Das Signal, la recensione: segreti dallo spazio per una serie tv tedesca

La recensione di Das Signal, la nuova serie tedesca ambientata nello spazio in cui al centro della trama c'è un misterioso incidente aereo. In streaming su Netflix.

Das Signal, la recensione: segreti dallo spazio per una serie tv tedesca

La serialità tedesca è sempre più fiorente negli ultimi anni e parallelamente anche quella ambientata nello spazio, per raccontarci obiettivi che nella realtà non riusciamo davvero a raggiungere come esseri umani curiosi nell'esplorare l'universo e la galassia. Ed ha un piede in entrambe le scarpe Das Signal, la nuova serie Netflix disponibile in piattaforma: purtroppo, come spiegheremo nella nostra recensione, tutti i buoni intenti e i segreti dallo spazio messi in campo finiscono per essere, sostanzialmente, un buco nell'acqua.

Das Signal, una trama da manuale di bordo

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Das Signal - Segreti dallo spazio: una foto di scena

Al centro della trama di Das Signal c'è Paula (nuovamente una protagonista femminile mandata nello spazio, dopo gli esempi più o meno recenti di Extant, Away, Constellation), interpretata da Peri Baumeister. La ricercatrice viene mandata come elemento aggiuntivo sulla stazione spaziale di ricerca per un compito top secret volto a riportarla sulla Terra. Una volta tornata, lei e i suoi colleghi spariscono durante un incidente aereo dagli sviluppi poco chiari e ora rimane il compito al marito Sven e alla figlia Charlie di scoprire cosa sia davvero successo e se la donna sia davvero responsabile per quanto accaduto.

Un'esperienza immersiva

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Das Signal - Segreti dallo spazio: una scena

Quello che Florian David Fitz, co-creatore insieme a Nadine Gottmann e Kim Zimmermann e interprete di Sven, e i registi Sebastian Hilger e Philipp Leinemann vogliono mettere in scena con Das Signal - Segreti dallo spazio è un viaggio che si svolge parallelamente in due momenti spazio-temporali: sulla stazione di ricerca con Paula mentre scopre qualcosa di incredibile che potrebbe avere conseguenze devastanti, e sulla Terra con Sven e Charlie (Yuna Bennett) che, braccati in casa da giornalisti e curiosi che accusano l'astronauta di essere responsabile della morte di 178 passeggeri, vogliono provare a scagionarla insieme alla propria famiglia. Soprattutto vogliono svelare - proprio come gli spettatori - la verità dietro l'incidente, che strizza l'occhio ai precedenti di Lost, The Event, Manifest e Yellowjackets, e la verità dietro ciò che ha sentito Paula nello spazio - che ricorda inizialmente Interstellar.

Uno sviluppo che fa fatica

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Das Signal - Segreti dallo spazio: un'immagine della serie

Lo sviluppo degli eventi però è claudicante, soffre la durata eccessiva delle puntate - anche se sono solamente quattro - e confonde non troppo volutamente lo spettatore su ciò che sta vedendo, scatenando svariate domande ma non dimostrandosi sempre preparata a dare delle risposte soddisfacenti. Il finale è l'emblema di questo modus operandi di sceneggiatori e registi che non riescono a stare al passo con le aspettative create, muovendosi tra alcuni colpi di scena abbastanza prevedibili e altre evoluzioni già viste e gestite meglio in altri prodotti di genere più o meno recenti, compresa la Noomi Rapace di Constellation. Ci sono molti elementi in comune con la serie Apple, se vogliamo, poiché ancora una volta la figlia Carlotta si rivelerà la chiave di tutto, colei che in qualche modo riesce a comunicare con la madre anche dopo la sua scomparsa, forse per il proprio handicap, ovvero l'essere non-udente e avere l'impianto cocleare. Proprio sul sonoro viene fatto l'altro lavoro più interessante e suggestivo della miniserie, a riconferma di come l'aspetto visivo risulti più riuscito di quello narrativo.

Tra la dimensione del sogno e dello spazio

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Das Signal - Segreti dallo spazio: una scena della serie

La regia e la fotografia bluorange scelte sono gli aspetti più riusciti della serie Netflix, poiché catturano immediatamente l'occhio dello spettatore e rendono la visione un'esperienza immersiva, sbalzandolo nello spazio profondo e poi soppesando ogni passo sulla Terra. Il serial prova anche ad arrivare al cuore del pubblico, ma non ci riesce, nonostante il coinvolgimento emotivo dei personaggi, a causa della scrittura non convinta dei propri intenti e del proprio obiettivo. Se Paula è una donna che vive continuamente in due dimensioni e non sembra sempre comprendere in quale si trovi attualmente - e quindi lo stesso vale per chi sta guardando oltre lo schermo - Sven è più ancorato a Terra, ma ha una fede incredibile nella moglie anche se tutto e tutti sembrano dirgli che non può più continuare a crederle. Immancabili ovviamente le figure dei potenziali villain che circondano il nucleo protagonista, facendo diventare ancora una volta la miniserie sci-fi un family drama come in Away e in Constellation: dal capo di Paula rimasto a Terra fino ad una misteriosa benefattrice ricca ed esotica. La verità, ancora una volta, potrebbe essere molto più umana che intergalattica ma fa un buco nell'acqua, anzi nello spazio, per ciò che sarebbe potuta essere e, purtroppo, non è stata.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione di Das Signal come l’abbiamo iniziata, ovvero ribadendo come proponga due sottogeneri, quello sci-fi nello spazio e quello thrille tedesco, provando a mescolarli insieme ma non ottenga un risultato soddisfacente a livello di trama, riuscendo un po’ di più in quello della messa in scena.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
4.1/5

Perché ci piace

  • Regia e fotografia…
  • Il nucleo familiare protagonista…

Cosa non va

  • …a dispetto di una trama convincente nelle premesse ma non negli sviluppi e nelle conclusioni.
  • …che però tende troppo al family drama.