La stagione cinematografica italiana inizia e finisce con i David di Donatello (qui le candidature complete). Stagione, quella passata, decisamente fortunata, e in qualche modo apprezzabile per aver spostato il fuoco rispetto ai soliti generi, ai soliti volti, ai soliti noti. E il dato più importante, in questo caso, arriva dalle 61 opere prime (su 171 lungometraggi iscritti) presentati quest'anno. Una sorta di nuova primavera, segnata dal successo strabiliante di C'è ancora domani. Il film di Paola Cortellesi, oltre ad aver riportato il pubblico in sala, ri-avvicinandolo alle produzioni italiane (bastava così poco: umiltà e talento), è anche il titolo con più candidature alla 69.esima edizione dei David di Donatello che, dopo un anno d'assenza, torna a Cinecittà, sotto la cornice dello storico Teatro 5, spostandosi poi al Teatro 14 e 18.
La cerimonia, in onda su Rai1 il 3 maggio, con la conduzione affidata a Carlo Conti e Alessia Marcuzzi (con il red carpet all'americana affidato a Fabrizio Bigio), diventa quindi l'appuntamento di prestigio per l'industria (e forse dovrebbe essere un appuntamento maggiormente trasversale, e non solo rivolto agli addetti ai lavori), per un premio che - sotto la presidenza di Piera Detassis - ha comunque ritrovato vigore e lucidità. "Abbiamo dati in crescita rispetto al precedente anno. Un bene o un male? Non lo so. Ma questi David saranno da record. E poi è diventato un brand: lo abbiamo visto in Gloria sulla Rai, in Call My Agent - Italia su Sky, al teatro con Silvio Orlando. E di questo sono orgogliosa", spiega la presidente e direttrice artistica Detassis.
David di Donatello 2024: C'è ancora domani è da record anche nelle candidature
Una serata istituzionale, ma anche una serata di cambiamento, di festa, di maestranze (sempre troppo spesso sottovalutate), provando ad arrivare a quel pubblico disabituato al potere del grande schermo. Ci saranno diversi ospiti, del mondo del cinema e della musica, e sempre secondo la Detassis, "ci saranno numerose sorprese. Sarà uno show, con le coreografie curate da Luca Tommasini". In fondo, il cinema deve essere vicino e popolare, smuovendo lo spettatore che deve tornare il vero protagonista. La serata del David 2024, in questo caso, dovrà avere questo orizzonte: puntare alla passione e al sogno, sbottonandosi e aprendosi. Per questo il trionfo di C'è ancora domani è sintomatico, sia dal punto di vista degli incassi, sia dal punto di vista delle candidature. Diciannove nomination, tra cui miglior film, miglior attori (da Valerio Mastandrea a Romana Maggiora Vergano), miglior sceneggiatura, montaggio, fotografia. E miglior regia? Paola Cortellesi viene nominata "solo" come miglior regista esordiente, lasciando "campo libero" a Matteo Garrone (sfidando Alice Rohrwacher, Nanni Moretti, Andrea Di Stefano, Marco Bellocchio), che con Io Capitano ottiene quindici nomination.
Una serata che punta al cambiamento
Una scelta sensata, quella di lasciar fuori la Cortellesi dalla cinquina dei registi? In parte, in quanto se viene equilibrata la cinquina della regia, viene ovviamente squilibrata la cinquina degli esordienti (tra cui Micaela Ramazzotti, Michele Riondino, Giacomo Abbruzzese, Giuseppe Fiorello). E qui, un piccolo appunto: gli esordienti di questi David 2024 sono tutti over 40. Ecco, se deve esserci un cambiamento, deve esserci un vero cambiamento di prospettiva verso quegli autori under 35 che meritano il sacrosanto spazio, e la giusta attenzione, puntando alla nomination ai David come inizio di un percorso. Tuttavia, "Il segno femminile è un tratto distintivo, e la parola esordio è importante: nessuno film d'esordio di una regista ha ottenuto tante candidature come Paola Cortellesi", prosegue Piera Detassis. "Un'edizione che guarda verso i valori e il recupero della memoria, ma anche molto pop: abbiamo raggiunto una parità tra gusto e qualità del film, pensando alla capacità d'incasso". Uno scambio tra interpreti e autori, per un'unione "virtuosa e interessante". Il punto allora è proprio trasportare lo stesso sentimento di C'è ancora domani attorno alla cerimonia dei David.
E se c'è del movimento, infatti, lo si deve dall'interconnessione più fresca per delle candidature che, effettivamente, puntano alla grande qualità: importante trovare La Chimera, per esempio, che ottiene ben tredici nomination. Ritroviamo la certezza Barbara Ronchi, candidata per Rapito, e troviamo poi anche Antonio Albanese, candidato per l'interpretazione di Cento Domeniche, e applaudiamo la vittoria già rivelata di Margherita Giusti (una regista da tenere d'occhio) per il cortometraggio animato The Meatseller. Poi, dato che il pop deve essere tra gli obbiettivi, è importante trovare quattro candidature per L'ultima notte di Amore, oltre che trovare Armando Festa e Sydney Sibilia candidati per la miglior sceneggiatura non originale di Mixed by Erry. Un titolo che forse avrebbe meritato più risalto, ma che si porta a casa anche la candidatura per la miglior canzone originale, ovvero 'O DJ (Don't Give Up) di Liberato. Ecco, se le promesse vanno poi mantenute, sarebbe bellissimo vedere l'artista napoletano ritirare il premio sul palco dei David. Un sogno? Se non sogniamo al cinema, allora quando?