Dopo aver aperto il Festival di Cannes 2022, Cut! Zombi contro zombi arriva in sala per Halloween come evento speciale il 31 ottobre, l'1 e il 2 novembre, distribuito da Nexo Digital. Diretto dal premio Oscar Michel Hazanavicius, è il remake francese del film giapponese Zombie contro zombie, uscito nel 2017.
La trama sembra semplice, ma il film non lo è: la troupe di un film sugli zombi si trova coinvolta in un'apocalisse zombi. Ma è davvero così? Cosa è frutto del set e cosa no? Al centro di tutto c'è una grande passione per il cinema. E anche una famiglia, quella del regista, Rémi (Romain Duris). Nel cast di Cut! Zombi contro zombi c'è Bérénice Bejo, nella vita moglie del regista Michel Hazanavicius, nel ruolo della truccatrice Nadia, Finnegan Oldfield in quello dell'attore protagonista, Raphaël, mentre Matilda Lutz (sempre più regina dell'horror contemporaneo) è l'attrice protagonista, Ava.
Michel Hazanavicius e Bérénice Bejo hanno presentato Cut! Zombi contro zombi alla Festa del Cinema di Roma 2022: ci tengono a far sapere che qui non c'è nessuna pretesa impegnata, nessuna metafora politica. Questo è un film che vuole divertire.
Cut! Zombi contro zombi: intervista a Michel Hazanavicius e Bérénice Bejo
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Cut! Zombi contro zombi: mostri da ridere
Gli zombi di solito sono metafora di grandi e importanti temi sociali. Nel vostro film cosa rappresentano gli zombi?
Michel Hazanavicius: Penso sia un cliché. Questo non è un film sugli zombi, ma una commedia ambientata su un set. Uno dei personaggi, l'attore, prova a introdurre una visione politica degli zombi, a farli diventare una metafora. Ma in questi zombi non c'è niente di politico: cavalchiamo i cliché del genere.
Sei così tosta in questo film! Quanto è stato divertente essere come La Sposa di Kill Bill?
Bérénice Bejo: Da attrice è molto divertente. Non capitano spesso queste occasioni, almeno non in Francia. È stato fantastico: il sangue, le uccisioni, la decapitazione. Queste cose ti fanno sentire forte. E poi, visto che era un piano sequenza di mezz'ora, è stata una sfida, perché abbiamo dovuto essere molto precisi. Ogni volta che facevo bene una cosa pensavo alla successiva. È una sfida.
Il potere del cinema di unire le persone
Possiamo dire che la passione per il cinema è quasi come un virus che ci contagia?
Bérénice Bejo: Se ti piace un film esci dal cinema e lo dici a qualcuno. Lui lo dice a un altro ed è come un virus che diventa lentamente una pandemia. E tutti vanno al cinema e il cinema è salvo. E siamo tutti felici.
Questa è anche la storia di una famiglia che ama molto il cinema. Pensate che l'arte, il cinema, i film possano unire le persone, specialmente una famiglia?
Michel Hazanavicius: Penso sia esattamente il ruolo del cinema e di ogni tipo di storia. È un modo per mettere in connessione le persone e riconoscersi in un destino comune. Dobbiamo affrontare tutti le stesse cose, viviamo nello stesso mondo. Le storie fanno esattamente questo.
Bérénice Bejo: Abbiamo dei figli e leggiamo loro delle storie ogni notte. Andare al cinema è la stessa cosa: significa andare ad ascoltare una storia insieme. Una volta fuori dal cinema parlane, condividerla. Condividere qualcosa insieme. Non come quando ognuno è col suo computer nella sua stanza: uno guarda Disney, l'altro Netflix. Significa passare del tempo insieme.
Michel Hazanavicius: Sì però penso che, anche quando guardi film da solo sul computer, stai entrando in connessione con una storia universale. È questo lo scopo di raccontare storie. Certo, è meglio quando sei nella stessa stanza con persone sconosciute, condividendo le stesse emozioni nello stesso momento, in un'esperienza collettiva. Ma, anche se non dovrei dirlo, perché preferisco che le persone vadano al cinema, penso che funzioni anche sul computer. Perché le storie metto in connessione.
Horror e problemi di budget
All'inizio del film il regista ha problemi con il budget: deve quindi essere più creativo. Pensate sia vero? A volte avere meno soldi rende più creativi? O avere tanti soldi è sempre meglio?
Bérénice Bejo: Se lo chiedessi a mio figlio ti direbbe: "Più soldi!"
Michel Hazanavicius: Quando hai limiti di budget sei costretto a trovare delle soluzioni. E le soluzioni sono sempre più personali di tanti soldi. I soldi ti condizionano: cominci a fare le cose nel modo in cui dovrebbero essere fatte. Preferisco quando devi trovare il tuo modo. I limiti sono buoni, fino a un certo punto. Se sono troppi però diventa impossibile. Quindi non posso dire che più basso è il budget migliore è il film. Non è vero.
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Pensate che l'horror sia il genere che descrive meglio il mondo di oggi?
Michel Hazanavicius: Sfortunatamente non credo che sia il genere che descrive il mondo nel modo migliore, ma descrive bene certi sentimenti che provano le persone che pensano che il mondo sia un posto orribile. Penso che noi, in Europa, non viviamo in un mondo pessimo. Siamo fortunati rispetto ad altri paesi ed epoche. Le persone sono spesso spinte a pensare che tutto vada male e tutto sia orribile, ma non è vero. Quando parlo con gli Italiani pensano sempre che sia il posto peggiore dove vivere! Invece è un bellissimo paese.