È una delle voci più interessanti del cinema brasiliano contemporaneo nato sotto l'urgenza della denuncia e dell'attivismo politico dopo il colpo di Stato del 2016. I suoi lavori precedenti, To My Beloved del 2015 e Rust (Ferrugem) del 2018, hanno raccolto consensi prima in patria poi nel resto del mondo attraversando i principali festival internazionali dal Sundance a Cannes. Oggi il talento del brasiliano Aly Muritiba è quasi una certezza, almeno a guardare il suo terzo lungometraggio, Deserto Particular, di cui state leggendo la recensione. Vincitore del Premio Del Pubblico Bnl alle Giornate degli Autori veneziane del 2021, il film arriva in sala dall'11 gennaio e si impone per l'abilità con cui rimodella i generi del dramma sentimentale e del road movie, per la lucidità della scrittura e l'attenta cura dei dettagli nella messa in scena.
Una storia fra dramma sentimentale e road movie
All'apparenza Deserto Particular (in italiano Deserto privato) è la storia di un amore impossibile nel Brasile di Bolsonaro, un paese spaccato dalle contraddizioni e diviso tra le ricche regioni del Sud e quelle più povere del Nord. Una riflessione sulla "mascolinità e le sue gabbie" per stessa ammissione del regista, che rimanendo nel perimetro del melò sentimentale racconta cosa significhi amare e cosa voglia dire essere uomo in una società profondamente tradizionalista e patriarcale; dal road movie invece Aly Muritiba prende in prestito le regole per seguire la tormentata ricerca di un'identità da parte dei protagonisti del film, Daniel (Antonio Saboia) e Sara (Pedro Fasanaro). Lui è un agente di polizia, ha quarant'anni, vive a Curitiba, una città abitata principalmente da discendenti di immigrati polacchi e ucraini nel Sud del paese, e si occupa dell'anziano padre, ex generale dell'esercito affetto da demenza senile; Daniel è stato temporaneamente sospeso dal servizio in seguito a gravi episodi di violenza nei confronti di una recluta ridotta quasi in fin di vita. Ha una sorella, l'unica con cui sembra condividere, oltre alle cure del padre, gli unici momenti di leggerezza della giornata.
Sara è la persona con cui Daniel intrattiene una relazione virtuale, vive a Sobradinho, una cittadina a Nord del Brasile nello stato di Bahia, a 3 mila chilometri di distanza. Quando smette improvvisamente di rispondere ai suoi messaggi, Daniel decide di cercarla attraversando il paese a bordo del suo pick up. Giunto a destinazione tappezza la città di foto della donna ma senza risultato, fino a quando non verrà contattato da un uomo che dice di conoscerla.
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Un cinema di contrasti
Il regista sceglie di confinare la descrizione della grigia quotidianità del protagonista nella prima mezz'ora di film: camera fissa, campi medi e lunghe sequenze. Un prologo al termine del quale arriveranno i titoli di testa, che daranno il via al film vero e proprio. Inizia così il road movie che accompagna Daniel nel suo viaggio attraverso il paese: dalle atmosfere livide e opprimenti del Sud ricco, machista e reazionario, agli spazi aperti, assolati e vibranti del Nord povero e progressista.
Qui Aly Muritiba sposta il focus della storia sul co-protagonista: di notte è Sara, la donna di cui Daniel si è perdutamente innamorato, di giorno è Robson, un ragazzo che sbarca il lunario lavorando ai mercati generali e vive con la nonna, che spera di riportarlo sulla retta via obbligandolo a frequentare la comunità religiosa locale. Deserto particular inizia così a rivelare la propria natura di cinema di contrasti: una storia di incontri e solitudini, che contribuiranno a ridefinire l'identità dei due personaggi, ciascuno perso nel proprio "deserto privato" e ognuno con una propria umanità fragile, complessa e ricca di sfumature. È un film strutturato per simmetrie e capitoli, scritto con acume e raffinatezza: commovente, intimo e profondamente politico. Un inno alla libertà.
Conclusioni
Come scritto fino a ora nella recensione di Deserto particular, il film conferma il talento di uno dei talenti più interessanti del cinema brasiliano contemporaneo. Attraverso il genere del road movie e del dramma sentimentale, Aly Muritiba firma un’opera di straordinario realismo e poesia: l’apparente storia d’amore impossibile tra i due protagonisti diventa così occasione per riflettere sulla mascolinità e le sue gabbie nel Brasile contemporaneo. Un cinema di contrasti, strutturato per simmetrie e capitoli, scritto con acume e raffinatezza
Perché ci piace
- I personaggi profondamente umani, stratificati, complessi e credibili.
- La grazia della scrittura in bilico tra realismo e dramma sentimentale.
- Un film di denuncia sulle contraddizioni del Brasile contemporaneo, attraversato dalle spinte di una società profondamente conservatrice e patriarcale.
Cosa non va
- L’evoluzione forse troppo affrettata del protagonista.