La piccola Alex è rimasta recentemente orfana di padre, un soldato dell'esercito americano che ha perso la vita in Afghanistan, e vive ora con la madre Kate nella fattoria di famiglia. La proprietà sta affrontando un periodo di profonda crisi ed è piena di debiti con le banche, nonché ha attirato l'interesse dello sceriffo locale, che è intenzionato a mettervi le mani sopra ad ogni costo, sia con le buone e legalmente che con le cattive: l'uomo di legge è infatti a conoscenza di un segreto che potrebbe cambiare totalmente la valutazione di quei terreni.
Come vi raccontiamo nella recensione di Dakota, Alex e Kate ricevono un giorno la visita da parte del sergente CJ Malcolm, commilitone che ha deciso di porre loro omaggio in memoria del caduto e ha portato con sé il cane lupo Dakota, impiegato dalle forze statunitensi: un vero e proprio cane soldato che era legatissimo al suo vecchio padrone e che ora si affeziona sempre di più ad Alex. Proprio la presenza dell'animale si rivelerà determinante quando lo sceriffo deciderà di passare alle maniere forti...
La fiera delle banalità
Non è un caso che sia conosciuto come "il miglior amico dell'uomo" e il cinema ce lo ricorda spesso con decine di produzioni a tema dove proprio il cane è elemento centrale del racconto, spesso risolutivo quando la situazione per i suoi amici umani rischia di mettersi per il peggio. E Dakota non fa eccezione nel riproporci una vicenda all'interno dei consueti canoni, all'insegna di una delle tante produzioni pensate per un pubblico di famiglie della domenica pomeriggio. Ci troviamo infatti davanti ad un film elementare, ricco di retorica e buoni sentimenti nella miglior/peggior tradizione del genere, privo di qualche sussulto che possa far deragliare il racconto da quei binari prestabiliti. Atmosfere abitudinarie quelle della cittadina di provincia dove si innescano le dinamiche, con la classica lotta tra buoni e cattivi a caratterizzare l'ora e mezzo di visione.
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Fuochi di paglia
Cattivi qui incarnati addirittura da chi la legge dovrebbe farla rispettare e la presenza di Patrick Muldoon, volto storico di Melrose Place nonché tra i protagonisti del cult sci-fi Starship Troopers - Fanteria dello spazio (1997), è forse la più interessante in un cast altrimenti anonimo, con William Baldwin quale guest-star nelle vesti del nonno. Una scelta non casuale quest'ultima, in quanto l'attore aveva vestito i panni di un coraggioso pompiere nel classico Fuoco assassino (1991) e qui il personaggio di sua figlia è una vigile del fuoco: un rimando sicuramente valutato e voluto in fase di casting e sceneggiatura. Ma tolte queste curiosità, Dakota non può fregiarsi di effettivi spunti tali da attirare l'attenzione di un pubblico smaliziato, probabilmente restio all'ennesima storia d'amicizia tra una ragazzina e un cane. Lo script osa anche poi su scelte involontariamente ridicole quando ci mostra i flashback dell'animale e il soldato sostiene che soffra di stress post traumatico per quanto visto sul campo di battaglia.
Can che abbaia, non morde
Ed eccoci così ad assistere a scene via via più improbabili, dal gatto che viene salvato all'ultimo secondo dopo una rocambolesca caduta da un albero al villain che attira Dakota con un gelato, fino a quei diamanti che smuovono forzatamente la macchina narrativa verso quel turbinio di eventi sempre più improbabili e casuali. La leggerezza dell'operazione, fatta intuire già in partenza, non può ad ogni modo giustificare diverse ingenuità più che evidenti e il più scontato dei lieto fine non fa che confermare quanto appena espresso. Il film rimane a conti fatti una visione pensata esclusivamente per un target limitato e con un occhio di riguardo per il pubblico di giovanissimi, ma anche in questo caso di titoli a tema ben più avvincenti ve ne sono parecchi anche d'epoca relativamente recente, senza dover per forza scomodare i classici imperituri degli anni Ottanta.
Conclusioni
Un cane soldato che ha vissuto sul proprio pelo gli orrori della guerra in Afghanistan viene adottato dalla famiglia del suo precedente padrone, un ufficiale dell'esercito deceduto sul fronte, e si affeziona particolarmente alla figlia di questi, la piccola Alex. L'animale sarà determinante quando il terreno di loro proprietà finisce nel mirino di uno sceriffo corrotto, pronto a tutto pur di mettervi le mani sopra. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Dakota, ci troviamo davanti ad una commedia avventurosa per tutta la famiglia, incentrata sul legame creatosi tra la ragazzina protagonista e il coraggioso e astuto amico a quattro zampe. Nell'ora e mezza di visione, pur non mancando momenti di simpatia anche per via di un paio di azzeccate scelte di casting, si evidenziano diverse ingenuità nella gestione della storia e dei protagonisti, fino al più prevedibile degli epiloghi.
Perché ci piace
- Il cast ha un paio di facce giuste al posto giusto.
Cosa non va
- La sceneggiatura è troppo ingenua e forzata e a tratti scade nel ridicolo.
- Emozioni a buon mercato, sulla scia delle classiche produzioni televisive della domenica pomeriggio.