Il Pride Month è appena cominciato e Netflix festeggia l'orgoglio LGBT con una pellicola che racconta l'universo scintillante delle Drag Queen attraverso lo sguardo di una ragazza animata da una sola grande passione: la danza. Dancing Queens, questo il titolo del film disponibile dal 3 giugno sulla piattaforma streaming, ha come protagonista Dylan Pettersson, una 23enne svedese che, nel tentativo di realizzare i suoi sogni, si ritrova immersa in un mondo a lei totalmente sconosciuto ma del quale vorrà, fin da subito, fare parte. La musica e il ballo la fanno ovviamente da padroni in questo film ideato e diretto da Helena Bergström, che però ha anche il merito di mostrarci le emozioni, i sentimenti e le paure dietro le quinte di questo peculiare club drag svedese. Non manca, come era prevedibile, una sottotrama romantica ma, come vedremo nella nostra recensione di Dancing Queens, quest'ultima è affrontata in modo così superficiale da farci chiedere se fosse davvero necessario inserirla all'interno della narrazione.
Un sogno a passo di danza
Dylan Pettersson (Molly Nutley) è una ragazza di 23 anni che abita su una piccola isola nell'arcipelago di Bohuslän, nella Svezia sud-occidentale. Il suo più grande amore è la danza, passione ereditata dalla madre defunta, anch'essa ballerina, che le ha lasciato in eredità la scuola di ballo dell'isola. Spinta dal desiderio di realizzare i suoi sogni (e dall'insistenza della nonna materna), Dylan decide di recarsi in città per partecipare a un'audizione che potrebbe spalancarle le porte dei più importanti palcoscenici. A causa di un disguido, però, la ragazza non solo perde l'audizione ma si ritrova anche a bussare alle porte di un drag club dove viene assunta come donna delle pulizie. Ma l'attrazione verso il palco è troppo forte e Dylan fa subito la conoscenza di Victor, coreografo ingaggiato per imbastire lo spettacolo delle drag queen del club che si accorge immediatamente del talento della ragazza. Desiderosa di far parte dello show pur essendo una ragazza, Dylan è disposta a tutto per poter prendervi parte: decide, così, di travestirsi da uomo pur di ballare sul palco insieme alle drag.
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Dietro le quinte del drag club
Uno dei maggior punti di forza della pellicola diretta da Helena Bergström è quello di mostrare allo spettatore anche il dietro le quinte dell'universo drag, dove i suoi protagonisti si svestono dalle parrucche e dalle proprie corazze emotive, mostrandosi per quello che sono, con le loro fragilità. I membri del drag club in questione, non si considerano solamente un gruppo di performer che fa scintille sul palcoscenico, ma si percepiscono come una vera e propria famiglia. Questo perché, come si evince da alcuni stralci delle loro storie personali, le loro vere famiglie, nella maggior parte dei casi, non riescono ad accettarli per quelli che sono. Assistiamo a racconti di dolore, discriminazione e morte (un membro del gruppo è recentemente scomparso e loro trattano il suo camerino come un tempio) ma anche di speranza e voglia di rivalsa. E, soprattutto, di esprimere se stessi e la propria arte sul palco. Per questo l'arrivo di Dylan rappresenta una vera iniezione di energia per il gruppo, anche se li metterà nelle condizioni di dover superare quelli che sono i loro pregiudizi nei confronti di una donna che desidera entrare a far parte della "sorellanza".
La sottotrama romantica
Come abbiamo già detto, che ci fosse una sottotrama sentimentale era tanto prevedibile quanto, in questo caso, non auspicabile. Questo non perché vada a togliere spazio alla vera protagonista del film, la danza, ma per il modo superficiale in cui viene sviluppata. Tra Dylan e Victor (interpretato dall'esordienre Fredrik Quinones, coreografo nella vita reale), è intesa al primo passo di danza, nonostante il coreografo sia già impegnato con il manager del gruppo di drag. Avrebbe potuto benissimo rimanere solo un feeling professionale dal momento che, salvo per una cena al ristorante, i due non vengono mai mostrati in momenti di condivisione reciproca; eppure, all'improvviso, Dylan e Victor sembrano così legati da condizionare irreparabilmente le reciproche scelte di vita. E noi non possiamo altro che domandarci se, per caso, ci siamo persi un pezzo del film.
Conclusioni
Come abbiamo visto nella nostra recensione di Dancing Queens, il film diretto da Helena Bergström racconta l'universo scintillante delle drag queen mostrandoci anche quelle che sono le storie e le emozioni dei suoi protagonisti quando non si trovano sul palcoscenico. Danza e musica la fanno da padrone in questa energica pellicola svedese, che costituisce un piacere per gli occhi e per le orecchie. Peccato che, come spesso accade, la regista abbia sentito la necessità di inserire una sottotrama romantica che poi non viene assolutamente approfondita.
Perché ci piace
- Mostra l'universo delle drag queen dietro le quinte.
- Musica e danza la fanno da padrone.
Cosa non va
- Sottotrama romantica sviluppata in modo superficiale.