Nel primo trailer di Deadpool & Wolverine Wade Wilson si definisce da solo il "Gesù della Marvel". A volte la realtà supera la fantasia: dopo due anni, tranne qualche rara eccezione, di incassi meno soddisfacenti e un generale disinteresse del pubblico (si è parlato e scritto a lungo di "superhero fatigue"), il film di Shawn Levy con protagonisti Ryan Reynolds e Hugh Jackman è diventato davvero il simbolo della rinascita del Marvel Cinematic Universe. In sala dal 24 luglio, sta incassando parecchio e soprattutto ha riportato l'MCU sulla bocca di tutti.
Certo, ora ci si è messo anche l'annuncio del ritorno di Robert Downey jr. come Dr. Doom, ma senza dubbio è proprio Deadpool 3 ad aver riacceso l'entusiasmo nei fan e anche nel pubblico generalista. Nella nostra intervista a Shawn Levy il regista ammette che non si aspettava questo plot twist: "Non mi sarei mai aspettato che avrebbe avuto il significato che ha ora. Abbiamo scritto quella battuta quasi un anno e mezzo fa. Non avevamo idea che il nostro film sarebbe stato l'unico film Marvel a uscire quest'anno. E che saremmo usciti in un momento in cui si può far qualcosa di sorprendente nell'MCU. Non dirò mai che Deadpool sia il Gesù della Marvel, ma è così che a Wade piace immaginarsi e magari tra una settimana e mezza scopriremo se è così!".
La cosa che sorprende più di tutte però è essere riusciti a unire il tono volgare e folle di Deadpool al linguaggio corretto dell'MCU. Come ci sono riusciti? "Il tono non è quello che ci aspettiamo in un film Marvel, ma è ciò che ci aspettiamo da Deadpool. E questo è, prima di tutto, un film di Deadpool. E quindi l'audacia della commedia e del linguaggio, che personalmente amo, come tutti noi, è stata la stella polare di questo film. E bisogna dire che Marvel, Kevin Feige e Disney ci hanno tutti sostenuto molto, aiutandoci a rimanere audaci. Anche se siamo nell'MCU, abbiamo fatto un film di Deadpool e abbiamo avuto la libertà di farlo".
Deadpool & Wolverine: intervista a Shawn Levy
In Deadpool & Wolverine Wade va alla ricerca di un nuovo Wolverine per salvare il proprio universo: quello che conosciamo si è infatti sacrificato, come abbiamo visto in Logan - The Wolverine (recensione qui), ed era l'ancora universale di questo universo. La TVA però ostacola l'impresa di Wade.
Mr. Paradox (Matthew McFayden), un agente della TVA, vuole infatti eliminare in pochi giorni questo universo. E dice: "Non voglio lavorare per la TVA, voglio essere la TVA!". Questa è una battuta scritta proprio dal regista? Levy ci risponde sorridendo: "Mi stai chiedendo se sono un maniaco del controllo megalomane?! Non proprio. Ma sicuramente non penso che si possa essere buoni registi senza la sicurezza nel dirigere. Amo il mio lavoro, specialmente su un set grande come questo, che ti permette di guidare un esercito di artisti. E artigiani creativi, che fanno del loro meglio in uno sforzo collettivo. Non voglio essere la TVA, non voglio essere il film, ma amo guidare questa famiglia di collaboratori verso un obbiettivo comune".
L'amicizia tra Ryan Reynolds, Hugh Jackman e Shawn Levy
Questa potrebbe essere una delle più grandi bromance mai raccontate al cinema. E non parliamo soltanto della bromance tra Deadpool e Wolverine, ma proprio tra l'amicizia che c'è tra i due attori e il regista. Quanto del loro vero rapporto è finito nel film? Shawn Levy: "È interessante: ormai non riesco più ad andare su internet senza vedere un'altra foto di noi tre che ci vogliamo bene! Non penso sia una coincidenza il fatto che siamo legati da un'amicizia così bella, che siamo come fratelli e abbiamo fatto un film sull'amicizia e la fratellanza. Che tu lo voglia o no, molto spesso ciò che succede nella vita reale finisce sullo schermo. E anche se cominciamo con due personaggi che fanno davvero fatica ad andare d'accordo, questa è davvero una storia sull'amicizia, un'amicizia profonda, che riflette l'affetto che proviamo davvero l'uno per l'altro nella vita reale".
Deadpool & Wolverine: una love story per celebrare il passato (attendendo un futuro in ritardo)
Ryan Reynolds, il Wrexham e l'amore per il calcio
Nella scena d'apertura c'è una citazione a Maradona: l'amore per il calcio di Ryan Reynolds, che ha comprato la squadra Wrexham nel 2021 insieme all'amico Rob McElhenney, ha influenzato questa scelta? Il regista conferma: "So che l'esperienza di Ryan con il Wrexham è stata molto importante a diffondere il calcio. Lui ama moltissimo questo sport. Quando stavamo girando il film in Gran Bretagna siamo andati qualche volta a Wrexham e ho scoperto la passione per questo gioco. Stavamo valutando varie mosse per la scena di apertura e abbiamo pensato: "Magari potrebbe prendere questo oggetto e calciarlo". Come nel calcio. E Ryan ha improvvisato quella battuta su Maradona. È certamente un omaggio a questo sport che appassiona Ryan e, fino a un certo punto, anche me".
Deadpool e Wolverine e l'importanza di fare la differenza
Deadpool scherza sempre e sembra non prendere nulla sul serio. In questo terzo film a lui dedicato però scopriamo anche un suo lato più profondo: vuole essere uno degli Avengers, vorrebbe fare la differenza. Quanto è importante aver mostrato anche questo aspetto del personaggio? Per il regista moltissimo: "Quella è la parte più importante. Quella battuta e quel tono sono tra gli aspetti più sorprendenti di questo film. Sì, è un film divertente, violento, audace, ma porta anche un messaggio e una parte emotiva sinceri. Questo per me e Ryan è stato molto importante da subito, da quando abbiamo cominciato a scrivere la sceneggiatura. Sono contento che tu abbia citato questa frase, perché l'idea di voler fare la differenza è un tema centrale. Sia per il film che per i personaggi. Sia per Wade che per Logan. Per entrambi questo è proprio un viaggio verso il fare la differenza. E ci riescono perché sono costretti a farlo insieme".