Il 22 settembre 2013 andò in onda, non senza qualche controversia sul contenuto, l'episodio finale di Dexter, il thriller sui generis della Showtime basato sui romanzi di Jeff Lindsay. Una serie TV partita benissimo ed acclamata fino al termine della quarta stagione, per poi subire un calo nelle quattro annate successive (forse anche a causa del cambio di gestione creativa dopo la conclusione del quarto ciclo). Un programma che mantenne comunque fino alla fine un certo fascino, grazie al carisma inscalfibile di Michael C. Hall nei panni del protagonista Dexter Morgan, un antieroe a dir poco insolito: affetto da una follia omicida sin dall'infanzia a causa di un trauma (la madre fu brutalmente uccisa davanti a lui), fu indottrinato dal padre adottivo per vivere secondo un codice morale che lo porta a uccidere solo altri assassini, e solo dopo averne accertato la colpevolezza. Poliziotto di giorno, giustiziere di notte: questo fu il percorso di Dexter per otto anni, un percorso che incrociò le strade di antagonisti interpretati da attori come John Lithgow, Ray Stevenson e Jimmy Smits. In occasione dell'anniversario abbiamo voluto ripercorrere la storia dello show con alcune curiosità sulla sua realizzazione. N.B. L'articolo contiene spoiler.
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1. Dexter, un nome tutt'altro che casuale
Jeff Lindsay ha apertamente dichiarato che la scelta del nome del protagonista deriva dal latino, per l'esattezza dal contrasto fra dexter (il lato pubblico della personalità del killer) e sinister (il lato oscuro, noto anche come Dark Passenger). Questo elemento è riflettuto nelle scelte estetiche della serie TV per quanto riguarda l'abbigliamento di Dexter: di giorno, quando è al lavoro e si finge normale, indossa abiti chiari, mentre per le sue attività notturne illecite predilige abiti scuri. Altrettanto simbolica, nel finale della serie, è la scena dove Dexter getta in mare il corpo della sorellastra Debra, avvolgendolo in un telo bianco per rappresentarne l'innocenza. Tutti gli altri corpi di cui si è liberato nel corso dello show venivano messi in sacchi neri, in quanto assassini.
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2. Casting alternativo
Prima che venisse scritturato Michael C. Hall, i produttori avevano pensato a un altro attore per la parte di Dexter: Jeremy Renner. L'attore, all'epoca semisconosciuto e successivamente noto per film come The Hurt Locker, The Avengers e Mission: Impossible - Protocollo Fantasma, fu preso in considerazione perché alcuni anni prima, nel 2002, si era fatto notare sullo schermo nei panni di un altro serial killer, questa volta vero: Jeffrey Dahmer. Proprio questo elemento spinse Renner a rifiutare l'offerta, poiché avendo già interpretato uno dei più noti psicopatici di sempre non gli andava di diventare nuovamente un personaggio simile, per giunta a lungo termine.
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3. Pseudonimi filologici
Nella prima stagione, per non farsi identificare mentre svolge attività legate al suo passatempo notturno, Dexter fa uso di due pseudonimi che omaggiano l'opera di Bret Easton Ellis, il celebre scrittore losangelino che, come Jeff Lindsay, racconta spesso le vite di individui emotivamente danneggiati. Per l'esattezza, quando Dexter acquista il sedativo che usa per neutralizzare le proprie vittime si fa chiamare Patrick Bateman, il nome del serial killer protagonista di American Psycho, mentre durante le sue sedute con uno psichiatra si presenta come Sean Ellis, combinazione di Sean Bateman (fratello minore di Patrick e uno dei personaggi principali ne Le regole dell'attrazione) e dello stesso Bret Easton Ellis.
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4. Interpretazione profetica
Quando nelle ultime stagioni si venne a sapere che Debra Morgan era segretamente innamorata del fratellastro, la rivelazione sorprese un po' tutti, tranne l'interprete del personaggio, Jennifer Carpenter. L'attrice aveva infatti intuito che Debra avesse un debole per Dexter sin dall'inizio, e la interpretò in base a quella lettura già a partire dal primo episodio. Ironia della sorte, i due attori cominciarono a frequentarsi sul set e si sposarono nel dicembre del 2008, durante la lavorazione della quarta stagione, salvo poi divorziare due anni dopo.
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5. Il finale negato
Nonostante la smentita ufficiale della Showtime, i fan sono tuttora convinti che il finale della serie sia stato dettato almeno in parte dal divieto di uccidere Dexter. Difficilmente avremmo visto, quindi, il finale che aveva in mente Clyde Phillips, lo showrunner delle prime quattro stagioni, il quale svelò la propria idea nel 2013: il suo finale ideale sarebbe stato Dexter nel braccio della morte, subito prima di essere giustiziato, con i fantasmi delle sue vittime ad assistere all'esecuzione (la serie intera sarebbe quindi stata la sua vita che gli scorreva davanti agli occhi prima di morire). Per un curioso scherzo del destino, fu proprio l'ultimo episodio supervisionato da Phillips a presagire gli eventi del finale andato in onda: mentre sta per uccidere il perfido Trinity, Dexter parla con lui di possibili soluzioni alternative, tra cui fingere la sua morte e rifarsi una vita da solo, lontano da tutto e tutti.