Il mese di settembre, con la fondamentale tripletta festivaliera composta da Venezia, Telluride e Toronto, è il periodo in cui inizia a delinearsi con relativa chiarezza il panorama dei film più interessanti in calendario fra l'autunno e l'inverno. Aspettando a ottobre e novembre i festival di Londra e New York (ma anche la Festa del Cinema di Roma), per ora dunque possiamo già farci un'idea dei titoli che potremmo ritrovare a competere nell'awards season 2017/2018, nonché delle pellicole più quotate per la corsa agli Oscar.
Mentre un fenomeno extrafestivaliero, il dramma bellico Dunkirk di Christopher Nolan, ha catalizzato l'attenzione del pubblico (mezzo miliardo di dollari in tutto il mondo) e si è già prenotato un posto in pole position ai prossimi Academy Award, altri film si preparano a sbarcare nelle sale americane dopo aver incassato una buona dose di applausi a uno o più festival di prestigio. Ed è proprio di questi film che vogliamo parlarvi oggi: i cosiddetti "titoli da festival" su cui i distributori si accingono a investire per guadagnare candidature e statuette, e magari per assicurarsi un posto di rilievo alla novantesima edizione degli Oscar.
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Come già fatto l'anno scorso, dunque, di seguito vi presentiamo in ordine di uscita i "magnifici dieci" che finora hanno raccolto i più ampi consensi in ambito festivaliero e che debutteranno quest'autunno nei cinema americani, tenendo conto che ancora mancano all'appello diversi "pezzi forti" in attesa di passare al vaglio della critica (fra cui The Post di Steven Spielberg, Wonder Wheel di Woody Allen e il progetto senza titolo di Paul Thomas Anderson), mentre su altri (Downsizing di Alexander Payne, Madre! di Darren Aronofsky) la critica si è divisa troppo nettamente (ma in fondo mai dire mai...).
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1. La battaglia dei sessi
Quest'anno la Fox Searchlight ha più di un 'cavallo' su cui puntare per la awards season: e il primo a debuttare nei cinema USA, il 22 settembre, è La battaglia dei sessi, film sportivo diretto da Jonathan Dayton e Valerie Faris. La "campionessa in carica" Emma Stone punta a un'altra candidatura all'Oscar grazie al ruolo di Billie Jean King, giovane tennista al centro, nel 1973, di un memorabile match con il rivale Bobby Riggs (Steve Carell). La battaglia dei sessi bilancia la cronaca delle imprese sportive della King con un suo ritratto più intimo, soffermandosi in particolare sulla sua relazione omosessuale con la compagna Marilyn Barnett (Andrea Riseborough). Dopo i passaggi a Telluride e Toronto e l'esordio negli Stati Uniti, La battaglia dei sessi approderà in Italia il 19 ottobre; il responso della critica è stato positivo benché non entusiasta, ma potrebbe comunque spingere verso una nomination sia la protagonista Emma Stone, sia l'attore supporter Steve Carell.
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2. Stronger
Sempre il 22 settembre, dopo l'anteprima al Festival di Toronto, uscirà negli Stati Uniti anche un'altra pellicola biografica con ambizioni da Oscar: Stronger di David Gordon Green, la vera storia di Jeff Bauman, un uomo che il 15 aprile 2013 aveva partecipato alla Maratona di Boston ed era rimasto vittima dell'attentato terroristico, perdendo entrambe le gambe nell'esplosione di una bomba. Distribuito da Lionsgate e Roadside Attractions e forte degli elogi raccolti in ambito festivaliero, Stronger potrebbe riportare il protagonista, un intenso Jake Gyllenhaal, in gara per l'Oscar a dodici anni dalla sua unica nomination; nel cast di questo edificante dramma sul superamento delle difficoltà si distinguono inoltre Tatiana Maslany e Miranda Richardson.
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3. Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Al Festival di Venezia ha ottenuto una valanga di applausi, e lo stesso successo si è ripetuto pochi giorni dopo a Toronto, dove ha conquistato il People's Choice Award: con il suo formidabile amalgama fra il crime drama e la commedia nera, Tre manifesti a Ebbing, Missouri si è dimostrato un autentico crowdpleaser, su cui la Fox Searchlight dovrebbe scommettere parecchio in vista della awards season. Scritto e diretto da Martin McDonagh, che a Venezia ha ricevuto il premio per la miglior sceneggiatura, Tre manifesti a Ebbing, Missouri ha ottime chance di incassare diverse candidature importanti agli Oscar, incluse un paio per i suoi interpreti: una strepitosa Frances McDormand nel ruolo di Mildred Hayes, madre in lutto pronta a scagliarsi contro le autorità locali pur di far riaprire le indagini sull'omicidio della figlia, e un esilarante Sam Rockwell, che potrebbe figurare fra i migliori attori supporter. In America il film sarà distribuito il 10 novembre, mentre in Italia arriverà l'11 gennaio.
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4. Lady Bird
Reduce dall'inatteso trionfo di Moonlight, quest'anno la A24 si ritrova con un altro gioiello fra le mani: Lady Bird, seconda prova da regista di Greta Gerwig con un progetto semi-autobiografico, nato come una 'appendice' del cult Frances Ha. Accolto con entusiasmo ai Festival di Telluride e di Toronto, Lady Bird è l'ironico racconto di formazione della giovane studentessa Christine McPherson, soprannominata Lady Bird e interpretata dall'attrice irlandese Saoirse Ronan, divisa fra le proprie ambizioni artistiche e la passione per i due ragazzi che si contendono il suo affetto. Per quanto i coming of age adolescenziali non siano il genere prediletto dell'Academy, soprattutto se virati in chiave di commedia, Lady Bird, in uscita il 10 novembre negli Stati Uniti, gode del pieno appoggio della critica; e oltre alla Ronan, occhio anche a Laurie Metcalf come miglior attrice supporter per il ruolo di sua madre Marion.
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5. Mudbound
Dopo la partecipazione e le polemiche al Festival di Cannes, che Netflix possa inaspettatamente far breccia fra i membri dell'Academy? A tentare la proibitiva impresa sarà la regista e sceneggiatrice Dee Rees con Mudbound, trasposizione del romanzo Fiori nel fango di Hillary Jordan: molto apprezzato a gennaio al Sundance Film Festival e passato pochi giorni fa anche a Toronto, il film sarà disponibile dal 17 novembre in streaming su Netflix, in contemporanea con un'uscita strategica nelle sale per renderlo eleggibile agli Oscar. Drammatica storia familiare ambientata nelle campagne del delta del Mississippi nel 1946, in un'area attraversata da tensioni e razzismi, Mudbound vede nel cast Garrett Hedlund, Carey Mulligan, Jason Clarke e soprattutto un lodatissimo Jason Mitchell, potenziale candidato come miglior attore supporter.
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6. Molly's Game
Vergognosamente snobbato dall'Academy per il meraviglioso script di Steve Jobs (per il quale in compenso ha vinto il Golden Globe), quest'anno l'infaticabile Aaron Sorkin ha portato in anteprima al Festival di Toronto la sua opera prima da regista: Molly's Game. Basato sulla reale vicenda di Molly Bloom, ex sciatrice olimpica che si 'reinventò' come ideatrice e madrina di un lucroso giro di poker clandestino, Molly's Game ricostruisce nello specifico il processo intentato contro la donna, alla quale presta il volto una superba Jessica Chastain, con Idris Elba nei panni del suo avvocato Charlie Jaffey. Pronto per essere portato nelle sale americane il 22 novembre dalla STX Entertainment, Molly's Game non è fra i titoli in assoluto più quotati per la awards season, nonostante l'accoglienza favorevole della critica; un buon successo di pubblico, tuttavia, potrebbe spingere verso un'eventuale nomination sia la Chastain, sia la sceneggiatura di Sorkin.
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7. Chiamami col tuo nome
Spesso ignorato in patria ma sempre più stimato in America, il regista italiano Luca Guadagnino ha firmato quello che, sulla carta, si propone come uno dei concorrenti più forti per la nuova awards season: Chiamami col tuo nome, trasposizione dello stupendo romanzo omonimo di André Aciman. Dopo aver galvanizzato le platee lo scorso inverno al Sundance e al Festival di Berlino, e aver suscitato rinnovati entusiasmi a Toronto, Chiamami col tuo nome è ora la "punta di diamante" nella scuderia della Sony Pictures Classics, che lo porterà nelle sale americane dal 24 novembre e tenterà di fargli conquistare un buon numero di candidature. Ambientato in un'idilliaca località marittima italiana durante un'estate degli anni Ottanta, Chiamami col tuo nome mette in scena l'educazione sentimentale di Elio Perlman (Timothée Chalamet), un diciassettenne che si scopre irresistibilmente attratto dal giovane accademico Oliver (Armie Hammer). Sceneggiato dalla penna finissima di un maestro quale James Ivory, il film di Guadagnino può vantare perfino una colonna sonora originale composta da un talento del calibro di Sufjan Stevens.
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8. L'ora più buia
Se Christopher Nolan ha raccontato la precipitosa ritirata di Dunkirk dal punto di vista dei soldati britannici, lo stesso episodio storico è al centro di un altro film in prima fila per la awards season, ma che adotta una prospettiva complementare: quello del Primo Ministro britannico Winston Churchill, impegnato a guidare il Regno Unito nella guerra contro il nazifascismo. Diretto da Joe Wright, L'ora più buia ha colpito il pubblico ai Festival di Telluride e di Toronto e, forte di un buon sostegno da parte della critica, si presenta come un perfetto "dramma da Oscar", in grado di guadagnarsi numerose candidature nelle categorie principali, a partire da quella per il miglior attore, con un irriconoscibile Gary Oldman in un travolgente one man show; al suo fianco nel cast si distinguono Kristin Scott Thomas nel ruolo di Clementine Churchill e Ben Mendelsohn in quello di Re Giorgio VI. L'ora più buia sarà distribuito il 22 novembre negli USA dalla Focus Features, mentre in Italia arriverà il 18 gennaio.
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9. The Shape of Water
È il film che ha ricevuto la spinta più forte dai festival autunnali: alla Mostra di Venezia si è aggiudicato addirittura il prestigioso Leone d'Oro, mentre a Toronto è stato fra i titoli più amati dal pubblico. Scritto e diretto dal regista messicano Guillermo del Toro, The Shape of Water è una bizzarra fiaba romantica calata nella dura realtà dell'America dei primi anni Sessanta, dove Elisa Esposito (Sally Hawkins), addetta alle pulizie in un laboratorio scientifico in cui il Governo sta conducendo segretissimi esperimenti, scopre l'esistenza di una creatura anfibia (Doug Jones) per la quale prova un istintivo senso di compassione e una forte attrazione. In calendario per l'8 dicembre negli Stati Uniti, The Shape of Water è il successo annunciato su cui la Fox Searchlight punta maggiormente in vista degli Oscar, con ampie possibilità nelle categorie principali, per la protagonista Sally Hawkins e per l'attore supporter, un sopraffino Richard Jenkins.
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10. Film Stars Don't Die in Liverpool
Presidente di Giuria del Festival di Venezia di quest'anno, subito dopo la Mostra Annette Bening ha raccolto consensi a iosa per la sua intensa performance nel biopic Film Stars Don't Die in Liverpool, presentato ai Festival di Telluride e di Toronto e in uscita il 15 dicembre in America per la Sony Pictures Classics. Nella pellicola diretta da Paul McGuigan la Bening si cala con profondo mimetismo nel ruolo di Gloria Grahame, star della Hollywood classica che, nel 1979, conosce a Liverpool il giovanissimo Peter Turner (Jamie Bell), con il quale inizia un'appassionata relazione sentimentale e a cui rimarrà legata in uno dei momenti più difficili della propria vita. A un anno di distanza dalla mancata candidatura per il magnifico Le donne della mia vita, che per Annette Bening sia finalmente in arrivo la quinta nomination all'Oscar della sua carriera?