Dimenticate l'ironia rassicurante del Dottore: in Criminal record, serie Apple TV+ in streaming dal 10 gennaio, Peter Capaldi è un veterano della polizia con più di un'ombra nel suo passato. L'attore interpreta Daniel Hegarty, in conflitto con la nuova leva June Lenker (Cush Jumbo), che non smette di fare domande.
Tom Moutchi invece ha il ruolo di Errol Mathis. Nella nostra intervista, i due interpreti ci hanno parlato di come questa sia anche una serie di mostri. E di come Londra sembri Gotham City! "È molto grigia: non è l'Italia!" ci ha detto ridendo Moutchi.
Sul lato oscuro del suo personaggio invece Capaldi ammette: "Una delle cose che cerchiamo di mostrare con la serie è che, sì, ci sono i mostri, ma all'inizio erano delle persone, esseri umani. Per me una delle cose più interessanti del mio personaggio, che è abbastanza oscuro, è che è complesso. Ha sofferto, ha il suo bagaglio emotivo. E che lo affligge, non lo abbandona. Non lo perdono per ciò che fa, ma mi fa riflettere sul fatto che cominciamo tutti come bambini: alcuni sono fortunati, altri no. Dobbiamo tutti guardare le cose più da vicino. In questo momento nel mondo le cose vengono viste con grande superficialità. Quindi penso che tutto ciò che ci fa approfondire sia una buona cosa".
Criminal record: intervista a Peter Capaldi e Tom Moutchi
Sempre sul concetto di mostro Moutchi aggiunge: "Penso che questi mostri siano negligenti. Mancano di interesse. June invece alza sassi, apre porte che sono state chiuse. June invece è diligente: fa la cosa giusta. Penso che per ogni mostro ci sia una forza opposta. E lei sicuramente fa le domande giuste al momento giusto. Quando vedi questo tipo di storie speri che persone come lei scoprano la verità e liberino quella persona. Pensa a quante storie simili a questa ci sono nella realtà: senza persone come June è la fine. Penso che fare domande sia importantissimo".
Peter Capaldi, dagli inizi di carriera a Doctor Who
Al centro di Criminal record c'è anche uno scontro generazionale: Daniel Hegarty rappresenta il vecchio modo di vedere il mondo, mentre June Lenker è il nuovo. Per Capaldi: "Penso che "vecchio" sia la parola sbagliata: penso esista la saggezza, che spesso le persone più anziane possiedono, e può essere estremamente utile per i più giovani. C'è sempre un conflitto generazionale. Io e il mio personaggio siamo nati negli anni '50: era un altro pianeta! Era un mondo completamente diverso rispetto a oggi. Per lui quindi il mondo moderno può essere spaventoso. Ma ci sarà sempre un conflitto tra le vecchie e le nuove generazioni. E poi i giovani non sanno niente"!
Secondo Moutchi invece: "C'è un passo della Bibbia, che parla di un otre vecchio e uno nuovo, che dice: l'otre vecchio non può contenere il vino nuovo perché il vino nuovo è così pieno di energia da romperlo. Il vino nuovo è per l'otre nuovo. Ma la fine della scrittura dice anche che non bisognerebbe mancare di rispetto all'otre vecchio, perché ha avuto il suo scopo. Senza il modello vecchio non si potrebbe fare il modello nuovo. Sono entrambi importanti".