Non sopporto quando sono io quello che sanguina
È una vera e propria corsa contro il tempo l'ottavo episodio di Dexter: New Blood, con tre storie parallele che si muovono concitate per arrivare a un climax narrativo e avvicinarci per davvero alla resa dei conti. Ciò che è accaduto nelle precedenti puntate porta al disvelamento della verità per Dex, per Kurt e per Angela, e le loro strade sono destinate a intersecarsi inevitabilmente e irrimediabilmente, per via di Harrison, come spiegheremo in questa recensione dell'ottavo episodio di Dexter: New Blood, il 29 dicembre su Sky Atlantic e NOW.
La notte è mia
Il terzultimo episodio di Dexter: New Blood si rivela una summa delle tematiche delle precedenti puntate, alzando l'asticella all'ennesima potenza. Grazie a un montaggio particolarmente serrato, le sorti dei protagonisti sono appese a un filo e temiamo davvero per la vita di alcuni dei personaggi. Tre sono le storie che viaggiano in parallelo sullo schermo e tengono il pubblico con il fiato sospeso, con un climax narrativo crescente: Jim/Dexter (Michael C. Hall) è stato rapito e vuole impedire che succeda qualcosa a Harrison (Jack Alcott) dopo il brutto litigio che hanno avuto e che ha allontanato ancora di più il figlio da lui, proprio quando voleva dirgli tutta la verità per fargli capire che non doveva sentirsi attratto da Kurt (Clancy Brown) perché l'oscurità la poteva trovare già in famiglia.
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È una lotta contro il tempo la sua, cercando di fuggire nel bosco, nella neve, attraverso un poetico contrasto con il rosso sangue che sta perdendo, finendo per essere preda e predatore allo stesso tempo. "Tu hai detto che hai tutto il giorno, ma la notte è mia" dirà il voice over di Dex agli spettatori, mentre si confronta ancora una volta con una delle idee più riuscite di questo revival, il fantasma alter ego di Debra (Jennifer Carpenter), che gli dà sempre contro ma in questo frangente concorda sul salvare a tutti i costi il nipote. Proprio Harrison è il fulcro a cui anelano tutti i personaggi: Kurt continua a prenderlo sotto la propria ala per portarlo il più possibile lontano dal padre, e questo è acuito grazie a una regia che indugia da un lato su primi piani e dettagli e dall'altro sulle vaste panoramiche dei suggestivi paesaggi di Iron Lake, per ricordarci quanto le vite dei personaggi siano quasi insignificanti nel quadro generale delle forze superiori della Natura (rappresentata dal cervo bianco dei primi episodi e dalla comunità della riserva).
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Angel(a)
Le sequenze tra Kurt e il ragazzo sono cariche di tensione anch'esse, sempre in un gioco al massacro fra preda e predatore, con quest'ultimo che gira intorno alla prima senza che il pubblico sappia se e quando attaccherà per davvero. Il confronto fra i due propone anche una summa del rapporto padre-figlio di Kurt con Matt attraverso la tematica del dolore, emotivo e fisico provato dallo stesso giovane Morgan che sembra voler continuare a farsi del male oltre a farlo agli altri, perché crede di meritarlo. Dolore che vediamo letteralmente essere inflitto da Dexter al suo rapitore e viceversa. La terza storia che indirizza verso Harrison è quella di Angela (Julia Jones) - un nome rappresentativo, a pensarci bene, non solo perché voce della giustizia e della verità ma anche perché legata indissolubilmente alla riserva date le proprie origini. Attraverso la disavventura del ragazzo con la droga, la donna arriva vicinissima alla verità sull'ex compagno, per quanto con alcune intuizioni un po' forzate, ma funzionali all'avvicendarsi della trama, che la portano a scoprire più di quanto vorrebbe sul suo ex fidanzato. Il nostro Dex è messo sempre di più alle strette in questa puntata ma ancora di più lo è Harrison, che deve affrontare il proprio passato, così come quello del padre, per prendere consapevolezza di sé e del proprio futuro. "A volte un ragazzo è destinato a soffrire per le scelte del padre" dirà Kurt ad un certo punto, quasi a riassumere le tematiche delle colpe dei genitori di cui avevamo parlato nelle nostre precedenti recensioni. Ora non ci resta che seguire i protagonisti negli ultimi due atti, ora che la verità è tutta o quasi allo scoperto e i personaggi possono guardarsi allo specchio, che sia anche uno specchietto retrovisore. La domanda è: cosa vedranno nel proprio riflesso?
Conclusioni
Concludiamo questa recensione dell’ottavo episodio di Dexter: New Blood confermando che si tratta di una puntata cardine, summa delle tematiche e delle suggestioni dei precedenti episodi e allo stesso tempo fulcro di un alto climax narrativo che porta i personaggi a ricongiungersi, tutti per il destino di Harrison, a cui potremmo dire che questo revival è dedicato. Se la serie originale era la storia di Dexter Morgan, questa in un certo senso è quella della sua eredità, rappresentata dal figlio, nato nel sangue e (si spera) non destinato a finire allo stesso modo. Grazie a un montaggio serrato, a una regia attenta e a una scrittura particolarmente ispirata, il tema del dolore emerge per portare alla luce tutti i chiaroscuri dei personaggi.
Perché ci piace
- Il montaggio serrato che alza la tensione narrativa durante la visione.
- Le tre storyline principali di Dex, Kurt e Angela che vanno a ricongiungersi.
- La sequenza finale al cardiopalma per scrittura e regia.
Cosa non va
- Le intuizioni di Angela sono a tratti forzate … ma allo stesso tempo funzionali alla trama.