Lei quasi esordiente, lui un veterano della serialità italiana: Margherita Morchio e Federico Russo arrivano da percorsi molto diversi, eppure riescono a sembrare fratelli in Curon, come richiesto dai personaggi che interpretano, i due gemelli Daria e Mauro, arrivati nella cittadina del nord Italia insieme alla madre che da lì era fuggita tanti anni prima. Questo ritorno è il punto di partenza dell'intreccio di una serie fondata su una maledizione e animata dalla bellezza della natura e dei paesaggi di quei luoghi, tra misteri, tensione e una forte attenzione ai personaggi. Proprio su quest'ultimo aspetto e sul lavoro svolto sui personaggi abbiamo iniziato la nostra chiacchierata con i due giovani protagonisti, chiedendogli anche dell'atmosfera sul set e dell'evoluzione del loro rapporto con la cittadina che li ha ospitati nel corso delle riprese della serie Netflix.
La sensibilità di Mauro
Sono tanti gli aspetti che rendono Mauro diverso da Federico Russo, che ci spiega come sia cresciuto in una famiglia numerosa della periferia romana, con un'abitudine alla socialità maggiore. "Anche per via della sua sordità, Mauro è abituato a stare un po' più chiuso in se stesso. Con delle prove di un mese abbiamo cercato dei punti da usare per l'evoluzione del personaggio." Un lavoro fatto con in mente un paio di modelli importanti e interessanti, dal piccolo protagonista de Il sesto senso a Joaquin Phoenix in The Village, cercando di evitare lo stereotipo di "sordità uguale ragazzo sfigato".
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La forza apparente di Daria
"Sono molto più introversa e timida di Daria" ci ha raccontato invece Margherita Morchio, "non sono aggressiva quanto lei. Ma il nostro obiettivo era di non farla passare solo per una ragazza aggressiva che vuole imporsi a tutti i costi, ma anche una persona con le sue fragilità che sono tantissime." Si è cercato insomma di costruire un arco narrativo interessante nel corso della storia di Curon, con molto lavoro e dedizione, che facesse emergere una persona complessa e ricca di sfumature. Un lavoro da sviluppare insieme all'interprete del suo gemello Mauro, tanto lavoro per ottenere il credibile e intenso rapporto tra fratello e sorella che i due ragazzi riescono a mostrare in scena (ne abbiamo parlato anche nella nostra recensione di Curon).
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Il rapporto tra gemelli
"Passavamo molto tempo insieme mentre eravamo in Trentino" ha raccontato Federico Russo, "perché avevamo molte delle scene insieme. Si è creato veramente un rapporto gemellare" fatto di attenzione anche all'aspetto fisico e alla coordinazione dei movimenti, dovuta a tutto il lavoro fatto insieme ma anche da quell'intimità che si è sviluppata condividendo tanto della quotidianità nel periodo delle riprese. Lo conferma Margherita Morchio: "abbiamo lavorato molto sulla fisicità dei personaggi, sul far vedere che non ci sono barriere tra Daria e Mauro", creando un "dare e ricevere" continuo in cui i due si aiutano a vicenda nei momenti difficili.