Dexter - Stagione 5, ep. 8 e 9: Take It! e Teenage Wasteland
L'ottavo e il nono episodio di questa quinta stagione dello show di James Manos jr. regalano sviluppi di grande importanza nell'arco narrativo; non paghi, gli autori riescono anche a mostrarci un aspetto inedito del nostro sanguinario eroe.
La trama s'infittisce, la tensione si acuisce, i colpi di scena si susseguono: ci risiamo, come succede da cinque anni a questa parte, una stagione di Dexter si avvicina al momento della resa dei conti, e anche stavolta il nostro eroe è alle prese con un avversario insidioso e con una grave minaccia che arriva da una direzione inattesa. E poi c'è Lumen, un personaggio ferito e spigoloso a cui gli sceneggiatori, coadiuvati dall'ottimo lavoro della bella e talentuosa interprete Julia Stiles, sono riusciti in una manciata di episodi a donare un'umanità intensa e credibile, al punto da indurci a temere costantemente per la sua sorte.
Ma veniamo ai fatti: appurato che Cole Harmon (Chris Vance), responsabile della sicurezza del discutibile ma popolarissimo "motivational speaker" Jordan Chase (Jonny Lee Miller), è uno dei sequestratori di Lumen, Dexter decide di approfittare di un seminario di quest'ultimo per un'esecuzione con tutti i crismi (Take It). Ancora una volta Lumen, che per di più è scossa dall'incontro con il suo ex fidanzato, arrivato a Miami per vederla e implorarla di ripartire con lui, non si lascia mettere da parte e finisce per partecipare in prima persona ai preparativi. Dexter comincia a sentirsi davvero a sua agio in sua presenza ("certo che è più facile fare tutto questo in due"), tanto da sentirsi forse un po' in colpa nei confronti della perduta Rita.
Le manovre che si stringono attorno ad Harmon, ovviamente, non procedono senza qualche contrattempo, tra i quali il fatto che Chase sembra avere un interesse personale per Dexter e lo chiama sul palco durante il seminario perché racconti il trauma della morte della moglie, di cui ha avuto notizia, apparentemente, durante la sua breve visita ai quartieri di Miami Metro. E ovviamente ad Harmon non sfugge la presenza di Lumen quando questa cerca di allontanarsi dall'hotel in cui si sta svolgendo l'evento; alla fine Dexter è costretto a includere la ragazza anche nell'ultimo atto, cruciale del suo rituale. E poco dopo, nella notte placida della baia, intento a consegnare all'oceano i resti dell'abietto Cole Harmon, Dexter annuncia a Lumen che la prossima vittima è proprio "l'uomo dell'orologio", Jordan Chase. Ma ignora che, sulla terraferma, uno Stan Liddy armato di teleobiettivo sta scattando del foto davvero bollenti.
In Teenage Wasteland, il focus abbandona brevemente la vendetta di Lumen, almeno per quanto riguarda Dexter, grazie a un ritorno in scena prevedibile ma non telefonato: quello di Astor, che ha viaggiato in autobus da Orlando assieme a un'amica per tornare nella casa dove ha vissuti gli ultimi mesi felici con la sua mamma e i suoi fratellini per trovarvi la sola Lumen. Astor sembra cresciuta - o forse è solo l'effetto del trucco e degli abiti, non proprio confacenti a una dodicenne - ma soprattutto è alticcia, e anche piuttosto sconcertata dalla presenza di una "nuova fidanzata" a poche settimane dalla fine atroce di sua madre. Così Dexter, che nel frattempo ha iniziato a incontrare Jordan Chase per delle "sessioni private" durante le quali spera di accumulare prove a suo carico per poi eliminarlo con la coscienza più leggera, mette da parte la sua missione per occuparsi della ragazzina - con un un successo davvero inatteso, che induce il fantasma di Harry, da qualche episodio un po' latitante, a fare una considerazione sorprendente: "Ti ho sottovalutato, Dexter. Avessi saputo tanti anni fa di che non eri affatto solo un mostro, forse non avrei scelto per te questa strada".
Quanto alla storyline sui delitti dei fratelli Fuentes, Debra Morgan affronta le conseguenze della decisione di Maria Laguerta di scaricare su di lei tutta la responsabilità per l'operazione in cui ha perso la vita una giovane informatrice e sono stati feriti altri civili. Grazie alla collaborazione dell'agente Manzon, il tenente riesce a proteggere la propria poltrona in barba al fatto che suo marito, il detective Batista, sostiene invece la versione di Deb, ovvero la verità. Sospesa dal servizio attivo, Debra finisce nell'archivio dove, in Teenage Wasteland, ripesca il caso delle ragazze nei barili, e scopre che un referto sulle tracce di DNA sui corpi, giunto dopo la chiusura del caso, indica la presenza di più assassini e non del solo Boyd Fowler. Quando Laguerta rifiuta di riaprire il caso, Deb l'affronta e questa tesa conversazione induce Maria - capace di riabilitarsi in parte in questa scena, oltre ad essere per una volta di qualche utilità ai fini del racconto - a confessare alla balda detective le ragioni per cui il suo (di Deb, Maria a quanto pare non conclude più neanche con Batista) attuale amante Quinn era stato sospeso dal servizio. Debra a questo punto si rivolge al diretto interessato, che cerca di cavarsela ammettendo solo parte della verità: ma ormai l'azione avviata da Quinn è inarrestabile, Stan Liddy sente di aver scoperto qualcosa di grosso e il sodalizio tra Dexter e Lumen, e il futuro stesso del nostro giustiziere sono a un passo dal precipizio.
Sono due episodi molto diversi, Take It e Teenage Wasteland; il primo serrato, girato con forte personalità da Romeo Tirone, ricco di suspence e di emozioni; il secondo forse più accessorio nell'ambito della storyline centrale, ma di grande rilevanza nella parabola emotiva e umana di Dexter Morgan. In ogni caso, la vicenda procede con buon ritmo e corenza verso una conclusione potenzialmente esplosiva: il prossimo passo che attendiamo è la rivelazione inequivocabile del volto più autentico e malvagio di Jordan Chase. E a giudicare dal finale di Teenage Wasteland, forse l'attesa sarà breve...