Sembra essere quasi una felice coincidenza che la reunion per i 20 anni di Dawson's Creek si sia tenuta proprio la settimana in cui l'idolo di Dawson, Steven Spielberg, torna in sala con Ready Player One, un film nostalgico che seppur ambientato nel futuro ritorna con la mente e il cuore al passato della sua cinematografia più iconica e memorabile. Grazie ad Entertainment Weekly che questo venerdi uscirà nelle edicole USA con un redazionale sulla serie con tanto di 5 diverse copertine a cui si aggiunge uno speciale di 55 minuti da guardare tutto d'un fiato online su PeopleTV.com, il tuffo nel passato è totale mentre si è in presenza di quasi tutto il cast storico della serie teen andata in onda per la prima volta nel 1998 e durata fino al 2003: James Van Der Beek (Dawson Leery), Joshua Jackson (Pacey Witter), Katie Holmes (Joey Potter), Michelle Williams (Jen Lindley), Busy Philipps (Audrey Liddell), Kerr Smith (Jack McPhee), Meredith Monroe (Andie McPhee) e Mary Beth Peil (Evelyn "Grams - La Nonna di Jen" Ryan).
Leggi anche: Ready Player One, non solo nostalgia: Spielberg ci regala il paradiso dei cinefili
Tutto iniziò con quel ragazzo della provincia americana che viveva lungo il fiume
Lo speciale su People TV non poteva che aprirsi con il racconto di Kevin Williamson (The Vampire Diaries, So cosa hai fatto, The Following) creatore della serie e padre fondatore di ogni piccolo grande struggimento, battaglia, confronto o dilemma che hanno vissuto i suoi protagonisti per cinque stagioni. Williamson è un po' tutti ma è soprattuto Dawson che guarda in alto ai cartelloni pubblicitari sui quali c'è stampato il poster della serie TV sulla sua vita e non può credere ai suoi occhi ed al fatto che quel racconto di formazione su di un ragazzo del North Carolina che sogna di fare il regista, ama Spielberg e vive lungo il fiume, stia per andare in onda in primetime sul nuovo canale di punta per gli adolescenti degli anni 90'. The WB, questo il nome della rete televisiva nata da poco, era infatti responsabile di altre grandi serie TV del tempo e che persistono ancora ora nell'immaginario collettivo. Basti nominarne una per comprendere il valore del canale ed il target a cui si puntava: Buffy - L'ammazzavampiri. Tutti i martedì sera, dopo "la regina teen che combatteva mostri e vampiri, andavano in onda i teenager che combattevano contro gli ormoni impazziti e gli infiniti triangoli amorosi" raccontano i redattori di EW. Ciò che Williamson ha vissuto, quel momento in cui hai finalmente davanti dei produttori (nel caso dell'autore fu Paul Stupin) che ti chiedono di proporre un'idea per una serie e non sai che dire ma vuoi giocarti il tutto per tutto, è stato ben rappresentato nell'episodio 17 dell'ultima stagione, la sesta, in cui Dawson ha finalmente l'occasione di proporre la sua idea per un coming-of-age sulla sua vita.
Leggi anche: Speciale Buffy - l'ammazzavampiri: ritorno a Sunnydale, 20 anni dopo
Essere nerd e non sembrarlo
"Se il sesso è così importante come mai non c'è mai una scena di sesso nei film di Spielberg?" chiedeva Dawson nella prima stagione della serie ai suoi iper-passionali genitori.
James Van Der Beek racconta: "Ci sono tante cose di Dawson che mi disturbano, adoro che fosse sensibile e vulnerabile ma il resto era spesso insopportabile". Dawson era un nerd fissato con Spielberg, il cinema, le telecamere super 8 e l'ideale di amore cinematografico ma non aveva l'aspetto da tipico nerd, per questo James Van Der Beek nella sua americanissima bionditudine era perfetto.
Leggi anche: Dawson's Creek, 20 anni dopo: la reunion sulle cover di EW!
Nessun adolescente parla così
Una delle maggiori critiche al telefilm che riecheggiava frequentemente alle orecchie di autore e showrunner fu la classica frase: "gli adolescenti non parlano così". A rispondere a questo commento vent'anni dopo è Joshua Jackson, il caotico ed affascinante bad boy di Capeside, Pacey Witter: "Avevamo la sensazione di essere diventati dei pionieri di un nuovo modo di raccontare le storie dei giovani" ed aggiunge: "Ho sempre apprezzato che Kevin non abbia mai mancato di rispetto al suo pubblico di riferimento magari provando a renderci i nostri personaggi più semplici e stupidi". Che in Dawson's Creek non ci fossero gli stessi semplici dialoghi di ogni altra serie di adolescenti andata in onda fino a quel momento, lo si poteva notare sin dalla prima scena del primissimo episodio: Dawson e Joey che parlano di ormoni, dei loro 15 anni come il momento in cui non si può solamene dormire insieme senza possibili "adulte" implicazioni.
Leggi anche: Dawson's Creek: 5 cose che (forse) non sapete sulla serie
Mary Beth Peil: la nonna sempre giovane
A vederla sembra quasi ringiovanita e tiene il passo con i suoi colleghi più giovani Mary Beth Peil, la famosa Grams, la nonna di Jen che divenne nel corso dello show la nonna-mamma di tutti i protagonisti, da Jack, nipote acquisito fino a Dawson e persino Joey. A lei Kevin Williamson e gli autori che l'hanno sostituito nelle stagioni successive hanno affidato delle perle di saggezza o per dirla citando la stessa Peil "delle piccole gemme" che nonostante la fede che sembrava inizialmente intransigente, impostavano i toni e i comportamenti di molti dei protagonisti e li aiutavano nel cammino verso l'età adulta. "È stato incredibile per me che le persone mi fermassero per ricordarmi di frasi che il mio personaggio aveva detto in un particolare episodio e per dirmi quanto questi insegnamenti li avessero aiutati" commenta l'attrice oggi 77enne.
Indimenticabile il suo discorso ad un cattolicissimo ma intollerante spasimante di Jen sull'importanza di rispetto cristiano e tolleranza verso chi è diverso da noi per orientamento sessuale, etnia o religione.
Leggi anche: Le 15 migliori serie TV della nostra (e vostra) adolescenza
Jack e Jen e l'importanza del coming out
"Sapevo che ogni personaggio rappresentava un segmento del giovane Kevin Williamson visto che Dawson's Creek era semiautobiografico e quasi me lo sentivo che la parte sul coming out sarebbe toccata a me quando Kevin arrivò sul set per dirmi che voleva parlarmi di una nuova svolta per il mio Jack" rivela Kerr Smith descrivendo il percorso molto intenso fatto per raccontare nella maniera più vera e rappresentative possibile il difficile processo di coming out di un teenager negli anni '90. Jack e la sua crescita ed evoluzione all'interno della serie hanno avuto un grande impatto su tutti gli adolescenti che in quel periodo vivevano gli stessi conflitti e le stesse emozioni e che hanno trovato nuovo coraggio identificandosi in Jack. Se per indicare un tipico triangolo poi, i nomi di Joey, Dawson e Pacey spuntano sempre fuori in discorsi di tutti i giorni, parlare di un rapporto alla Jack e Jen significa ormai descrivere un legame che è un misto di fratellanza, amore e amicizia che supera ogni limite convenzionale.
Leggi anche: Dawson's Creek, Katie Holmes: "Non vedo possibilità di una reunion"
I tormentoni: "I Don't Wanna Wait" e "Il Dawson piangente"
Su suggerimento dello stesso Kevin Williamson, a 20 anni di distanza dalla prima puntata, i protagonisti di Dawson's Creek hanno dimostrato di non sapere ancora le parole della storica sigla dello show: I Don't Wanna Wait di Paula Cole. Grazie a Busy Philipps, la più preparata del cast, arriva l'epifania collettiva: la canzone parla di un uomo che torna dalla guerra! Nonostante il testo della canzone fosse totalmente fuori contesto rispetto ai temi tratti in Dawson's Creek, nessuno che abbia tra i 25 e i 40 anni potrà mai negare l'immediato associare le note del brano con Dawson's Creek perché è letteralmente impossibile ignorare questo legame indissolubile.
Forse i giovani adolescenti di oggi non conoscono Dawson's Creek (anche se potrebbero recuperare l'intera serie sia su Amazon Prime Video che su Sky in Box Set) ma alzi la mano chi non ha mai usato il meme del Dawson piangente per prendere in giro qualcuno. "Avete pianto tutti il doppio di me nell'intera serie ma la mia faccia è l'unica che è diventata un meme" si lamenta James Van Der Beek con i colleghi. La riposta corale? "Nessuno piange così bene come te James".
Leggi anche: James Van Der Beek: "Da giovane dei produttori mi hanno molestato"
L'eterno dilemma di Joey: Dawson o Pacey?
Se Dawson è sempre stato centro morale dell'intera serie, si può con la stessa certezza affermare che sei stagioni sono andate avanti sotto un'unica direttiva attorno alla quale si sviluppavano rapporti, vicende, avventure, problemi: il triangolo Dawson -Joey -Pacey. È spesso diventato un quadrato, travolgendo i malcapitati di turno a partire dai primi della lista, Andy e Jen, ma è stato una costante che come un'altalena ogni tanto faceva capolino nello show tra grandi addii, ritorni di fiamma e diversioni dal nome di Gretchen, Eddie, Natasha e Audrey. Se risulta comprensibile che la morte di Jen funzionasse all'interno della storia come catalizzatore per la decisione finale di Joey, forse solo i veri fan della serie ricorderanno che Kevin Williamson ci ha messo tanto tempo per decidere se a vincere definitivamente il cuore di Joey dovesse essere Pacey o Dawson perché per anni nella sua testa c'erano sempre stati solo e soltanto Dawson e Joey. Ciò che la reunion ci ha fatto scoprire è che mentre sia Van Der Beek che Jackson sono tutt'ora contenti della scelta finale, Katie Holmes dopo 20 anni abbassa ancora gli occhi e non si pronuncia. Che il sogno della Holmes fosse vedere la sua Joey coronare il sogno d'amore con la sua anima gemella predestinata dall'infanzia Dawson Leery? La risposta, forse, nella prossima reunion.