La giovane Zhenya, madre di una bambina piccola, ha scoperto il suo compagno Kira a letto con un'altra ed è distrutta dal dolore. Invece di darsi per vinta la ragazza è intenzionata ad ogni costo a riconquistare l'amato, arrivando anche al punto di proporgli una relazione aperta e permettergli di vedere altre donne, ma questi rifiuta accusandola di soffocarlo. Come vi raccontiamo nella recensione di Dark Spell - Il maleficio, Zhenya decide allora di giocare l'ultima carta a sua disposizione e si rivolge ad una sorta di fattucchiera, la quale le fornisce le indicazioni per mettere in pratica un rito oscuro e molto pericoloso che porterà Kira a tornare da lei ancora perdutamente innamorato.
La procedura deve avere luogo in concomitanza di un matrimonio, dove il sentimento che legherà i futuri sposi sarà fondamentale per trasmetterne uno di eguale potenza. Inizialmente il risultato sembra essere incoraggiante, con il prescelto ricolmo nuovamente di passione e attenzioni nei confronti di Zhenya, ma giorno dopo giorno la situazione prende una piega sempre più morbosa e pericolosa, che mette a rischio non soltanto la vita della protagonista ma anche quella delle persone a lei vicine.
Un amore per ogni stagione
Cosa c'è di più sbagliato e al contempo umano nel desiderare un amore non corrisposto? Lo scopre ben presto sulla propria pelle la protagonista di Dark Spell - Il maleficio, quando comprende di essersi spinta ben troppo oltre dopo essersi superficialmente affidata alle arti oscure. Che siano filtri magici o rituali pagani di sorta, il succo non cambia: forzare la mano nelle questioni di cuore ha sempre i suoi lati negativi. E in questo horror russo nemmeno la morte può separare chi colpito dalla malia e chi l'ha lanciata, legati in una partita senza fine destinata a prolungarsi forse per l'eternità. Nonostante il mito di un sentimento imperituro apra le porte a un sottotesto romantico memore di molte produzioni post-Twilight, le dinamiche più sdolcinate sono fortunatamente evitate in favore di un approccio maggiormente di genere.
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Le vie della paura
Non che l'attinenza a soluzioni più canoniche e prettamente orrorifiche riesca a nascondere le ingenuità di una sceneggiatura che procede su forzature evidenti, con personaggi secondari monodimensionali alle prese con situazioni altrettanto improbabili e una protagonista spesso odiosa nella sua ferrea cocciutaggine, la quale finisce per essere evento scatenante dei sempre più inquietanti e drammatici eventi che hanno luogo nell'ora e mezzo di visione. I riferimenti al folklore russo e alla relativa iconografia, con antichi riti e anziane signore che "ne sanno una più del diavolo", cercano di infondere un pizzico di pepe in più ma a livello di situazioni Dark Spell - Il maleficio si affida infine ad un immaginario globalmente consolidato, tra improvvise apparizioni e canonici jump-scare; un paio di scene, come quella della camera mortuaria, hanno comunque una sagace personalità.
È solo questione di corna
Svyatoslav Podgaevskiy, regista e co-sceneggiatore, ha una notevole esperienza nel filone - citiamo gli affini The Bride (2017) e Baba Yaga: Terror of the Dark Forest (2020) tra i tanti - ma complice uno script poco ispirato e originale si perde spesso in un bicchiere d'acqua, lasciando i personaggi in balia di un racconto che scema progressivamente di interesse, fino a quell'epilogo che chiude il film nel solo modo possibile, quasi che non si sapesse in quale altro modo offrire una conclusione sensata. Ecco allora che Dark Spell - Il Maleficio si risolve in una sorta di metafora sul tradimento e l'amore tossico, due volti di una stessa medaglia che provocano dolore e sensi di colpa in chi ne è direttamente parte in causa, qui trasfigurati in una formula horror che lascia il tempo che trova.
Conclusioni
Tradita dal compagno, padre di sua figlia, la giovane protagonista si rivolge alle arti oscure per farlo tornare da lui, praticando un rito d'amore che avrà delle conseguenze impreviste. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Dark Spell - Il maleficio, in realtà di imprevedibile vi è ben poco giacché ormai chiunque sa che forzare un sentimento non corrisposto può portare a gravi conseguenze. In quest'horror battente bandiera russa la sceneggiatura si perde progressivamente in situazioni sempre più assurde e forzate, che penalizzano una messa in scena pur discreta e con una manciata di passaggi ispirati, i quali purtroppo si perdono in un marasma generale dove eros e thanatos battibeccano stizziti per l'ennesima volta.
Perché ci piace
- Un paio di sequenze suggestive.
Cosa non va
- Una protagonista difficile da sopportare.
- La sceneggiatura inanella forzature in serie prima dell'altrettanto improbabile epilogo.