In occasione dell'affollatissima presentazione romana di Commediasexi, il regista Alessandro D'Alatri si presenta in conferenza stampa accompagnato da buona parte del cast: ci sono Paolo Bonolis, Elena Santarelli, Sergio Rubini, Margherita Buy, Michele Placido, Stafania Rocca, Rocco Papaleo, e i due giovanissimi interpreti dei figli della coppia Rubini/Buy, oltre al il produttore Riccardo Tozzi.
Si apre una domanda per la nuova star della commedia italiana, il veterano della TV Paolo Bonolis.
Quanto è voluta l'imitazione di Alberto Sordi nella sua interpretazione di questo ruolo?
Paolo Bonolis: Non ho tentato di imitare Sordi, ma sono cresciuto con i suoi film, e ha inevitabilmente attecchito. Io non sono un attore, e in un certo senso attingere a questo retaggio era l'unica strada per me.
Alessandro D'Alatri: Io non ho suggerito a Paolo di omaggiare né di imitare Sordi, diciamo che il personaggio come il film in sé è un omaggio alla commedia italiana di quei tempi, che spero di aver ricreato in qualche modo.
Come quelle commedie, la sua ha un sottotesto politico. E lei ne ha fatto uno preveggente: Vallettopoli, le leggi sulla famiglia...
Alessandro D'Alatri: E' facile fare un film politico, basta fare quello che non fa la politica: parlare della gente. Ed è anche facile fare gli indovini, in Italia, basta guardarsi intorno.
Io ho fatto questo film mosso soprattutto dall'esigenza di parlare al "popolo". Da troppo tempo gli intellettuali si sono rinchiusi nei loro salotti a giudicare i gusti del popolo, e a condannarlo ad avere per sempre quei gusti. Io ho cercato di dialogare con il grande pubblico: faccio cinema perché amo il pubblico.
Stefania Rocca, si è ispirata a qualche donna reale per il suo personaggio?
Stefania Rocca: Non mi sono ispirata a nessuna donna, se non a tutte. La donna che interpreto è una borghese molto bene educata, e avevo tutti gli elementi per interpretarla nel copione. Così mi sono trovata a interpretare un personaggio un po' insolito per me. Con Alessandro, che conosco, mi sono trovata benissimo e sono pronta a fare un altro film con lui.
Margherita Buy, un'altra donna nevrotica e sotto psicofarmaci. Perché sempre a lei?
Margherita Buy: Vorrei dichiarare pubblicamente che io non faccio uso di psicofarmaci, anche quando sarei tentata, perché credo finirei per diventare proprio così. Il mio personaggio è divertente in fondo, è una donna che non capisce bene qual è il suo problema, ma grazie a quello che avviene forse inizia a capire qualcosa.
Elena Santarelli, come si è ritrovata a recitare in un film che in un certo senso descrive proprio il mondo da cui viene?
Elena Santarelli: Se si riferisce a Vallettopoli, non è certo quello il mondo da cui vengo io, lo lascio agli altri. Ma ci sono delle analogie tra me e il mio personaggio, anche io ho iniziato come ballerina, e dopo L'isola dei famosi mi è stata offerta questa occasione come a Martina, che viene ingaggiata per una importante fiction. Spero solo che continui così.
Michele Placido, quest'anno l'abbiamo vista in quattro o cinque film importanti, dopo la regia di Romanzo criminale...
Michele Placido: Sì, c'erano registi a cui proprio non potevo dire di no, che avrebbero pensato di me se dicevo di no a Moretti... Mi sono trovato particolarmente bene con Mario Monicelli e con D'Alatri a riscoprire la commedia e, nel complesso, questa parti mi hanno dato più soddisfazione della regia di Romanzo criminale. Se De Laurentiis mi pagasse bene per un contratto per cinepanettoni potrei anche smetrtere di dirigere...
Rubini e Papaleo, come vi siete trovati a recitare in una commedia a tutti gli effetti?
Sergio Rubini: Io in un certo senso vengo dalla commedia, l'ho fatta in teatro e mi ci trovo bene. Abbiamo detto che c'è del Sordi nel ruolo di Paolo, io nel mio ho sentito un po' di Peppino.
Rocco Papaleo: In effetti io sono nuovo alla commedia, ho fatto film drammatici e devo dire che non è stato male recitare in una commedia (risate).