La scorsa settimana siamo rimasti in bilico sullo scioccante cliffhanger che vedeva Spencer alle prese con una verità dura da digerire: nei suoi incubi l'assassino di Riley Jenkins ha il volto di William Reid, suo padre. Un colpo di scena che ci fa sperare, pardon, temere che i demoni di Spencer tornino a tormentarlo, sbriciolando il suo equilibrio mentale e facendo a pezzi il suo cuoricino, lasciando a noi l'arduo e agognato compito di coccolarlo e rimetterlo in sesto... ma mettiamo da parte i nostri sogni proibiti e vediamo cosa è accaduto in questo magnifico episodio firmato da Jay Beattie e Dan Dworkin.
Il recap ci riassume i fatti occorsi nel precedente The Instincts (in italiano Labirinti della memoria): il subconscio di Spencer fa riemergere dei ricordi repressi del suo passato che riguardano l'omicidio di un bimbo che lui conosceva all'età di quattro anni, e i ricordi riaffiorati esigono delle risposte che Reid è disposto a tutto pur di avere, perfino scoprire che suo padre, l'uomo che lo ha abbandonato in tenera età, è un pedofilo e un assassino. L'episodio si apre con Morgan che fa faville alla slot machine e Prentiss che si lamenta del frastuono in preda ai postumi di una serata un po' troppo allegra, mentre Rossi le fa il verso bonariamente; la squadra sta aspettando Reid che è in ritardo ma una volta arrivato Spencer annuncia ai colleghi che intende rimanere in città per qualche giorno, adducendo come scusa il desiderio di voler trascorrere un po' di tempo con sua madre, affermazione a cui Morgan non crede neanche per un secondo, considerata l'espressione della sua faccia. A volte Spencer dimentica che i suoi amici sono tutti profilers esperti a cui basta una semplice occhiata per capire se stai mentendo spudoratamente. Come era prevedibile il Dottor Reid si catapulta alla stazione di polizia usando le sue credenziali come Agente Governativo per visionare il file di Riley, dicendo al detective che lavorò sul caso che l'FBI sta conducendo delle ricerche su vecchi casi insoluti. La foto del piccolo Jenkins fa tornare alla memoria di Spencer una partita della squadra di baseball, allenata da suo padre, di cui Riley faceva parte, un ricordo che all'apparenza sembra felice ma che potrebbe nascondere ben altro.
Morgan e Rossi chiedono al più giovane agente del BAU se è davvero convinto che suo padre sia implicato in un omicidio, o se i suoi incubi non sono altro che il frutto del trauma subito per l'abbandono paterno, ma Spencer è determinato a scoprire la verità, qualunque essa sia. I tre studiano i dettagli delle indagini: il piccolo Jenkins fu trovato morto nel seminterrato dietro la lavatrice, dopo che era ritornato a casa da solo da un allenamento perchè suo padre aveva fatto tardi al lavoro; probabilmente l'S.I. è un vicino di casa che lo conosceva e Reid ricorda che lui e la sua famiglia vivevano a meno di un chilometro di distanza all'epoca del delitto e decide di andare a parlare con sua madre per scoprire se ricorda qualcosa di più su suo padre. Durante il loro colloquio Spencer le rivolge delle domande mirate, chiedendole dei rapporti che William aveva con i bambini, ("tuo padre era fantastico con i ragazzini, se fosse stato per lui avremmo avuto la casa piena di figli") e del loro matrimonio, per raccogliere indizi su una sua possibile deviazione sessuale, ma Diana è schizofrenica, non stupida e il tono delle domande la insospettisce, così chiede a suo figlio di evitare i giri di parole e andare diritto al sodo.
Ancora una volta Spencer le dice che Riley è effettivamente esistito, che non era un suo amico immaginario e che suo padre potrebbe essere implicato nel suo omicidio. Nel frattempo alla sede del BAU l'Agente Todd, interpretata da Meta Golding, si prepara al suo nuovo incarico facendo pratica con J.J. nel suo ufficio, dove la futura mamma le insegna come assegnare le priorità alle numerose richieste di assistenza che il BAU riceve quotidianamente. Mentre visionano le innumerevoli cartelline, J.J. avverte dei dolori al ventre, ma non gli da' tanta importanza anche perchè mancano ancora tre settimane alla fine dei conti. Reid e Morgan vanno ad interrogare il padre di Riley chiedendogli se abbia mai avuto dei sospetti nei confronti di William Reid, ma l'uomo è offeso al solo pensiero "tuo padre era un brav'uomo" ; dal Signor Jenkins vengono a sapere che William si trova ancora in città, che per tutti questi anni è stato a 10 minuti di distanza senza che suo figlio ne sapesse nulla, riaccendendo in Spencer l'antica rabbia nei confronti di suo padre, una rabbia che forse non si è mai sopita. Arrivati nell'Ufficio Legale presso il quale Reid Senior lavora, a Reid vengono meno le parole e David interviene per interloquire con la segretaria mentre il giovane si rifugia in bagno per ritrovare un contegno. Morgan è molto preoccupato "non l'ho mai visto così" ma d'altronde la ferita è troppo profonda e non si è mai rimarginata, diciassette anni di silenzio sono tanti, troppi. L'incontro tra padre e figlio è a dir poco devastante, il volto di Spencer è una tempesta di emozioni e le sue parole sono cariche di amarezza; William ascolta le domande rivoltegli e trova ridicola l'idea che possa essere un sospettato, ma alla richiesta di collaborare fa ostruzionismo e rifiuta di dare accesso al suo computer, richiedendo un mandato, cosa che risulta alquanto difficile poichè nessun giudice accetterebbe gli incubi di un ragazzo arrabbiato come base per legittimare un'indagine, è vero che è uno show televisivo, ma a tutto c'è un limite. Fortunatamente non ci sono limiti ai miracoli che Garcia può fare e la ragazza si mette subito all'opera per hackerare il computer di William. Appena tornato in albergo Spencer trova una busta sotto la porta con un messaggio "stai indagando sull'uomo sbagliato"; al suo interno c'è il file di un tale Gary Michaels, un pervertito con precedenti penali per molestie sessuali a bambini, un uomo di cui Spencer ha un vago ricordo di quand'era piccolo. Il tempismo di questo nuovo sviluppo è un po' sospetto, infatti gli agenti ritengono che possa essere solo uno specchietto per le allodole per depistare le indagini, ma decidono di valutare comunque le informazioni ricevute, chiedendo a Garcia di raccogliere materiale sul nuovo indiziato. Penelope nel frattempo, è riuscita a entrare nel computer di William e insieme a Hotch ed Emily da' il resoconto di ciò che ha trovato, o meglio ciò che non ha trovato: nessun tipo di materiale pornografico, nessuna iscrizione a siti pedo-pornografici, niente di niente. William risulta essere una persona integerrima, tranquilla, ama leggere e andare al cinema e il suo profilo non ha niente a che vedere con quello di un possibile infanticida. La sua grande passione risulta essere suo figlio: dagli articoli pubblicati su di lui, alla sua tesi di laurea William conserva gelosamente tutto ciò che lo riguarda, dimostrando che nonostante la sua lontananza ha fatto di tutto per avere suo figlio vicino. Ma le news non allietano il piccolo genio, anzi non fanno che fomentare la sua ira e per calmarsi i nervi decide di staccare un attimo la spina e avere un tête-à-tête con un video poker. Inutile dirlo, le sue conoscenze sulle statistiche si traducono in una pioggia di dollaroni, che però lascia come "mancia" a una squillo perchè conversando con lei ha un'idea brillante per dare una svolta alle indagini. Con l'aiuto di un'esperta, Spencer si sottopone a una seduta di ipnosi, grazie alla quale ricorda di aver assistito a una scena che il suo subconscio aveva sepolto in profondità: sua madre, in lacrime, che guardava William bruciare dei vestiti insanguinati. In possesso di questo nuovo tassello del puzzle, Reid si reca di nuovo da sua madre scongiurandola di dire la verità, ma la donna ha difficoltà a ricordare per via dei farmaci, tuttavia l'insistenza di suo figlio le provoca una crisi isterica ( da brivido l'interpretazione di Jane Lynch ) in seguito alla quale decide di sospendere la sua normale terapia per potersi riappropriare della sua memoria. Mentre si recano all'ufficio di William, Morgan discute animatamente con Reid, convinto che stia perdendo la sua obiettività ma vengono distratti dall'apparizione del Signor Jenkins, che proprio in quel momento sta uscendo dal palazzo. Al dipartimento di polizia i due chiedono un fermo di 48 ore per interrogare William, ma il detective non ha intenzione di trattenere un onesto cittadino rovinandogli la reputazione su delle prove così effimere. Spencer perde le staffe di fronte all'atteggiamento paternalistico del detective, ma il savoir fair di Derek disinnesca una situazione potenzialmente esplosiva e riesce a ottenere 24 ore per interrogare il sospettato. In quel mentre arriva la telefonata di Garcia che informa i ragazzi del fatto che il secondo indiziato Gary Michaels sembra essere svanito dalla faccia della Terra, ma sono in attesa di risultati dal CODIS, il database nazionale del DNA. Penelope nota la smorfia di dolore di J.J. e capisce che è arrivato il momento di portarla all'ospedale per un parto prematuro, inutile dirlo Hotch ed Emily si mettono subito in movimento lasciando l'ufficio nelle mani dell'Agente Todd. William viene interrogato da Spencer, il quale fa leva sul suo senso di colpa per averlo abbandonato per ottenere le risposte che cerca e come previsto si sente dire che l'assassino di Riley è Gary Michaels, ma allo stesso tempo William gli chiede di lasciar perdere il caso, che ciò che sta cercando potrebbe essere troppo difficile da accettare. Il CODIS ha identificato il sospettato e si scopre che Michaels, o meglio il suo cadavere, è stato ritrovato anni fa nel deserto durante gli scavi di un complesso edilizio. Tra le prove raccolte c'è un'impronta parziale e nonostante le proteste di Morgan e Rossi, che considerano la fine di Michaels un atto di giustizia, Spencer insiste per confrontare le impronte con quelle di suo padre. Il risultato delle analisi indica che l'assassino di Gary Michaels è il Signor Jenkins, che lo ha massacrato con una mazza da baseball per vendicare la morte del suo bambino. Il detective incaricato delle indagini aveva intuito la verità, ma non ha agito di conseguenza, convinto che il pedofilo ha avuto quel che si meritava. Jenkins ammette le sue responsabilità e racconta che ha scoperto l'identità del killer grazie all'intervento di un'altra persona, un genitore che si è accorto che Michaels aveva puntato un altro bambino del vicinato: Spencer, tuttavia rifiuta di rivelare il nome del suo complice. La tensione cresce e Reid è ormai convinto di aver compreso tutto, ma le sue convinzioni crollano miseramente quando Diana arriva alla stazione per confessare la sua partecipazione. Fu lei ad accorgersi che Gary era un maniaco e attraverso un flashback torniamo alla sera del suo omicidio e vediamo una madre spaventata per la sorte del suo bambino che assiste impotente mentre un padre affranto si fa giustizia da se'. I vestiti insanguinati bruciati da William erano di Diana, che lui ha cercato di proteggere dalle conseguenze legali che l'avrebbero travolta. Il segreto celato per tanti anni è venuto a luce, il segreto che è stato la rovina della famiglia Reid, una verità troppo opprimente che alla fine ha schiacciato la forza di volontà di William, spingendolo ad abbandonare suo figlio e sua moglie. Spencer ha avuto le sue risposte e forse adesso le sue ferite possono cominciare a guarire. La citazione finale è di Gilbert Parker: "Non c'è rifugio dalla memoria e dal rimorso a questo mondo, gli spiriti delle nostre azioni più folli ci perseguita, con o senza il nostro rimorso". L'episodio si chiude in ospedale, dove la squadra sta festeggiando la nascita di Henry: J.J. rimane sola con Spencer e si accorge della sua tristezza e approfitta dell'occasione per chiedergli di fare da padrino a suo figlio, togliendogli il fiato per l'emozione ed è lì che lo lasciamo, con il piccolo Henry tra le braccia al quale sta già promettendo mare e monti.