Sono abituato ad essere il predatore, ma ora sono il protettore. È buffo come ti cambia la paternità
Non siamo solo giunti (quasi) alla resa dei conti, come spiegheremo nella nostra recensione del settimo episodio di Dexter: New Blood, il 22 dicembre su Sky Atlantic e NOW, ma anche a quello che lascia la serie in eredità a noi spettatori... e soprattutto ai protagonisti.
Di padre in figlio
Di ciclicità quasi epica e ancestrale e di colpe dei padri che ricadono sui figli abbiamo già parlato, così come dell'essere nati nel sangue e quindi destinati ad esso, e del ruolo di preda e predatore, mostro ed eroe, vittima e carnefice. Nel settimo episodio di Dexter: New Blood tutti questi concetti ritornano prepotentemente per parlare di eredità. Ciò che le generazioni prima della nostra ci hanno lasciato e con cui dobbiamo convivere, nel bene e nel male, e ciò che ci ha lasciato il sangue del nostro sangue. Si uniscono per davvero i puntini sui rapporti fra i personaggi. Dexter - non Jim, Angela aveva bisogno di dell'ex esperto della scientifica di Miami - trova possibili prove contro Kurt (Clancy Brown) sul cadavere di Iris, scovato dentro la grotta da una sempre più determinata capo della polizia (Julia Jones).
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Dexter (Michael C. Hall) ha sostanzialmente ricominciato a uccidere dopo un decennio beccando proprio il figlio di un serial killer (a sua insaputa ovviamente, ovvero Kurt) e ora quest'ultimo trama vendetta e ha avvicinato suo figlio Harrison (Jack Alcott) che si sente sempre più incompreso dal padre che non gli ha detto chi è veramente e quindi si sta allontanando sempre più da lui. In questo episodio scopriamo come Kurt sia tutt'altro che uno sprovveduto e Jack Alcott offre una delle più belle interpretazioni in un toccante confronto col padre, che rivelerà più di quanto credessimo (e di quanto credesse Dex) sulla nascita "nel sangue" del ragazzo.
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Dal passato con furore
C'è anche l'eredità della serie madre in questo revival. Si ha quasi un déjà vu vedendo questo episodio verso la serie originale di Dexter, per la tensione narrativa con l'antieroe protagonista messo sempre più alle strette e che tenta quasi disperatamente di eliminare più "problemi" in una volta sola, e determinante in questo senso sarà il personaggio di Molly Park (Jamie Chung), la crime podcaster che ha portato questa nuova tendenza nello show. Dex - come gli sottolinea sempre più lo spirito di Deb (Jennifer Carpenter) - sta perdendo colpi e commettendo troppi errori, un po' perché è arrugginito un po' perché ha trovato ancora una volta un avversario più temibile e pericoloso di lui. Vi è infine l'eredità dei nativi della riserva per la famiglia di Iris e per Angela: la tematiche delle giovani ragazze e dei camionisti riportata in auge dal caso riporta alla mente quanto fatto, anche se in modo diverso, ma sempre con la religione presente, in Big Sky. D'altronde il credo è importante nelle piccole comunità, come quella montana di Iron Lake e quella della riserva - basti pensare all'inno intonato fuori dalla casa della madre di Iris per dimostrarle tutto il supporto.
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Scontro tra titani
Nell'episodio assistiamo per la prima volta a un vero e proprio scontro tra Dex e Kurt che iniziano a giocare finalmente a carte scoperte e la regia e la fotografia che utilizzano la luce (come nella scena della prigione) sono volte a far uscire allo scoperto la doppia natura dei protagonisti. È oramai un gioco del gatto col topo, ma tra serial killer più che tra polizia e carnefice, anche se seguiamo parallelamente gli sviluppi del nostro amichevole serial killer di quartiere e delle partner in crime Angela e Molly. Anche in questo senso è tenuta alta l'asticella del climax narrativo - come spettatori vogliamo che sia Dex a spuntarla oppure la sua ex compagna? Vogliamo che Dex sia tolto dalle maglie della legge o che uccida ancora? - per arrivare alla rivelazione finale, che metterà un importante punto sul tema dell'episodio, l'eredità criminale. Un punto di non ritorno che segna un'importante rivoluzione per gli ultimi tre capitoli di questo revival, che potrebbe rivelarsi molto più interessante, sensato e profondo di quanto avremmo mai potuto immaginare all'annuncio.
Conclusioni
Arriviamo con nuova consapevolezza alla conclusione della nostra recensione del settimo episodio di Dexter: New Blood, tutto incentrato sul tema dell’eredità per i protagonisti: Kurt e Matt, Dexter e Harrison, Angela e Audrey. Un’eredità del sangue del proprio sangue così come del sangue che ciclicamente torna nella vita dei serial killer. Si mantiene alta la tensione narrativa per arrivare a un turning point finale che unisce vari puntini iniziati nelle scorse puntate e ora resta da vedere chi sarà più furbo tra Dex, Kurt e Angela negli ultimi tre episodi.
Perché ci piace
- Il tema dell’eredità, sia di sangue che nel sangue, dell’episodio.
- L’omaggio alla serie originale con regia e fotografia che acuiscono la tensione narrativa.
- Il punto di non ritorno narrativo a cui si arriva a fine puntata.
- L’interpretazione di Jack Alcott per il suo Harrison.
Cosa non va
- Alcune trovate improbabili, proprio come nella serie madre, su dove si spinge Dexter per non essere beccato ma allo stesso tempo far uscire allo scoperto Kurt.