematiche importanti vengono affrontate con un po' di superficialità.