Quarantanove anni, nota principalmente come attrice (nel 2015 a Cannes ha vinto il premio come miglior attrice per la sua prova nel melodramma Mon roi - Il mio re) ma sempre più spesso impegnata nelle vesti di regista e sceneggiatrice, Emmanuelle Bercot si è guadagnata ampi consensi due anni fa con il lodevole A testa alta, per poi tornare dietro la macchina da presa per il suo quinto lungometraggio, 150 milligrammi, presentato in anteprima alla scorsa edizione del Festival di Roma.
Accolto da un buon riscontro in patria (quasi quattrocentomila spettatori) e in uscita il 8 febbraio nelle sale italiane per BIM Distribuzione, 150 milligrammi ricostruisce la reale vicenda legata al cosiddetto "scandalo del Mediator": la strenua battaglia condotta, sia presso la comunità medica, sia nel campo dell'opinione pubblica, dalla pneumologa Irène Frachon, che a partire dal 2009 si impegnò a denunciare il collegamento fra il Mediator, un medicinale usato come dimagrante, e i gravi problemi cardiaci provocati come effetti collaterali. Un'autentica crociata che nella pellicola della Bercot viene narrata con toni intensi e appassionati, puntando soprattutto sull'energica interpretazione di Sidse Babett Knudsen, attrice di grande talento, già apprezzata in Dopo il matrimonio, La corte e, di recente, nel cast della serie TV Westworld.
La vera storia della dottoressa Frachon, pronta a mettere in gioco interessi professionali, equilibri familari e rapporti d'amicizia pur di far prevalere una causa ritenuta essenziale e irrinunciabile, ci offre lo spunto per allargare lo sguardo a un manipolo di memorabili 'eroine' del cinema degli ultimi decenni: donne caratterizzate da un profondo coraggio e dalla volontà di lottare con tutte le loro forze contro soprusi e ingiustizie, spesso legati al mondo del lavoro o ad impervie vicende giudiziarie. Di seguito, dunque, vi proponiamo una rassegna (in ordine cronologico) di quindici film accomunati dalla forza morale e dalla determinazione di ferro delle rispettive protagoniste...
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1. Come eravamo
Una giovane donna idealista, tenace e appassionata che, dalla vigilia della Seconda Guerra Mondiale agli anni del Maccartismo e della "caccia alle streghe", non smette di combattere per difendere i valori in cui crede. "Tu non molli mai, vero?", domanda l'Hubbell Gardiner interpretato da Robert Redford alla sua amata Katie Morosky, pacifista convinta e attivista di sinistra impersonata da una splendida Barbra Streisand. Il film, Come eravamo, indimenticabile capolavoro di Sydney Pollack del 1973, non è solo una delle più emozionanti love story del cinema americano, ma anche il ritratto di una grintosa eroina che è impossibile non ammirare.
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2. Norma Rae
Sally Field, in piedi su un tavolo nella fabbrica tessile in cui lei e i suoi colleghi lavorano in condizioni durissime, solleva un cartello con la scritta "union" per reclamare i propri diritti ad una rappresentanza sindacale: è la scena più iconica, nonché la più potente, di Norma Rae, il film di Martin Ritt del 1979 incentrato sulla figura di Norma Rae Webster (basata su quella, reale, di Crystal Lee Sutton), giovane e combattiva operaia di una cittadina del North Carolina. La magnifica performance di Sally Field nei panni di questa eroina della working class le è valsa il premio Oscar e il trofeo a Cannes come miglior attrice.
3. Silkwood
A quattro anni dal successo di Norma Rae, ancora un'incursione nella classe operaia per la storia di un'altra donna impegnata a battersi per il proprio diritto alla sicurezza sul lavoro: quella di Karen Silkwood, impiegata in un impianto di produzione di combustibile nucleare in Oklahoma e sindacalista intenzionata a denunciare gli effetti della pericolosissima esposizione al plutonio a cui lei e i suoi colleghi sono sottoposti giorno dopo giorno. A dirigere questo film durissimo ed emozionante, basato sulla reale vicenda di Silkwood, è Mike Nichols, mentre nel ruolo del titolo troviamo una meravigliosa Meryl Streep in una delle sue migliori performance di sempre.
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4. Il colore viola
È il film della "svolta drammatica" di Steven Spielberg: il commovente adattamento del romanzo di Alice Walker, un durissimo affresco delle difficili condizioni delle donne afroamericane durante la prima metà del ventesimo secolo. Ne Il colore viola, uscito nelle sale con enorme successo nel 1985, un'esordiente Whoopi Goldberg strappa l'applauso grazie al ruolo di Celie Harris, che passa dalle violenze subite fin dall'infanzia dal padre a quelle di cui è succube da parte del marito: una donna assuefatta ai maltrattamenti, al centro di un doloroso percorso di presa di coscienza del proprio diritto alla dignità e al rispetto.
5. Erin Brockovich
In America è considerata una delle icone dell'impegno civile, anche in virtù del film che nel 2000 le è stato dedicato da Steven Soderbergh, con una bravissima Julia Roberts (premiata con l'Oscar) a vestirne i panni.
Si tratta di Erin Brockovich, segretaria nello studio legale dell'avvocato Ed Masry (Albert Finney) e madre single di tre bambini, che all'inizio degli anni Novanta si è imbarcata in un'incredibile impresa giudiziaria: trascinare in tribunale la compagnia elettrica responsabile di aver inquinato le acque nei pressi di una cittadina californiana, con enormi danni per la salute dei suoi abitanti.
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6. Mona Lisa Smile
È ancora Julia Roberts, tre anni dopo Erin Brockovich, a prestare il volto a un personaggio abbastanza diverso (nonché frutto di invenzione narrativa), ma in grado di affascinare per il proprio anticonformismo e per la sua capacità di ispirare giovani menti: Katherine Ann Weston, docente di storia dell'arte in un collegio femminile della California. Ambientato negli anni Cinquanta e diretto da Mike Newell, Mona Lisa Smile prende di petto tematiche quali il classismo, il razzismo, il perbenismo borghese e le difficoltà dell'integrazione razziale, portando il confronto nelle aule scolastiche.
7. Million Dollar Baby
In termini di eroine grintose e caparbie, merita senz'altro un posto d'onore Maggie Fitzgerald, la giovane aspirante pugile interpretata nel 2004 da Hilary Swank in uno dei film più apprezzati di Clint Eastwood, Million Dollar Baby, che le è valso l'Oscar come miglior attrice. La struggente parabola di Maggie, proveniente da un difficile background familiare ma decisa a superare ogni difficoltà, disegna la traiettoria di un'opera di tragica intensità, illuminata da un ottimo terzetto di attori.
8. We Want Sex
Titolo ironico (e un po' fuorviante) per una storia vera ambientata nel 1968 nella cittadina britannica di Dagenham, teatro delle veementi proteste di un gruppo di operaie tessili nella sede locale della Ford, guidate dall'indomita Rita O'Grady, interpretata da Sally Hawkins, e galvanizzate dal sostegno della Ministra del Lavoro Barbara Castle (Miranda Richardson). Diretto da Nigel Cole, We Want Sex ha riportato l'attenzione sulla questione dell'uguaglianza salariale, tema tuttora al cuore di accesi dibattiti (perfino a Hollywood).
9. The Lady
Un'altra vicenda che appartiene alla nostra storia recente, ma questa volta si passa dalla Terra d'Albione alla Birmania. La "signora" di The Lady, il film biografico diretto nel 2011 dal regista francese Luc Besson, è Aung San Suu Kyi, che alla fine degli anni Ottanta fa ritorno in patria ed entra in politica, diventando la principale voce di dissenso nei confronti della dittatura militare in Birmania. La star malese Michelle Yeoh presta il volto a questa donna straordinaria che per anni si è battuta per la causa della democrazia.
10. The Help
Se le vicende di The Help, trasposizione a cura di Tate Taylor del romanzo di Kathryn Stockett, sono frutto di invenzione letteraria, ciò nonostante illustrano in maniera incisiva il vergognoso trattamento riservato ai cittadini afroamericani nel Mississippi (e in altri Stati degli USA) negli anni Sessanta. Emma Stone interpreta il ruolo di Skeeter Phelan, giovanissima giornalista che decide di raccogliere le testimonianze anonime di numerose donne nere sottoposte a soprusi e trattamenti umilianti, smascherando così l'ipocrisia imperante e il razzismo smaccato dei propri concittadini.
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11. Due giorni, una notte
Una struggente Marion Cotillard, in una delle prove più belle della sua carriera, è la protagonista assoluta di uno dei migliori film dei fratelli Dardenne, Due giorni, una notte, in cui le difficoltà dell'odierno mondo del lavoro sono all'origine di un autentico calvario.
Il calvario è quello di Sandra, operaia di una piccola azienda che ha solo un fine settimana di tempo per convincere i suoi colleghi a rinunciare al loro bonus, permettendole così di conservare il proprio posto di lavoro.
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12. Wild
Prendere di petto il dolore, decidere di affrontare i propri demoni personali e confrontarsi con la natura selvaggia, più precisamente il Pacific Crest Trail, il percorso che costeggia la Sierra Nevada: è la sfida intrapresa realmente da Cheryl Strayed e documentata nel suo libro autobiografico, da cui nel 2014 il regista Jean-Marc Vallée ha tratto il film Wild, interpretato da una bravissima Reese Witherspoon (e a cui di recente ha reso omaggio perfino la Lorelai Gilmore di Una mamma per amica).
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13. Suffragette
Le campagne di protesta delle suffragette, che nella Londra degli anni Dieci si batterono per la conquista del diritto di voto per le donne, sono state raccontate un anno fa in Suffragette, il film di Sarah Gavron con Carey Mulligan nel ruolo di Maud Watts, una giovane lavandaia che sperimenta una vigorosa presa di coscienza politica (e con un cameo di Meryl Streep nei panni di Emmeline Pankhurst, una delle capofila delle suffragette inglesi).
14. Joy
Dalle suffragette britanniche alla donna che ha 'inventato' uno speciale mocio per pulire i pavimenti, il Miracle Mop: imprese piuttosto diverse, eppure la parabola professionale di Joy Mangano è stata talmente singolare e avvincente da ispirare il regista David O. Russell per il biopic Joy. La tenacia e lo spirito imprenditoriale del personaggio del titolo sono stati resi nel film, uscito nelle sale un anno fa, attraverso la brillante interpretazione di Jennifer Lawrence.
15. La verità negata
Ed è un personaggio realmente esistente anche Deborah Lipstadt, storica americana e studiosa dell'Olocausto che nel 1996 fu trascinata in tribunale da David Irving, negazionista della Shoah, in uno scontro il cui valore ha assunto dimensioni ben più ampie rispetto a quelle della specifica sfida giudiziaria. Una vicenda sorprendente, portata al cinema nel 2016 da Mick Jackson con il film La verità negata, con Rachel Weisz nella parte della studiosa impegnata a difendere la verità storica dalla minaccia del negazionismo.