Esistono le recensioni "di testa", quelle "di pancia" e le diplomatiche mezze misure. Di CSI Miami non si può parlare né scrivere se non prendendo in prestito le sue stesse tinte forti. Per questo il finale avrebbe meritato uno stile strillato e sopra le righe degno della città che la serie TV ha passato al microscopio per un decennio intero.
Invece David Caruso ha deposto gli occhiali e il distintivo di Horatio Cane (come testimonia l'attore stesso sul suo account Twitter) lasciando la scena del crimine incompleta. L'ultimo dei 232 episodi va in onda su Italia 1 in prima serata il 28 dicembre... ma senza i fuochi d'artificio. Nessuno, quando la scena conclusiva è stata girata, si aspettava che sarebbe stata la fine. Ce lo ha confessato la stessa Eva LaRue (aka Natalia Boa Vista) durante il Festival della tv di Monte-Carlo 2012 e non serve un grande intuito per dedurlo guardando l'ultima inquadratura. Il vero colpo di scena sono i titoli di coda, che chiudono prematuramente un glorioso capitolo della storia della televisione firmato da Jerry Bruckheimer.
Lupo solitario o primadonna? Comunque lo si voglia considerare, Horatio Cane resta un leader carismatico, che rivisita l'appeal dello sceriffo dei western in chiave moderna. E chi lo critica a causa delle uniche due espressioni presenti nel suo repertorio (con gli occhiali da sole e senza) tenga a mente la sospensione dell'incredulità e lasci a casa ogni pretesa di realismo. Altrimenti come potrebbero, ad esempio, le detective della scientifica esaminare una scena del crimine conservando un look immacolato? Non sporcano (quasi) mai di sangue i tailleur bianchi, inseguono i criminali in tacchi a spillo e si svegliano nel cuore della notte per un'emergenza come se avessero appena passato due ore dal parrucchiere.
Non importa granché: alla scientifica di Miami tutto è concesso, anche a costo di sembrare una parodia con poliziotte vestite da modelle e criminali in stile cartoon. Sarebbe un'eresia telefilmica, d'altronde, immaginare Grissom con le camicie hawaiane di Delko. Ammettiamolo: i protagonisti lavorano nel posto giusto, con regole spesso flessibili dove la legge è uguale per tutti, ma con le eccezioni stabilite da Horatio il giustiziere. Nel corso delle dieci stagioni questo clima "possibilista" ha portato ad indagini degli affari interni, alla presenza di talpe e a licenziamenti (e reintegri) dolorosi nello staff.
Le prove regnano sovrane per incastrare i criminali - che appartengano ai cartelli messicani o all'alta società poco importa - ma l'umanità della squadra resta al primo posto nelle indagini e questo, inevitabilmente, comporta errori di valutazione e coinvolgimenti emotivi. Fa parte dei rischi che Horatio ha deciso di prendere, sul lavoro come nel privato, come quando ha promesso un distintivo ad un ragazzo appena incontrato (Delko) e ne ha poi sposato la sorella malata (Marisol) o si è innamorato della moglie del fratello (Yelina) o ha scoperto di essere padre di un adolescente turbolento (Kyle).
Nell'universo di CSI Miami tutto trova un senso, ma con i risvolti più drammatici possibili. Anche se al primo posto nella scala di valori di Caine campeggia la scientifica non si può certo dire che sia affettuoso o tenero. Pater familias vecchio stampo, si rivolge spesso ai subalterni usando il "lei", il grado da poliziotto o anche un semplice "signore": sottolinea una forma di rispetto più che una distanza vera e propria e in questa sottile differenza è racchiuso lo stile dell'intero telefilm.
Nella sigla gli Who fanno una promessa, "Won't Get Fooled Again", e la scientifica di Miami l'ha mantenuta, anche se con un unico rimpianto, non aver chiuso degnamente il cerchio. Inciampare in un finale chiudendo un decennio di onorato servizio televisivo con una scena random lascia l'amaro in bocca. Forse, se Horatio avesse potuto scegliere un modo per andarsene avrebbe scelto proprio questo, un'assolata mattina qualsiasi sotto il cielo della Florida, senza colpi di scena, tragedie né gesti eroici. Una di quelle in cui esce di casa indossando gli occhiali da sole, pronto a rendere la TV un posto migliore...