Accompagnato da un battage che sta facendo impazzire il web, sta per arrivare nelle sale Deadpool, per la regia di Tim Miller, creativo e animatore fino ad ora conosciuto per aver firmato gli effetti speciali di Scott Pilgrim vs. the World. Merito sicuramente di un'eccellente strategia di marketing, ma anche del tipo di personaggio, irriverente, volgare e violento, che aveva già fatto innamorare i lettori dei fumetti, e che sembra destinato ad esser al centro di una delle pellicole più originali e divertenti del Marvel Cinematic Universe.
Molto si deve anche alla scelta di casting che vede Ryan Reynolds protagonista, nei panni di un personaggio assolutamente in linea con le sue skill attoriali. In poche parole, gli calza come un guanto. Quello che appare a tutti gli effetti come un fortunato e soddisfacente matrimonio tra il mondo dei fumetti e il cinema ci sta proponendo ormai da diversi anni personaggi presi direttamente da un contenitore di storyline potenzialmente infinite, di cui è costituito il mondo dei comics. Riadattando e semplificando le trame, spesso contorte e complesse dei fumetti, la cinematografia contemporanea è stata in grado di presentare ad un pubblico più vasto le potenzialità del mondo dei supereroi, riuscendo ad ampliare il target in maniera consistente, sebbene quello preesistente di fan del cartaceo fosse già molto attivo ed entusiasta.
Deadpool è senz'altro uno degli eroi dei fumetti più amati, per un sacco di peculiarità che lo rendono unico. La sua irriverenza è storica e, se mescolata a una parlantina brillante e a un bel connubio di combattimenti e spirito anti-eroico, il prodotto finale non può che renderlo irresistibile a dispetto di altri più seriosi e poco goliardici supereroi. Se immaginiamo tuttavia un personaggio così borderline inserito nel contesto del mercato cinematografico americano per giovani, riusciamo anche a percepire tutte le polemiche e le censure che hanno accompagnato il progetto.
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Negli Stati Uniti infatti il film ha un rating "R", e per la Fox è stato un vero e proprio atto di coraggio uscire con un supereroe vietato ai minori di 17 anni, anche se il budget si è mantenuto entro limiti molto ragionevoli (58 milioni di dollari, già abbondantemente rientrati col formidabile esordio in USA) . Un personaggio scurrile, volgare, "irregolare", e difficile da ammorbidire, e proprio per questo vincente: un elemento di rottura e di rinnovamento, l'anti-eroe che si discosta dai modelli classici proposti in precedenza, ma "potenzialmente pericoloso" per un pubblico minorenne. In altri paesi il film ha subito massicce censure (India) e ne è stato addirittura vietata la distribuzione in Cina e Uzbekistan.
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Ma andiamo a scoprire quali sono le caratteristiche principali di questo anti-eroe che presto anche vedremo al cinema.
Perchè si chiama Deadpool?
Per scoprire la scelta del nome, dobbiamo addentrarci nel passato del protagonista. Wade Winston Wilson, il vero nome del personaggio, nasce nel 1991 dalle mani di Fabian Nicieza (testi) e Rob Liefeld (disegni) nel fumetto New Mutants pubblicato dalla Marvel Comics.
Il background di Wade è piuttosto tormentato, come per ogni eroe che si rispetti. Passa l'infanzia a spostarsi da una base all'altra a causa del lavoro del padre, ufficiale dell'USAF. Perde poi la madre in giovane età per un cancro devastante e già da adolescente si mescola in giri loschi di vandali e figure devianti, probabilmente come reazione al dolore provato per la morte della mamma. Quando perde anche il padre, rimasto solo al mondo, si arruola nell'Esercito, ma il suo atteggiamento strafottente lo porta a finire presto nei guai e ad abbandonare l'Esercito per diventare un mercenario. Poco dopo aver incontrato Copycat ed essersene innamorato, anche a lui viene diagnosticato il cancro, ereditato dalla madre. Ed ecco che entra in scena il progetto Arma X, che gli darà la possibilità di curare il proprio male grazie a delle sperimentazioni atte a replicare il fattore rigenerante che conosciamo già da uno dei più celebri personaggi dei fumetti portati sul grande schermo, Wolverine.
Quando però l'esperimento sembra fallire, Wade viene trasferito nell'Ospizio, una struttura che ospita tutti quei pazienti che non hanno reagito in modo positivo alla sperimentazione del progetto Arma X. L'Ospizio è un posto orrendo, dove i medici compiono sadici esperimenti non autorizzati sui prigionieri. Qui, le guardie hanno l'abitudine di scommettere su chi sarà il prossimo a morire sotto i ferri nella stanza della morte, una pratica che chiamano "dead pool", che si può tradurre con "gioco del morto". Una volta che Wade sarà riuscito a scappare da quella gabbia di scienziati pazzi, prenderà quel nome come tributo all'Ospizio che l'ha trasformato in quello che è. Sicuramente il nome adatto per un sarcastico e disilluso vendicatore mascherato.
Il progetto Arma X e il fattore rigenerante
Il progetto Arma X è un programma scientifico non autorizzato di ricerca genetica atta alla creazione di mutanti-supersoldati a scopo militare. La X sta per il numero romano 10; infatti esistono molti altri progetti passati, tutti riconducibili a queste sperimentazioni clandestine, per la creazione di esseri umani potenziati. Il progetto può essere ricondotto ad altre due figure celebri della mitologia Marvel: il progetto Arma I fu infatti quello che trasformò Steve Rogers in Capitan America. Lo stesso progetto viene esteso anche a Wolverine, nel quale Logan verrà sottoposto all'infusione di adamantio all'interno delle proprie ossa, rendendolo indistruttibile. Il fattore rigenerante è un elemento riscontrabile anche in altri personaggi Marvel, compreso Hulk, Sabretooth e Goblin. Il fattore di guarigione di Deadpool è tuttavia 10 volte più sviluppato di quello di Hulk, che dovrebbe averlo più alto di tutti, rendendoli comunque entrambi indistruttibili. Tuttavia, per tenere a bada il tumore, Deadpool lo usa solo in parte. La rigenerazione si è infatti legata allo stesso tumore, ed è anche per questo motivo che il supereroe appare sfigurato in volto, a causa della fusione della pelle con gli elementi che lo tengono in vita e, allo stesso tempo, cercano di ucciderlo.
"Sono un fumetto"
Deadpool è sicuramente un personaggio fuori dagli schemi per il suo carattere e la sua peculiare immortalità. Tuttavia un altro fondamentale elemento lo pone al di sopra di molti suoi colleghi: Deadpool ha infatti coscienza di essere un fumetto. Questa particolare caratteristica è a tutti gli effetti la rottura della quarta parete, ovvero quando il personaggio è consapevole del fatto di essere stato creato dalla finzione. Questa skill così affascinante è rintracciabile in opere letterarie di straordinario interesse come la stessa novella teatrale di Luigi Pirandello, Sei personaggi in cerca d'autore. Nel contesto del teatro, i sei svelano al pubblico la loro frustrazione nel dover essere cristallizati in un ruolo su cui non hanno potere: un destino che li immobilizza, sia emotivamente che fisicamente, in un universo dal quale non possono uscire. Conoscendo Deadpool, non ci aspetteremmo certo questa reazione. Il personaggio infatti gestisce questa preziosa consapevolezza della propria natura aspettando, stravaccato sul divano, che qualcuno gli recapiti il nuovo copione. Le stesse battute del Mercenario Chiacchierone, all'interno del fumetto, sono colorate di giallo, ad indicare la differenza tra la sua coscienza e quella del resto dei personaggi in azione.
Copycat
Il personaggio dell'eroina Copycat appare per la prima volta in New Mutants. Il suo vero nome è Vanessa Geraldine Carlysle e ed un'ex membro della X-Force, un team di supereroi associato agli X-Men, il cui leader è Cable. Anche il background di Vanessa è piuttosto tormentato, la mutaforma infatti faceva la prostituta a Boston ed è lì che conobbe per la prima volta Deadpool. Da quello che possiamo intuire dal trailer, lo sviluppo del personaggio di Copycat non viene completamente sciolto, anzi. Vanessa infatti non pare indossare un costume e non abbiamo ancora elementi per verificare se userà mai effettivamente i suoi poteri. Quello che sappiamo è che cadrà nelle mani dei nemici di Deadpool ma, come dice lei stessa, non soccomberà al ruolo della principessina da salvare, perchè sembra riuscirci benissimo da sola. Nel film in uscita dopo San Valentino, Copycat verrà interpretato da Morena Baccarin, un'attrice conosciuta molto bene dai fan della fantascienza grazie alla sua celebre interpretazione di Inara in Firefly e Serenity.
Il villain
Ajax, il cui vero nome è Francis, verrà interpretato dall'attore Ed Skrein, conosciuto per essere stato la prima incarnazione di Daario Naharis nella seconda stagione de Il trono di spade. Francis è un personaggio legato alle origini di Deadpool, di cui è a tutti gli effetti una nemesi: era infatti il braccio destro del sadico dottor Killebrew ai tempi degli esperimenti genetici all'Ospizio. Il rapporto tra i due fu da subito molto astioso, Francis esigeva rispetto e millantava autorità in quanto Sorvegliante dei laboratori, divenendo così il bersaglio delle presen in giro del buon Wade.
A causa di questa avversione verso il potere e la rabbia che nutriva verso i comportamenti sadici dell'Ospizio, il mercenario divenne subito l'idolo degli altri prigionieri, e questo non poté che dare ulteriormente fastidio a Francis. Il Sorvegliante trovò presto un modo per vendicarsi del comportamento di Deadpool, riuscendo a torturare a morte Worm, uno dei suoi più cari amici, per dimostrare il suo potere e punirw il ribelle.
"To Deadpool", il verbo nato su internet
Il verbo deadpool è un'intenzione urban del web in relazione ai meme e sta a significare un progetto che non verrà portato a termine o è già stato cancellato. Infatti molti prima di Tim Miller avevano considerato l'idea di fare un film su uno dei più famosi e amati personaggi dei fumetti, tuttavia i progetti si erano sempre conclusi con un niente di fatto. Il film in uscita il 18 febbraio segna quindi una grande novità e una rottura della maledizione di Deadpool, anche se con ogni probabilità il verbo rimarrà radicato nel linguaggio del web. Questa storpiatura compare per la prima volta su Know your meme, ma presto si espande anche in ambienti come 4chan, youtube e in altri contesti dove l'invenzione dei meme e delle relative "nuove parole" si sviluppa a velocità sostenuta.
Oggi, con il trionfo ai botteghini di mezzo mondo, tuttavia, il verbo "to deadpool" sembra destinato ad arricchirsi di nuove, gloriose accezioni.
Ma il ruolo di Internet è stato fondamentale per Deadpool soprattutto per un'altra ragione: dopo anni di lavoro alla sceneggiatura e alle riprese, con la Fox che ancora temporeggiava per una data di uscita, nell'estate del 2014 ci fu un leak on line ("sono sicuro al 70% di non essere stato io", ha dichiarato Ryan Reynolds da Jimmy Fallon qualche giorno fa) di alcune sequenze del film che mandò in visibilio la Rete e di fatto costrinse lo studio a fare uscire la pellicola. Difficile che, a questo punto, alla Fox possano portare rancore...