Vampiri scintillanti, che alla luce del sole brillano come ricoperti di polvere di diamante. Vampiri bellissimi e tristi, che macerano nella malinconia e si crogiolano in velleità romantiche. Sorge il dubbio che, prima di cominciare a scrivere Twilight, Stephenie Meyer si fosse appassionata al manga di Ai Yazawa Gokinjo Monogatari e, sedotta da Seiji "l'alieno scintillante", avesse pensato bene di donare al suo protagonista una chioma scolpita e - letteralmente - un'aura luminosa. Quale siano le fonti - reali - d'ispirazione che informano la saga, tra queste, senz'altro, non c'è l'orrorifica tradizione vampirica. Il mito di questa creatura soprannaturale attinge ai timori ancestrali dell'umanità di venire derubati della linfa vitale; il vampiro, nelle sue infinite declinazioni spaventose, esiste nella cultura folkloristica di ogni popolo: dagli antichi romani e greci agli slavi e ai britannici, fino a cinesi e vietnamiti.
Il succhiasangue letterario più celebre, il Dracula di Stoker, non era avvenente né decadente; la sua consacrazione romantica avviene al cinema, che ha trasformato questa figura e i suoi simili nelle creature solitarie e irresistibili oggi oggetto di derive teen. I vampiri dalle messa in piega fantastica, dalla psiche tormentata e dagli appetiti strazianti, gli Edward, gli Angel e gli Stefan dalla bellezza eugenetica hanno fatto e fanno accapponare la pelle ai cultori del sottogenere horror dei succhiasangue che sono andati al cinema e hanno guardato la Tv negli ultimi anni. Tuttavia, una tendenza ancora più recente ha donato loro un po' di meritata speranza: grazie a The Strain - in onda su Fox dal 9 febbraio - Guillermo del Toro ha ricacciato i vampiri negli angoli più oscuri, cupi e terrificanti, luoghi ideali per queste creature spietate e fameliche. Le creature di The Strain si muovono come zombie e la loro forma umana è mutata in quella di disgustosi mostri dalle lingue lunghe e viscide; con i cugini gotici e romantici, diafani e tristi, sexy e irresistibili come Angel e Spike (da Buffy - L'ammazzavampiri) hanno nulla a che fare. Prendono le distanze dal nobile Henry di Blood Ties, dal sentimentale Mick St. John di Moonlight, dall'afflitto Mitchell di Being Human, dagli algidi coniugi Radcliff di The Gates - Dietro al cancello, negando ogni parentela.
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Dal nero notturno al rosso sangue: tutti i colori dei vampiri
Dal più sensuale al più raccapricciante, tutte le sfumature di vampiro seriale della tv odierna
(Disclaimer: questo è un testo ironico, non prendetevela se prendiamo un po' in giro i Cullen e i Salvatore!).
Il vampiro bello e tenebroso: The Vampire Diaries & The Originals
Sgozzano e staccano la testa alla gente, straziano, sfigurano e menomano, ma oltre la natura di maniaci assassini i vampiri di Kevin Williamson e Julie Plec (ricordatevi, fan sfegatate, che gli interpreti dei fratelli Salvatore e tanti altri membri del cast di The Vampire Diaries saranno a Roma per la Love & Blood 3D Convention dal 18 al 21 giugno) nascondono poco di spaventoso. A noi Stefan Salvatore e (Nik)Klaus ricordano versioni meno ironiche di Angel e Spike: sono incredibilmente belli, giovani nell'aspetto, centenari eppure incapaci di imparare dai propri errori; litigano, si azzuffano ma non riescono ad allontanare chi li fa soffrire, hanno sentimenti umani che li governano, soprattutto quando si tratta di amore e di tradimento. Se Stefan è una sorta di Angel, altrettanto tormentato e perseguitato dal proprio istinto più violento e famelico, suo fratello Damon - per fortuna - ha il dono dello humour e ama soffrire più discretamente, mentre Klaus è uno Spike altrettanto efferato, frignone, immaturo e sfigato nelle relazioni (con meraviglioso accento inglese). L'ibrido, vampiro millenario e invincibile, al posto di dedicarsi alla conquista del mondo si è perso nelle dispute familiari e in traumi adolescenziali fin troppo umani. Togli i denti aguzzi e di vampiri Klaus & Co. hanno ben poco.
Il vampiro sexy e fatale: True Blood
È capitato - di rado - di avvistare qualche vampiro bruttarello nella serie di Alan Ball - vedi lo sfortunatissimo Eddie della prima stagione - ma True Blood ha corredato il cast principale con succhiasangue di rari beltà e sensualità, sopra tutti l'ammiccante Bill e lo statuario Eric. Se il vampiro Bill è apparso spesso un po' lamentoso e musone (modello Angel), va evidenziata in sua difesa la tendenza alla menzogna e alla manipolazione (annichiliti dal ridicolo riscatto finale), mentre Eric, con la sua sessualità ostentata, la baldanzosa amoralità e il fascino ancestrale ha sempre manifestato una natura vampiresca più tribale e genuina dei suoi simili nella serie. I vampiri di True Blood vantano anche una discreta aura orrorifica e ci hanno regalato alcune delle scene più splatter e disgustose della tv (muoiono esplodendo e riducendosi a una poltiglia grumosa e appiccicosa), nonché l'omicidio di un umano più esilarante e raccapricciante di sempre (grazie Russell per aver sfilato la spina dorsale del malcapitato anchorman): per questo registrano una tonalità più scura nello spettro vampiresco rispetto ai succhiasangue edulcorati e schiavi della propria umanità di The Vampire Diaries (e spinoff).
Il vampiro gotico e decadente: Hemlock Grove
Serie surreale dove il soprannaturale è sfuggente e il confine tra umano e non ambiguo, Hemlock Grove è lo show di vampiri - ma non ci sono solo quelli - più gotico in circolazione. Destabilizzante, quasi sospesa da ogni realtà, la serie è il luogo dove gli umani affrontano l'imponderabile con atteggiamenti inspiegabili; i mostri che la abitano si avvicinano alle creature del folklore, in questo caso gli upir slavi. Contradditori, istintivi eppure calcolatori, passionali ma freddi, belli quanto spaventosi, crudeli e a volte compassionevoli, i membri della famiglia di Roman non sono particolarmente dominati dai sentimenti umani (anzi) positivi, e la loro aura è decisamente soprannaturale. Sono, in una parola, inquietanti, e anche se ancora lontani dalle bestiali e mostruose creature della tradizione vampirica, manifestano una presenza distintamente perturbante (soprattutto la matriarca interpretata da Famke Jannsen) e paurosa.
Il vampiro efferato e lascivo: From Dusk Til Dawn
I succhiasangue simili a rettili dell'epica saga cinematografica di Tarantino e Rodriguez Dal tramonto all'alba evocano la mitologia Maya: i vampiri messicani che attirano i malcapitati umani di passaggio nel losco locale Titty Twister sono efferati predatori e il loro aspetto originale di creature serpentine è perfettamente aderente alla ferinità terrificante insita nella natura di questi esseri. Tuttavia, l'avvenenza e la carica di sensualità della loro regina nella sua forma umana fa di questi vampiri creature di cui potersi innamorare; nel caso specifico la seducente sovrana è più succube che vampiro, ma la componente horror, onirica e spaventosa di From Dusk Til Dawn è lontana eoni dalle rappresentazioni dei pallidi e malinconici succhiasangue romantici. Nella serie, il binomio eros-thanatos che informa il rapporto tra umano e vampiro è foriero più di fatalità (per il mortale) che di seduzione.
Il vampiro crepuscolare e crudele: Penny Dreadful
La natura dei figli della notte che infestano la serie con la maestosa Eva Green è più affine a quella dei demoni che degli uomini: inducono in tentazione, corrompono, dilaniano, lo stile di vita di questi mostri è quello di belve assassine governate dalla sete di sangue. In Penny Dreadful un rapimento e la trasformazione di una fanciulla inerme conduce a una difficile alleanza per salvarla, ma non sempre resta qualcosa da salvare quando l'indole vampiresca scaccia ogni traccia di umanità. La serie pullula di personaggi ispirati alla letteratura britannica del terrore e non resta molto tempo per approfondire la natura dei vampiri, mostri che vivono in branchi nomadi nascondendosi al buio come pipistrelli; evocano il Dracula stokeriano, prevaricatore e capace di mesmerizzare le sue vittime nonostante un'apparenza affatto sensuale. Il loro aspetto originale è decisamente ributtante e animalesco, la loro umanità pressoché inesistente: Penny Dreadful è davvero a un passo dall'orrore più genuino.
Il vampiro ferale e terrificante: The Strain
I vampiri che infestano l'opera di Guillermo del Toro sono autentici mostri. L'umanità di coloro che vengono contagiati viene totalmente fagocitata dal virus verminoso che li ha trasformati: l'amore per i cari diventa odio profondo e aggressività cieca verso chi si ha amato di più, l'intelletto si appanna e l'unico desiderio a guidare questi zombie vaganti è quello di soddisfare la sete. La mutazione li rende creature orrende con lingue a proboscide, e li disumanizza fin nell'intimo. I leader più antichi sono mostri senzienti e diabolici dominati solo dai sentimenti umani più negativi come odio, crudeltà, desiderio di prevaricazione, distruzione e dominazione, tanto che alcuni di loro hanno militato nell'esercito nazista. Nemico giurato del cacciatore di vampiri Setrakian, Thomas Eichorst è un ex ufficiale di Hitler che nasconde le sembianze disumane dietro trucco e protesi, ma sfoggia spudoratamente la propria indole sadica; il suo signore, il Maestro, è un ripugnante pipistrellone che mira al trionfo del soprannaturale e delle tenebre su un'umanità da annichilire. I vampiri di The Strain sono creature della notte ferine, innaturali e spietate: sono i veri vampiri, quelli che ci piacciono di più.