Nel corso di un'autopsia del cadavere di una donna, ritrovato orribilmente mutilato, il patologo forense Paul - che lavora per la polizia criminale - rinviene una capsula al cui interno vi è un messaggio sul quale è scritto il nome di sua figlia Hannah, una ragazza adolescente con cui non ha rapporti da tempo. L'uomo chiama il numero lì indicato e scopre come la giovane sia stata rapita da un crudele maniaco che lui stesso tempo addietro aveva contribuito a far condannare, seppur le accuse di omicidio caddero proprio a causa sua e la pena gli fu data soltanto per violenza sessuale.
Come vi raccontiamo nella recensione di Cut Off, richiamando il cellulare Paul entra in contatto con Linda, fumettista ventiquattrenne che si trova sull'arcipelago di Heligoland nel tentativo di sfuggire a un fidanzato violento. La ragazza risponde al telefono, rinvenuto addosso a un corpo senza vita nella spiaggia locale, e da quel momento i destini dei due sono interconnessi: Paul farà di tutto per salvare la figlia e Linda sarà determinante per scoprire dove ella si trovi, finendo per restare coinvolta in una situazione di estremo pericolo.
In profondità
La sinossi appena esposta già non è semplice, ma in realtà la trama di Cut Off è ancora più complessa e minuto dopo minuto si arricchisce di dettagli e di sfumature, adempiendo pienamente al tentativo di adattare l'omonimo romanzo alla base, scritto dallo "specialista" Sebastian Fitzek a quattro mani con il medico legale Michael Tsokos. E proprio nella sua componente narrativa il film trova il suo punto di forza, costruendo una macchina tensiva cruda e crudele che lascia senza fiato fino al sopraggiungere dei titoli di coda. L'ultima mezzora si ammanta anche di spunti di riflessioni non banali sulla legge e sulla giustizia, con i colpevoli che spesso sfruttano scappatoie e scorciatoie per abbreviare la loro pena, mentre le vittime o i loro cari restano impassibili a affrontare quell'ingiusto verdetto. Una stoccata contro un sistema più tendente ad assolvere che a punire, che spinge chi direttamente coinvolto a soluzioni talvolta irrazionali.
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All'ultimo sangue
Certo alcuni spunti possono risultare parzialmente forzati e poco verosimili, ma va dato atto alla regia di saper mantenere su alti livelli il crescendo tensivo, che non molla un attimo la presa sia sui malcapitati personaggi che sullo spettatore, gravato da questo dramma psicologico che non risparmia una violenza a tratti struggente, dove nulla o quasi è lasciato all'immaginazione. Lo spettatore debole di stomaco difficilmente riuscirà a superare la prima mezzora, giacché sono presenti sequenze potenzialmente disturbanti, soprattutto per ciò che riguarda le fasi delle varie autopsie che si susseguono nel corso delle due ore di visione, con tanto di procedimento "guidato" telefonicamente dall'esperto alla ragazza che si è ritrovata catapultata lì per puro caso, già alle prese con una difficile situazione personale ben prima di quella nuova gatta da pelare.
Volti e corpi
Il regista e sceneggiatore tedesco Christian Alvart, già autore dello sci-fi Pandorum - L'universo parallelo (2009) e di diversi polizieschi a tema, si dimostra solido e incalzante nella messa in scena, con cliffhanger che si susseguono fino all'ultimo secondo garantendo un sano e cattivo intrattenimento di genere, ben supportato dall'eterogeneo cast. In particolar modo Jasna Fritzi Bauer - interprete di Linda - e Lars Eidinger quale diabolico villain offrono performance intense e totali, mettendosi al servizio della storia e dei relativi personaggi con profonda dedizione. Un paio di flashback qua e là esplorano il passato dei protagonisti e offrono, nella mezzora finale, inedite e sorprendenti rivelazioni per chiudere il cerco con la miglior coerenza possibile, anche al netto di alcune evoluzioni forse apparentemente troppo ardite per risultare anche verosimili.
Conclusioni
Un medico legale, che anni prima aveva preso parte a un caso riguardante un'orribile violenza subita da un'adolescente, scopre che sua figlia è caduta nelle mani dello stesso serial killer. Con l'aiuto di una ragazza, anch'essa in fuga da un uomo violento, cercherà di scoprire indizi fondamentali per ritrovarla prima che sia troppo tardi. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Cut Off, ci troviamo davanti ad un thriller tesissimo e violento, non adatto ai deboli di cuore e di stomaco, con alcune sequenze di autopsie abbastanza crude e un'asprezza psicologica che colpisce duro in diversi passaggi. Narrativamente complesso e non sempre verosimile, il film vive su una tensione costante e offre colpi di scena in serie fino all'epilogo incluso.
Perché ci piace
- Solide interpretazioni.
- Alta tensione dall'inizio alla fine.
- Narrativamente ricco e con colpi di scena fino all'ultimo...
Cosa non va
- ...anche se a tratti forzato e poco verosimile.
- La violenza, psicologica e fisica, con tanto di autopsie improvvisate, potrebbe allontanare alcuni spettatori.