I Delitti del BarLume, con Ritorno a Pineta, saluta temporaneamente i propri fan e getta le basi per i futuri capitoli della storia in cui Enrica Guidi, interprete della Tizi, avrà sicuramente un ruolo centrale e continuerà la sua evoluzione, cosa di cui l'attrice parla anche nell'intervista che ci ha rilasciato e in cui ci regala anche qualche curiosità riguardante l'atmosfera sul set e l'amicizia che ormai lega tutti i membri del cast.
L'attrice toscana, laureata in Scienze Motorie, ha mosso i primi passi nel mondo della televisione proprio grazie alla serie tratta dai romanzi di Marco Malvaldi, lavoro che le ha permesso di mettersi alla prova con un personaggio ricco di sfumature, non sempre facile o amabile, e distante dalla sua personalità, riuscendo comunque a conquistare il cuore del suo pubblico.
Enrica ci ha parlato degli aspetti che rendono far parte del cast del progetto un'esperienza davvero unica che ha creato dei legami profondi tra colleghi e persino con la comunità dell'isola Elba che ormai da tempo accoglie il cast e la troupe con affetto, oltre a rivelare che tipo di progetti la affascinano come attrice.
Creare Tiziana
In questi due episodi il tuo personaggio deve fare i conti con situazioni molto diverse...
Tiziana la troviamo, dopo diverse stagioni, nel primo episodio alle prese con alcune pallavoliste, mostrandola così sempre un po' gelosa e al tempo stesso una madre single, un po' nevrotica e particolarmente irascibile. Comunque è una donna che non ha paura di esporsi, di essere giudicata. Spesso si tende a nascondere i propri stati d'animo o a cercare di smussarli. Lei, invece, non si frena in pubblico e in questo è libera, ha il coraggio di liberarsi dei cliché femminili, primo su tutti quello del bisogno di piacere agli altri ed è quindi se stessa, imperfetta, e forse proprio queste caratteristiche le permettono di risultare simpatica al pubblico.
Come hai lavorato per interpretare Tiziana?
Senza giudicare il personaggio, mettendoci anche un po', nonostante sia una donna adulta, della bambina, senza troppi filtri e pensieri razionali. Mi sono poi dimenticata di me stessa, anche perché la mia esperienza è molto diversa: non sono madre, sono molto differente... Dimenticarmi di me stessa ha permesso di avere più libertà.
Un gradito ritorno
Ne I Delitti del BarLume ci sono tanti personaggi, c'è qualcuno con cui vorresti interagire di più in futuro?
La serie è strutturata seguendo due strade parallele: la storia del bar e l'aspetto poliziesco. Mi piacerebbe sicuramente, anche se non è semplice, incontrarsi maggiormente tutti insieme, avere a che fare con Tassone, il commissario Fusco, Pasquali... L'interazione con la parte poliziesca sarebbe molto bella. Io per ora sono maggiormente legata al bar, a Beppe e, in questi episodi, a questo fantastico ritorno.
In Ritorno a Pineta rientra infatti in scena Viviani, com'è stata l'esperienza di accogliere nuovamente Filippo Timi sul set?
Lavorare con Filippo è sempre un immenso onore e piacere, come del resto con tutti gli altri membri del cast. Sono molto felice del suo rientro perché comunque dà colore: essendo una serie corale ognuno porta un colore diverso, come se fosse una tavolozza con cui dipingere un quadro. Sono quindi molto felice del suo rientro e delle dinamiche si creano con lui, con il bambino...
Un forte legame con il territorio
In che modo lavori con il regista Roan Johnson? Collaborate anche durante la stesura della sceneggiatura?
Il privilegio di lavorare in una serie è che comunque ti conosci piano piano: dall'essere colleghi a un certo punto si diventa amici, ti conosci, riesci a infondere qualcosa maggiormente personale. Roan Johnson è bravissimo nel suo ruolo di regista: sa tenere il gruppo, ci mantiene tutti uniti e ci permette di dare il meglio. Può capitare che se sul set esce fuori qualcosa di ironico e di bello venga accettato, si modifichi sul momento. Roan ha comunque le idee molto chiare: se qualcosa piace dice subito okay, altrimenti rende fermo il suo no, ed è molto deciso in questo atteggiamento.
La serie ha un forte legame con il territorio, che reazione avete quando tornate sul set e in tv?
Quando arrivo sull'isola d'Elba per ritornare nel mondo immaginario di Pineta è, in qualche modo, come tornare a casa. Ogni volta è come quando sei bambino e a settembre ti ritrovi a scuola con i compagni, solo che per noi accade di solito a giugno: ti ritrovi e racconti cosa è accaduto durante l'anno, ti aggiorni... Marciana Marina è poi una realtà piuttosto piccola, quindi vai anche a salutare tutti! L'accoglienza è strepitosa: il primo giorno bevi minimo 10 caffè nel giro di un'ora perché ovunque vai sei in amicizia con tutti e veniamo accolti veramente in modo delizioso. Il punto di forza della serie penso sia poi l'immagine del paese: l'Italia non è fatta da metropoli, ma è costruita su piccoli paesi. Mi sono resa conto che nela stessa Roma, in cui vivo, ogni quartiere diventa quasi un paese a sé stante. Pineta, questa immaginaria località toscana, è quindi qualcosa in cui ognuno in qualche modo si rispecchia attraverso quella risata spensierata, quel racconto di persone e luoghi, si trova un legame con la propria vita e con le proprie vicissitudini.
Progetti futuri
Tra gli interpreti ci sono anche attori di grande esperienza come Alessandro Benvenuti e Corrado Guzzanti, che cosa si impara lavorando con dei talenti di questo calibro?
Benvenuti e Guzzanti sono due grandi maestri ed ero una ragazzina, una bambina, quando vedevo i loro film e le loro esibizioni, quindi ero molto lusingata e affascinata nel momento in cui sono entrati a far parte del cast. Ti rendi conto quanto ci sia sempre da imparare, non si smette davvero mai di farlo! Loro, inoltre, scrivono e dirigono, sono molto creativi. Penso che l'idea di interpretare un assicuratore veneto sia nata proprio da Corrado. Ed è un pozzo di creatività senza fine: quando nelle stagioni precedenti mi è capitato di fare le scene con lui ogni volta aggiungeva qualcosa. Non ero mai preparata! Io ridevo perché alle volte realmente faticavo a rimanere seria. Ma pensavo 'Al ciak dopo sarò pronta!'. Invece no! Ogni volta aggiungeva qualcosa che mi metteva in difficoltà nel rimanere seria! Sono istrionici, attori completi e molto umili. Trovo sia bello quando c'è questo scambio per l'arte e per tutti. Lavorare con loro è stimolante!
Avete mai pensato di lavorare insieme anche ad altri progetti?
Alle volte si è parlato dell'ipotesi di far qualcosa e quando ci sarà l'occasione giusta... perché no?
Che tipo di ruoli vorresti interpretare in futuro?
In quanto attrice credo che gli stimoli e il divertimento siano nella possibilità di ricoprire ruoli spesso anche distanti, persino con trasformazioni fisiche. Essere sempre se stessi sarebbe noioso! Sono sicuramente aperta a ogni possibilità. Crescendo c'è poi un'evoluzione personale e la possibilità di studiare anche donne che hanno fatto la storia, di epoche diverse, è qualcosa di stimolante. Mi piacerebbe infatti molto recitare in progetti ambientati in altre epoche, in costume. Sono una persona molto sportiva e sicuramente immergermi in una realtà di quel tipo mi metterebbe davvero alla prova.
Hai già dei progetti in cantiere?
Ci sono, ma sono superstiziosa! Quando prenderanno forma ne parlerò! Concentro la mia attenzione sui bei progetti, su quelli che mi piacciono e mi fanno star bene.