I più fortunati, che sono riusciti ad andare al cinema in occasione dell'uscita evento dei primi di settembre, avranno già avuto un assaggio di DanDaDan, il nuovo anime tratto dal manga di Yukinobu Tatsu che tre anni fa ha preso vita per primo tra le pubblicazioni in digitale di Shonen Jump+, l'app di shueisha dove è possibile leggere molti dei titoli pubblicati dalla storica casa editrice giapponese. Il successo è stato quasi immediato e il fumetto ha pian piano acquistato sempre maggiori consensi. Pubblicato in Italia da J-pop è divenuto anche qui un manga di punta tra le pubblicazioni degli ultimi anni ed è per questo che dopo il breve passaggio in sala, l'anime arriva finalmente sia Crunchyroll, la piattaforma patria degli amanti dell'animazione orientale, sia su Netflix dal 3 ottobre, per portarci in un folle mondo dove il sovrannaturale è la base sulla quale costruire una serie di avventure fuori testa.
Una trama folle e imprevedibile
Tutto inizia con una diatriba tra adolescenti. Momo Ayase è una liceale che vive da sola con sua nonna e che cerca in tutti i modi di integrarsi e vivere una vita da normale adolescente. Ken Takakura, invece, è un ragazzo che non riesce a crearsi delle amicizie, nonostante senta di averne disperatamente bisogno. Un giorno mentre sta per subire bullismo viene aiutato da Momo e tra i due nasce una discussione piuttosto accesa perché lei crede nei fantasmi, mentre lui pensa che gli alieni siano già tra noi.
Convinti che solo uno di loro abbia ragione i due si impongono una sfida: Il giovane si recherà in un tunnel infestato, mentre Momo esplorerà un ospedale abbandonato noto per essere un luogo di avvistamenti UFO. Inutile dire che la sorte dei protagonisti sarà quella di cacciarsi nei guai: gli alieni tenteranno di rapire Momo perché fissati con la riproduzione umana, mentre Ken finirà per essere posseduto da un'anziano fantasma interessato ad una sua specifica parte del corpo. Saranno queste assurde situazioni a far decollare una storia tanto folle quanto imprevedibile.
DanDaDan, una continua sorpresa
DanDaDan, infatti, presenta la classica struttura dello shonen sovrannaturale che si rivolge principalmente ad un pubblico di adolescenti, o comunque di giovani adulti, con situazioni adrenaliniche e dove i protagonisti devono affrontare le difficoltà che gli si parano davanti per crescere ed aumentando i propri poteri e capacità. Sembrerebbe nulla di nuovo quindi ma, a rendere il tutto interessante c'è una scrittura che lascia costantemente lo spettatore incredulo. Questo accade con il manga e ora anche con l'anime: la trama prende costantemente svolte inaspettate e deliranti, spesso al limite con il demenziale ma, attenzione, questo non costituisce assolutamente un difetto. Yukinobu Tatsu sa bene cosa vuole il suo target di riferimento, da al pubblico ciò che desidera infarcendo il tutto con combattimenti avvincenti e tanto, tanto fanservice che, allo stesso tempo, in qualche modo, stempera con un'umorismo brillante e una comicità sempre al limite con una volgarità cercata ma inserita in modo assurdamente armonico nel contesto.
Buone premesse anche per le animazioni
Grazie al successo editoriale, poi, l'anime sembra aver goduto di buone risorse che hanno permesso una qualità decisamente alta per quanto riguarda il comparto tecnico e artistico. Realizzato dallo studio Science Saru, responsabile di capolavori come Inu-Oh e Devilman Crybaby, presenta delle animazioni fluide ed estremamente dinamiche, adattate perfettamente al folle turbinio di avvenimenti bizzarri che permeano la storia.
Ovviamente stiamo parlando dei primi tre episodi, tre frammenti di trama che vi porteranno subito nel vivo dell'azione ma non ancora nel vivo della storia, alla quale servirà ancora un pò di tempo per decollare veramente, ma anche se il nostro giudizio risulta ovviamente parziale, coltiviamo buone speranze anche per il resto della stagione, avendo fiducia che sia la componente artistica che quella narrativa si mantengano su questi livelli. Prima di concludere questa recensione, però, dobbiamo dedicare una menzione speciale alla sigla di apertura dei Creepy Nuts, duo giapponese conosciuto a livello internazionale per essere autore di Bling-Bang-Bang-Born, sigla della seconda stagione di Mashle: Magic and Muscles, divenuta virale su ogni social. Che sia l'inizio di un uovo tormentone?
Conclusioni
Voi credete agli alieni oppure ai fantasmi? È questa domanda che fa partire la folle storia di DanDaDan , l’anime adattamento dell’omonimo manga di Yukinobu Tatsu, successo editoriale comparso per la prima volta sull’app Shonen Jump+. L’anime fa della follia la sua vocazione, in una continua sfida con lo spettatore su quanto assurda e demenziale possa diventare la trama. Attenzione però, questo non costituisce di certo un difetto, perché ci regala una storia sempre imprevedibile, viva e divertente, anche se piena zeppa di volgarità e fanservice. Se non temete quindi l’umorismo un po’ rozzo e sguaiato, quest’anime vi catturerà con animazioni vivaci e dinamiche e un character design efficace, più pulito di quello del fumetto ma assolutamente aderente all’opera da cui proviene. Uno shonen sovrannaturale dalla struttura piuttosto classica, che risente di tutte quelle influenze care all’autore (precedentemente assistente di Tatsuki Fujimoto di Chainsaw Man) ma che cerca di stupire riuscendoci più e più volte. Menzione speciale? Beh per la opening dei Creepy Nuts, il duo musicale dietro la viralissima Bling-Bang-Bang-Born, che qui firma un pezzo che sembra destinato ad entrare nelle nostre teste per non andare più via.
Perché ci piace
- La trama folle e imprevedibile.
- Le animazioni dinamiche e fluide.
- L’opening dei Creepy Nuts pronta per diventare un nuovo tormentone.
Cosa non va
- L’umorismo un po’ volgare e il tanto fanservice che potrebbero infastidire una buona fetta di pubblico.