Il bizzarro, il grottesco, talvolta perfino il mostruoso: fin dalle sue origini, il cinema di Tim Burton si è contraddistinto per il suo appassionato elogio della 'diversità'. Non a caso, gli (anti)eroi dei film di Burton sono puntualmente individui emarginati rispetto al resto della comunità: talvolta per un consapevole esilio autoimposto, ma più spesso perché vittime di un senso di disagio che possono superare soltanto attraverso il potere dell'immaginazione.
In tale prospettiva, non è molto distante dal modello del canonico protagonista burtoniano neppure la figura di Margaret Keane, pittrice originaria del Tennessee il cui tratto distintivo erano i grandi occhi attribuiti ai soggetti dei suoi quadri. A incarnare il vero ruolo di Margaret nell'ultima fatica del regista, Big Eyes, al cinema dal 1° gennaio grazie a Lucky Red, è la bravissima Amy Adams, affiancata da un istrionico Christoph Waltz nei panni di Walter Keane, il marito carismatico ma autoritario che finì per 'vampirizzare' il clamoroso successo riscosso dai dipinti di sua moglie.
Un film, questo Big Eyes, non immediatamente riconducibile alla ben nota estetica burtoniana, rispetto alla quale, tuttavia, è possibile rilevare alcune tracce proprio nei quadri di Margaret Keane, con quei bambini dai giganteschi occhi spalancati che sembrano offrirci uno sguardo diretto sull'anima della loro creatrice. Se Big Eyes segna dunque un parziale smarcamento, da parte del regista, rispetto ai consueti toni fantastici e surreali, il suo ritratto di Margaret, moglie docile e sottomessa costretta a vivere in una menzogna di proporzioni soffocanti, va ad inserirsi accanto a quelli di altri celebri personaggi del cinema di Burton; offrendoci l'occasione di ripercorrere alcuni tasselli imprescindibili della produzione burtoniana con una classifica di dieci, grandi performance che le sue pellicole ci hanno regalato dagli anni Ottanta fino ad oggi...
10. Helena Bonham Carter, Sweeney Todd
È di pochissimi giorni fa la notizia della separazione fra Tim Burton ed Helena Bonham Carter, la sua storica compagna da ben tredici anni. Tom ed Helena sono stati una delle più famose coppie di Hollywood, nonché una fra quelle meglio assortite, e in diverse occasioni i due si sono trovati a condividere non solo la vita familiare, ma anche il set. Fra i vari ruoli affidati da Tim alla sua partner Helena, il più memorabile, nonché quello in cui l'attrice inglese si è distinta maggiormente, è senz'altro Mrs. Lovett, la piacente vedova nota per cucinare "the worst pies in London", nel musical del 2007 Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street. Il personaggio di Mrs. Lovett, partner di Sweeney Todd nel crimine e segretamente attratta dal barbiere assassino, è entrato nella storia del teatro grazie alla performance originaria della mitica Angela Lansbury; alla Bonham Carter è stato affidato il compito di portarlo sul grande schermo, e l'attrice si è rivelata una scelta a dir poco azzeccata nei panni di questa pasticcera subdola, un po' lugubre e decisamente sopra le righe. Da ricordare, all'interno del film, quantomeno i suoi duetti con Johnny Depp nell'ironica A Little Priest e con il giovanissimo Edward Sanders nella meravigliosa Not While I'm Around, canzone simbolo del musical di Stephen Sondheim.
9. Michael Keaton, Beetlejuice
Fra i personaggi in assoluto più amati del cinema di Tim Burton non può mancare Betelgeuse, lo strampalato e sboccato spettro, di professione "bio-esorcista", evocato in soccorso dei coniugi fantasmi Adam e Barbara Mailand (Alec Baldwin e Geena Davis) per scacciare dalla loro abitazione una sgradita famiglia di nuovi, ingombranti inquilini. Ad impersonare nel 1988 il ruolo di Betelgeuse in Beetlejuice - Spiritello porcello (il titolo corrisponde alla pronuncia del nome del protagonista), secondo lungometraggio di Burton dopo Pee-wee's Big Adventure, è un istrionico Michael Keaton, mattatore comico - benché il suo personaggio compaia soltanto nella seconda metà del film - al quale appena un anno più tardi il regista avrebbe affidato il delicatissimo ruolo di Batman, e che potrebbe tornare a vestire i panni di Betelgeuse nel possibile sequel di questo surreale cult della risata in salsa dark. Nel cast della pellicola, tuttavia, meritano una menzione speciale anche la divertentissima Catherine O'Hara nei panni di Delia Deetz, moglie borghese raffinata e snob, e la leggendaria Sylvia Sidney, impegnata in un esilarante cameo nella parte della "assistente tombale" Juno.
8. Amy Adams, Big Eyes
Amy Adams, fra le attrici di punta del panorama hollywoodiano, ha sempre mostrato un talento invidiabile nel calarsi in ruoli in cui ad emergere è innanzitutto una nota di intima fragilità: che si tratti della novizia Jane ne Il dubbio, della blogger in crisi di Julie & Julia, della malinconica Amy di Lei o perfino della sensuale truffatrice di American Hustle. Questa stessa insicurezza, il disagio da cui derivano - come dicevamo in apertura - malessere ed emarginazione autoinflitta, li ritroviamo anche nella Margaret Keane di Big Eyes, della quale la Adams, candidata al Golden Globe, esprime in maniera encomiabile il senso di frustrazione così come il sottile, ma sempre più impellente desiderio di rivalsa, destinato ad esplodere in un furioso testa a testa fra lei e il dispotico marito Walter.
7. Johnny Depp, Sweeney Todd
Dopo la Mrs. Lovett di Helena Bonham Carter, nella nostra classifica ecco materializzarsi anche il suo partner criminale: Sweeney Todd, implacabile alter-ego del barbiere Benjamin Barker, condannato ingiustamente per poi fare ritorno a Londra quindici anni più tardi sotto mentite spoglie, intenzionato a consumare una sanguinaria vendetta, fino a trasformarsi in un serial killer con la nefasta abitudine di tagliare la gola ai propri clienti. Ad interpretare il ruolo di Sweeney Todd non poteva essere che Johnny Depp, l'attore feticcio di Tim Burton, che nella trasposizione del popolarissimo musical di Stephen Sondheim pone l'accento sui lati più tenebrosi ed inquietanti del proprio personaggio, esaltandone la cupa ferocia. Per l'occasione Depp, che grazie a Sweeney Todd ha ricevuto il Golden Globe e la nomination all'Oscar come miglior attore, si produce anche in numerose performance canore in brani quali No Place Like London e la bellissima Pretty Women, quest'ultima in duetto con Alan Rickman.
6. Johnny Depp, Ed Wood
È ancora Johnny Depp, storico partner di set di Tim Burton, ad occupare la nostra classifica, questa volta grazie a uno dei film più sofisticati e sottovalutati nella produzione del regista: il bellissimo Ed Wood, biopic del 1994 dedicato a una delle personalità più singolari del cinema degli anni Cinquanta, Edward D. Wood Jr. Depp, sex symbol per eccellenza degli anni Novanta, offre un simpatetico ritratto dell'eccentrico Ed Wood, crossdresser eterosessuale che in segreto ama indossare golfini d'angora e biancheria femminile, e che riverserà tale passione nel suo film d'esordio, Glen o Glenda, da lui stesso scritto, diretto e interpretato, dando inizio a una carriera altalenante che lo porterà ad essere bollato come "il peggior regista di tutti i tempi". L'immagine di Ed Wood fornita da Burton e Depp è quella di un loser caratterizzato da una sincera dedizione al proprio lavoro e da un'infantile, tenera ingenuità, capace di sforzi donchisciotteschi pur di veder realizzati i suoi adorati B-movie e destinato pertanto a scontrarsi con il cinismo dell'industria hollywoodiana.
5. Danny DeVito, Batman - Il ritorno
Ingaggiato quasi automaticamente, in virtù della sua bassa statura, Danny DeVito, specializzato soprattutto in ruoli brillanti, ha regalato l'interpretazione più famosa di tutta la sua carriera in Batman - Il ritorno, diretto da Tim Burton nel 1992. Nel film, DeVito opera una sorprendente trasfigurazione in uno dei nemici storici di Batman: Oswald Cobblepot, alias il Pinguino, villain dal look pittoresco (il frac nero, il cilindro e l'immancabile ombrello) che vive nelle fogne di Gotham City. L'abilità di DeVito, oltre a saper trasmettere il rabbioso sadismo del personaggio, consiste anche nella capacità di rendere il Pinguino uno dei più impressionanti freak del cinema burtoniano, respinto da una società che ha contribuito in misura determinante a trasformarlo nel mostro assetato di vendetta che tenterà con ogni mezzo di distruggere Gotham City.
4. Martin Landau, Ed Wood
Se in Ed Wood Johnny Depp si cimenta nel ruolo di un "sognatore" impegnato a destreggiarsi fra le innumerevoli difficoltà del sottobosco hollywoodiano, a rubare la scena, all'interno del film, è soprattutto un maestoso Martin Landau, veterano formatosi presso l'Actors Studio e impegnato ad impersonare una delle figure di culto del cinema dell'orrore degli anni Trenta: Bela Lugosi, l'attore ungherese protagonista del celeberrimo Dracula del 1931. E Landau restituisce in maniera formidabile l'atteggiamento teatrale di Lugosi, che compare per la prima volta nella pellicola adagiato dentro una bara (protestando perché troppo stretta), nonché il suo nostalgico rimpianto per la Hollywood che fu. L'interprete di innumerevoli horror viene dunque presentato come un attore sul divo del tramonto: un morfinomane anziano ed amareggiato che non sopporta neppure di sentir nominare il proprio 'rivale' Boris Karloff, e che accetta con entusiasmo l'invito di Ed Wood, suo fervente ammiratore, di tornare sul set. Grazie alla sua magnetica performance, Martin Landau si è aggiudicato il premio Oscar e il Golden Globe come miglior attore supporter del 1994.
3. Michelle Pfeiffer, Batman - Il ritorno
Incredibilmente languida e sensuale, ma al tempo stesso terribilmente feroce e pericolosa: la Catwoman impersonata da una splendida Michelle Pfeiffer nel succitato Batman - Il ritorno rimane senza dubbio uno fra i personaggi più memorabili ed iconici della filmografia di Tim Burton, nonché la più perfetta incarnazione dell'antieroina dell'universo di Batman. Ingaggiata per sostituire la prima scelta di Burton, una Annette Bening costretta ad abbandonare il ruolo poiché in dolce attesa, la bionda Michelle, già superstar del cinema degli anni Ottanta, si esibisce in una performance magnetica, esprimendo prima la goffaggine della timida segretaria Selina Kyle, e in seguito l'ambigua ferocia della sua Catwoman: un personaggio contraddistinto da un'intrinseca duplicità, che la Pfeiffer sa trasmettere a meraviglia rubando la scena a tutto il resto del cast.
2. Jack Nicholson, Batman
Vent'anni prima dello straordinario Joker di Heath Ledger, che ne Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan assurgeva ad emblema della follia e del caos, nel 1989 a calarsi nella parte del più celebre e temibile fra gli avversari dell'Uomo Pipistrello, il Joker, è stato un sensazionale Jack Nicholson. Volto-simbolo della New Hollywood nonché attore dal talento smisurato, nell'intramontabile Batman di Tim Burton Nicholson ha avuto modo di convogliare il proprio scatenato istrionismo in una performance volutamente sfrenata e sopra le righe, incarnando prima il subdolo criminale Jack Napier e, in seguito alla sua mostruosa trasformazione, il malvagio ed imprevedibile Joker, pronto a mettere a ferro e fuoco Gotham City. Con il viso ricoperto di cerone bianco e contratto in uno spaventoso ghigno sardonico, il Joker di Jack Nicholson, clown assassino motivato da un insaziabile sadismo, è entrato di diritto nella storia del cinema, e rimane tutt'oggi uno dei massimi villain del grande schermo.
1. Johnny Depp, Edward mani di forbice
Fra tutte le "creature" dell'immaginario cinematografico burtoniano, per quanto fascinose e stravaganti, quella che maggiormente ha saputo toccare il cuore del pubblico, e che abbiamo posto senza esitazione in cima alla nostra classifica, è Edward, il giovane e solitario protagonista di uno dei classici più amati nella produzione di Tim Burton: Edward mani di forbice, il cult movie che nel 1990 ha rivelato al mondo il talento del ventisettenne Johnny Depp, alla sua prima collaborazione con il regista (il quale lo preferì a Tom Cruise, caldeggiato dalla Fox per il ruolo) e destinato ad imporsi come uno degli attori più dotati della sua generazione. Con una performance miracolosa, affidata prevalentemente ai gesti e agli sguardi, Johnny Depp, che sembra quasi una sorta di moderno Charlot, riesce a far affiorare tutta l'innocenza e la sconfinata tenerezza del suo personaggio: un freak lasciato 'incompleto' dal proprio inventore (Vincent Price), deceduto prima di potergli fabbricare le mani, al posto del quale ha due lunghe paia di affilatissime cesoie. Edward, con il suo volto bianchissimo, la bizzarra capigliatura corvina e lo sguardo timoroso e stralunato, rappresenta il "diverso" che suscita agli occhi del mondo diffidenza, paura o scherno, ma che è in grado di ricambiare con un amore incondizionato le persone che gli dimostrano il loro affetto, come la gentile signora Peggy Boggs (Dianne Wiest) e la sua sensibile figlia Kim (Winona Ryder), la quale finirà per innamorarsi di lui. Fiaba dark per eccellenza, in grado di emozionare fino alla commozione, Edward mani di forbice rimane uno dei must irrinunciabili dell'opera di Tim Burton, e ha regalato a Johnny Depp uno dei ruoli per i quali l'attore continuerà ad essere ricordato anche nei decenni a venire.