Daredevil, il vendicatore cieco di notte, avvocato pro bono di giorno, ha sempre avuto una particolare attrattiva per il pubblico, con i lettori dei fumetti prima e anche con gli spettatori televisivi dopo. Probabilmente il suo passato tragico e tempestoso misto alla frequente tensione che lo vede oscillare tra giustizia e vendetta sono elementi cardine del suo successo. D'altronde le sfumature caratteriali, come anche il tormento interiore, sono tratti narrativi interessanti che vanno diretti al cuore degli appassionati. Detto questo, vedere finalmente Daredevil sul piccolo schermo grazie a Netflix nel 2015, dopo la disastrosa esperienza cinematografica firmata da Mark Steven Johnson nel 2003, è stata una vera e propria sorpresa inaspettata e folgorante. Il tutto, però, è crollato come un castello di carte dopo tre stagioni, con la cancellazione della serie nel 2018, ed ora i tempi sono maturi per la sua rinascita all'interno del Marvel Cinematic Universe. Come è cambiato il personaggio in questi ultimi anni considerando le tante trasformazioni subite?
Le origini: la versione crepuscolare e oscura di Goddard
È opportuno sottolineare che nella nostra analisi di evoluzione e mutamento del personaggio nel mondo dell'intrattenimento, non terremo in considerazione il primo lungometraggio dedicato al Diavolo di Hell's Kitchen. In primis per la sua portata piuttosto insignificante, in seconda battuta perché, essendo uscito nel 2003, ancora non faceva parte del MCU. Parlando invece della serie Netflix Daredevil di Drew Goddard (7 sconosciuti a El Royale, Quella casa nel bosco), siamo di fronte ad una delle opere televisive supereroistiche più affascinanti degli ultimi anni, specialmente per una fedeltà impressionante con il materiale di partenza, nonostante alcuni cambiamenti. Se sono da elogiare in particolare la caratterizzazione del protagonista, con uno spirito oscuro e tormentato, ma anche le sequenze d'azione brillantemente coreografate e spettacolari dal punto di vista visivo, non è nemmeno da sottovalutare l'antagonista. Vincent D'Onofrio, con una prova attoriale mostruosa, ha dato vita ad un Kingpin spettacolare, probabilmente il villain migliore che la Marvel abbia mai partorito su schermo.
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Il periodo oscuro: la chiusura dell'accordo Marvel/Netflix
Dal punto di vista progettuale, questa serie è un pezzo di un piccolo universo streaming pensato dalla divisione televisiva de La Casa delle Idee, Marvel Television, condividendo gioie e dolori con altri titoli quali Jessica Jones , Iron Fist , Luke Cage, The Punisher e The Defenders. Tutte opere che, nonostante qualche guizzo (in particolare la prima stagione di Jessica Jones), non hanno eguagliato le tre stagioni di Daredevil che ha subìto, purtroppo, lo stesso tragico destino delle altre realizzazioni. Nel 2018, infatti, probabilmente in preparazione dell'arrivo di Disney+ e del nuovo corso seriale del Marvel Cinematic Universe, tutti questi show sono stati cancellati e da qualche mese sono tra l'altro tornati alla company madre, perché facenti parte del servizio della Casa di Topolino. Con l'eliminazione, nel 2019, di Marvel Television, le speranze di rivedere il vigilante rosso erano pari a zero e sembrava tutto perduto. Ma il Multiverso, per fortuna, è un concetto di cui sappiamo spaventosamente poco.
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Il cameo in Spider-Man: No Way Home
Proprio Spider-Man: No Way Home, che ha fatto del Multiverso il suo tema centrale portandolo ai massimi livelli di sviluppo, ha di nuovo trascinato Daredevil sotto i riflettori. Già da un po' di tempo si era parlato della sua possibile presenza all'interno del lungometraggio di Jon Watts ed effettivamente la comparsa del personaggio c'è stata, anche se molto ridotta. Per quanto può essere importante il fatto che Matt Murdock sia il legale di Peter Parker nella sua lotta contro il Damage Control e che riesca a far ritirare ogni accusa nei suoi confronti, il suo valore effettivo va visto sotto un'altra luce. Non è casuale, infatti, che la sua apparizione sia associata a Spider-Man: No Way Home , dove è preponderante la connessione e la condivisione di un universo cinematografico e seriale: è un modo implicito per sottolineare che anche lui ne fa parte. Non un semplice cameo, quindi, ma un vero e proprio ritorno in scena, anche se limitato dal breve minutaggio su schermo.
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Hawkeye ed Echo
Con la serie Hawkeye le cose iniziano a farsi più interessanti. Chiariamo fin da subito che all'interno della realizzazione ideata da Jonathan Igla non è presente materialmente il supereroe cieco, ma sottilmente il suo spirito viene richiamato dal coinvolgimento di Wilson Fisk all'interno degli episodi finali. Non solo: la sua apparizione ci ha confermato, qualche tempo prima dell'annuncio di Daredevil: Born Again, che avremmo visto successivamente un'interazione tra i due rivali, ma che sarebbe tutto ripartito da zero. Effettivamente il Kingpin che vediamo in Hawkeye sembra diverso da quanto abbiamo visto nell'opera Netflix dove il suo epilogo si era concluso in modo decisamente diverso. Per farci abituare progressivamente ad un nuovo scontro tra i due personaggi, ecco che è stato ufficializzato che in Echo, spin-off della serie sopracitata, appariranno entrambe le figure. Se ci dobbiamo basare sul finale di Hawkeye, non sembra comunque che il gigante del crimine se la caverà molto bene a giudicare dalla brutta ferita inferta.
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Il ritorno in She-Hulk
In She-Hulk, come già ci aveva anticipato il trailer, abbiamo visto una nuova comparsata del Diavolo di Hell's Kitchen. Considerando però l'organizzazione progettuale dello show, con tante guest tra una puntata e l'altra, si era pensato inizialmente ad un'interazione decisamente debole fra Daredevil e il Marvel Cinematic Universe. Invece è accaduto tutto il contrario. She-Hulk: Attorney at Law ci ha finalmente mostrato una possibile chiave stilistica che incontrerà il supereroe all'interno di Born Again, con una figura meno oscura e seriosa rispetto a quanto abbiamo visto nel titolo Netflix. La scena del corridoio, che si ispira alle sequenze action di Goddard, così come il suo sarcasmo tagliente e anche un accenno alla musica utilizzata nell'opera del 2015, sembrano dirci una cosa: continuità e fedeltà, ma mediata dall'innovazione e dall'incastro con il mondo più ampio de La Casa delle Idee. Il personaggio è tornato, quindi, e sembra essere più in forma del solito con molte novità alle spalle.
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Un rinato Daredevil nella sella serie Born Again
Detto questo, con le scarse informazioni che abbiamo oggi su Daredevil: Born Again, è complicato fare già delle riflessioni. Qualche ipotesi però possiamo metterla in tavola. Per prima cosa nella serie ci sarà un vero e proprio reboot del personaggio e questa, se abbiamo fatto attenzione a come è stato trattato il vigilante nelle recenti apparizioni, non può essere vista come una novità. Il punto più oscuro riguarda la costruzione della sua storia, nello specifico se lo stile comico-irriverente di She-Hulk sarà perseguito fino in fondo, perché potrebbe anche essere un'esclusiva dell'opera creata da Jennifer Gao. Tenendo in considerazione, però, le varie serie del MCU che abbiamo visto in questi mesi, potrebbe essere difficile ritrovare in Daredevil: Born Again lo stesso Matt Murdock crepuscolare e tormentato di Netflix. Ciò stonerebbe con il resto del Marvel Cinematic Universe, ma il nuovo taglio scelto per lui, almeno secondo gli indizi che abbiamo in mano, sarà rispettoso della tradizione e questa è già un'ottima notizia.
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