Il cinepanettone quest'anno compie 25 anni e Christian De Sica non se n'è mai perso uno. I giornalisti invece, come da prassi scaramantica di Aurelio De Laurentiis & Co., non ne hanno mai visto uno. Anche quest'anno infatti lo storico produttore di cinepanettoni non ha mantenuto la promessa, fatta esattamente 12 mesi prima, di organizzare una proiezione in anteprima per la stampa specializzata, dando stavolta la colpa alle potenti piogge che hanno investito nei giorni scorsi la Capitale e che avrebbero persino rischiato di compromettere l'uscita del film per gli allagamenti che hanno colpito la Technicolor, società detentrice del negativo originale. Sta di fatto che l'anteprima si è tenuta nella 'sua' Napoli e che per l'ennesima volta il buon Aurelio ha rinnovato la promessa ai giornalisti romani per l'anno venturo. Staremo a vedere. Veniamo alle novità che quest'anno la premiata ditta delle feste ci regala in Natale a Rio, venticinquesimo cinepanettone vacanziero. A sentire l'assoluto protagonista del progetto e dell'intera saga dei film di Natale, Christian De Sica, questa delle 'sue' nozze d'argento è davvero un'ottima annata: cambiamenti di sceneggiatura, di ritmo, di personaggi, di ruoli e di situazioni hanno secondo lui non solo migliorato notevolmente la qualità complessiva del prodotto ma personalmente gli hanno dato le motivazioni giuste per continuare un cammino sì glorioso, ma che ultimamente lo aveva un po' annoiato.
Il film è stato presentato a Roma dallo storico mattatore De Sica accompagnato dal regista Neri Parenti, dagli immancabili Aurelio e Luigi De Laurentiis e dal cast al completo che vede due giovani new entry - Ludovico Fremont (direttamente da I Cesaroni qui nei panni del figlio di De Sica) ed Emanuele Propizio (già visto in Grande, Grosso e... Verdone qui nei panni del figlio di Massimo Ghini) - e in cui sembrano invece essersi inseriti in pianta stabileFabio De Luigi,Michelle Hunziker, Massimo Ghini e Paolo Conticini.
Come riassumerebbe Neri Parenti le novità di questo 25° cinepanettone rispetto ai precedenti?
Neri Parenti: La mutazione riguarda più che altro la coppia Christian De Sica-Massimo Ghini: per loro abbiamo abbandonato la linea sentimentale che li aveva visti mille volte impegnati in relazioni ambigue tra mogli e amanti ed abbiamo sperimentato quella avventurosa on-the-road di due coppie padre-figlio che vanno a Rio de Janeiro per una vacanza. Situazioni che potremmo definire un po' alla Blues Brothers. Per la coppia Hunziker-De Luigi invece c'è il passaggio inverso, dall'avventura del film precedente si passa ad una situazione più intricata ed articolata, ad una storia d'amore complessa che prevede come sempre un terzo incomodo, nella fattispecie Paolo Conticini.
Come ci racconta Massimo Ghini questa nuova avventura natalizia al fianco di Christian De Sica?
Massimo Ghini: Sono molto felice che mi sia stata data ancora una volta la possibilità di divertirmi con un progetto come quello del film di Natale. Noi siamo tutti bravi a parlare ma alla fine chi ci ha messo la faccia per venticinque lunghi anni è stato proprio Christian, la responsabilità come i meriti sono sempre ricaduti su di lui più che su qualsiasi altro. Sono io che lavoro con lui, gli faccio da spalla e ne sono orgoglioso perché solo quando hai l'occasione di lavorare in coppia con un pezzo da novanta come lui, che in più è una persona che stimi e a cui vuoi anche bene come amico, ti accorgi di quanto sia entusiasmante questo lavoro.
Anche nel film siete amici?
Massimo Ghini: Si, io sono un professore universitario coinvolto dall'amico palazzinaro (De Sica, ndr) in un viaggio lussuosissimo e super accessoriato a Rio de Janeiro. Al contrario dei rispettivi figli maschi che, ignari del progetto paterno, hanno organizzato di partire insieme per una vacanza low-cost verso la stessa destinazione. La commedia degli equivoci è tutta basata su una bizzarra questione di omonimia che fa sì che le due vacanze vengano scambiate. E così mentre i giovani si godono ville e auto da sogno, i due papà finiscono in un comico vagabondare tra ostelli tugurio per le vie più malfamate di Rio.Come si sente Christian De Sica alla vigilia dell'uscita del suo 25° film di Natale?
Christian De Sica: Non solo Natale a Rio è il mio venticinquesimo cinepanettone ma è anche il cinquantesimo film della mia carriera. A 57 anni sono molto orgoglioso di essere arrivato dove sono e soprattutto di aver intrapreso questa strada, che poi era quella che avevo sempre sognato di seguire. All'inizio sono stato considerato un pazzo perché avevo scelto i Vanzina piuttosto che un film insieme con Gassmann che seguisse le orme neorealiste di mio padre. Sono contento di aver fatto quella scelta, ho seguito il mio istinto ed ecco dove mi ha portato.
Quanto deve la sua carriera ai cinepanettoni?
Christian De Sica: Se sono arrivato a fare cinema, televisione e teatro, a scrivere un libro e ad avere sempre nuove proposte anche diverse dal mio solito (leggasi il film che farà con il cognato Carlo Verdone, al nuovo progetto che lo vedrà protagonista nel 2009 insieme a Luca Zingaretti eLaura Morante de Il primo figlio, il nuovo progetto di Pupi Avati, ndr) lo devo solo ed esclusivamente ai film di Natale. Se quel giorno avessi scelto di fare anch'io Ladri di Biciclette forse a quest'ora sarei un fallito. Non ho mai avuto gli stessi gusti di mio padre, io sono nato con il varietà nel sangue, ho fatto quello che sapevo fare meglio e ringraziando il cielo mi è andata bene.
A quale dei venticinque film di Natale si sente più legato e perché?
Christian De Sica: Al primo Vacanze di Natale ovviamente, perché ho tanti bei ricordi, sono passati tanti anni ed è quello che ricordo con più piacere perché ha cambiato in un certo senso la mia vita e la mia carriera, e poi a quest'ultimo perché è veramente forte, sicuramente il meglio riuscito degli ultimi cinque. Gli sceneggiatori hanno rinnovato un po' la comicità dei nostri personaggi, è più brillante e il cast è assai affiatato. Sono molto soddisfatto del lavoro che è stato fatto e non mi sono mai sbilanciato come quest'anno, il film ha un potenziale enorme e se Dio ci assiste potremmo anche fare il botto e battere il record di Natale sul Nilo.
Secondo Christian De Sica com'è cambiato negli anni il cinepanettone?
Christian De Sica: I film di Natale sono cambiati com'è cambiato il paese. Venticinque anni fa i ritmi e i tempi comici erano assai più lenti, ti potevi permettere pause e divagazioni che oggi nessuno ti concede più. Le commedie sono meno ottimiste e più nevrotiche, esattamente come noi italiani, i ritmi devono essere alti, la farsa deve essere stretta come una morsa e tanto veloce. Chi si ferma è perduto.
Quale sarebbe il suo desiderio per il prossimo film di Natale?
Christian De Sica: Poter recitare con a fianco professionisti completi e talentuosi come Massimo Ghini che non è solo un comico, è soprattutto un attore vero, uno che interpreta sia film drammatici che comici. Senza nulla togliere ai miei partner precedenti, quest'anno ci siamo potuti permettere qualcosa in più rispetto alla recitazione proprio perché con lui mi trovo in sintonia e gli sceneggiatori se ne sono accorti. Se potessi esprimere un desiderio per l'anno prossimo chiederei a Neri e agli sceneggiatori di dar vita ad un film con una storia unica e non più a episodi, una storia corale che riesca ad inglobare tutti. La verità è che vorrei anch'io lavorare a strettissimo contatto con Michelle Hunziker, ogni tanto...