Chissà cosa penserebbe Damiano Carrara di Marcus, l'aspirante pasticcere della serie The Bear che viene mandato a Copenaghen per studiare la patisserie. Fa molto caldo a Benevento quando lo incontriamo per la nostra intervista durante il BCT - Festival Nazionale del Cinema e della Televisione. "A Pechino Express l'ultimo dei tuoi problemi era se sudavi" esordisce così, a gamba tesa e molto scherzoso, lo chef divenuto celebre per i suoi dolci prelibati, nella vita come in tv, dove è reduce dalla scorsa edizione di Pechino Express da cui è uscito vincitore insieme al fratello Massimiliano come I Pasticceri.
Dopo aver fondato con successo la sua Carrara Pastries in California è ritornato in Italia nella sua Toscana per ripartire, ha appena messo su famiglia con la moglie, anche lei coinvolta nella sua professione. Ora è pronto per la nuova edizione di Bake Off Italia - Dolci in forno che esordirà il 6 settembre su Real Time ogni venerdì alle 21.30. Ci ha raccontato cosa aspettarci dalle nuove puntate attraverso i suoi piatti preferiti.
Cooking show a più non posso
Come sappiamo bene - The Bear appunto insegna - è un momento molto florido per i cooking show. Forse agli spettatori piace essere presi per la gola? Carrara ne è convinto: "Sicuramente è una cosa bellissima perché il cibo fa parte di tutti noi, quindi quando lo si vede in televisione, permette di restarvi attaccati e non mollare lo sguardo, di imparare divertendosi. Bake Off Italia ad esempio è un programma molto più rilassato rispetto ad altri, lo riesci a guardare con tranquillità, senza stress, è uno dei pochi programmi tv che si possono seguire oggi senza malizia, senza giochi brutti, senza cattiveria. Una sfida in cui ci rispetta uno con l'altro. Un percorso per tutti i giovani e non giovani concorrenti che hanno una passione dentro di sé da sempre: c'è chi punta a farla diventare una realtà e un lavoro a tutti gli effetti, e chi lo fa proprio come un hobby da far emergere. Vi assicuro che è un'esperienza bellissima, vederli mentre registriamo, loro progrediscono costantemente e imparano tantissimo. Forse agli spettatori non sembra perché dura tre mesi, ma in quel lasso di tempo chi partecipa cambia da così a così. Io li vedo maturare, evolversi sotto i miei occhi. Do loro degli input ed è soddisfacente vederli poi messi in atto".
Damiano Carrara: giudice o concorrente?
Damiano Carrara è stato da entrambe le parti della barricata, quindi può valutare con maggior cognizione di causa dove si trova più a proprio agio. Come dice lui stesso: "Mi sono divertito da concorrente perché mi piacciono le sfide, ce l'ho sempre avuto dentro di me. Non mi tiro mai indietro. Ma oramai il mio lavoro penso sia cambiato, sono ad un punto della vita che ho quarant'anni, neopapà e continuerò sulla carriera di giudice. Ovviamente mai dire mai, dipende anche da cosa mi proporranno in futuro. Tra l'altro potrebbe esserci forse qualcosa nell'aria in proposito, chissà". Sorride sornione.
Come tutti i giovani (e non solo) di successo che vivono un momento positivo, c'è sempre spazio per un altro sogno nel cassetto ancora da realizzare: "Sono dell'idea che vadano presi uno per volta perché sennò poi si rischia di fare troppa confusione e non raggiungerne nessuno. Gettare tutto insieme nel calderone non penso sia un buon metodo. Sicuramente un sogno è continuare ad aprire locali: l'atelier è nato due anni fa a Lucca, per me è stato una ripartenza, sono voluto ripartire da casa mia e ora la strada è tutta in discesa. Il negozio oramai è avviato. Più che un franchise, vorrei un locale mio, diciamo che la bellezza della pasticceria è che ti permette di espanderla senza mai compromettere il prodotto se lo fai nella maniera giusta, è un po' diverso rispetto alla ristorazione classica. Si può standardizzare tutto col laboratorio centralizzato e si può allo stesso tempo andare a ramificare".
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La stagione 12 di Bake Off Italia
A chiusura della nostra intervista abbiamo chiesto a Carrara di scegliere due dolci per descrivere la prossima edizione di Bake Off e le sua novità, e se stesso: "Sicuramente la millefoglie perché è tradizionale ma allo stesso tempo complessa, da scoprire a strati, piena di sorprese. Quest'anno c'è l'aggiunta di Iginio Massari che è venuto a tutte le prove tecniche e ovviamente aggiunge un sapore in più. È entrato subito nel gruppo, noi siamo molto uniti e alla fine è come se fosse sempre stato lì. Chiaramente lui porta la sua visione molto tradizionalista e quindi è stata un'aggiunta stimolante".
Anche nel descriversi va sul sicuro se si tratta di pasticceria: "Sicuramente il tiramisù, non perché mi piaccia particolarmente, ma perché contiene tutto: la cremosità, la forza, la determinazione. Quando lo mangi percepisci tutto. Sia la parte cremosa che quella più forte del caffè, sono tutti questi strati e particolarità che penso facciano parte della mia persona".