L'apertura di Soul Mates ci coglie un po' di sorpresa perchè gli autori hanno deviato dalla solita combinazione delitto-briefing-partenza, per scaraventarci già nel bel mezzo dell'azione, con l'S.I. già individuato e il profilo già stilato. Le scene idilliache iniziali ci traggono in inganno: ci troviamo a Sarasota in Florida e nei quartieri residenziali immersi nel verde, irrompono le sirene della polizia giunta ad arrestare William Harris, un uomo di colore che sta dando lezioni di guida a sua figlia Andrea. Harris reagisce in modo abbastanza tranquillo, rassicurando sua moglie e sua figlia che si tratta solo di un errore e che presto tornerà a casa. Mentre viene portato via, sopraggiunge un SUV con a bordo Hotch, Rossi e Prentiss che chiedono spiegazioni al Detective Linden su cosa sta succedendo, sentendosi rispondere che era arrivato il momento di agire e che si era stancato di aspettare. Con la sua solita flemma, Hotch gli assicura che Missy Dewald, la ragazza scomparsa, non si trova a casa Harris e che le sua fretta sarà stata inutile.
La perquisizione non da' i risultati sperati e alla centrale, Morgan, Rossi e il Detective osservano William dal vetro a senso unico della stanza degli interrogatori, notando la sua calma imperturbabile e organizzando una strategia per l'interrogatorio. Harris è stato fermato in base al profilo del BAU (maschio, dominante, intelligente, organizzato, una carriera di successo, rispettabile e con famiglia ), ma l'arresto frettoloso non ha fatto altro che portare la partita allo scoperto prima che la squadra avesse il tempo di trovare delle prove concrete da consegnare al procuratore per costruire una solida accusa. Il giudice ha garantito un fermo di dodici ore in base al profilo del BAU, a una testimone che lo piazza nel luogo della scomparsa di Missy e ai precedenti di Harris, già accusato di due strupri ad Atlanta, ma rilasciato per mancata testimonianza delle vittime; purtroppo il materiale è solamente indiziario e a meno che non riesca ad ottenere una confessione da Harris, non avranno altra scelta che rilasciarlo.
La citazione iniziale è di Freud ed è Spencer ad enunciarla: " Nessun mortale può tenere un segreto, se le sue labbra tacciono, egli chiacchiera con la punta delle dita, il tradimento dei suoi segreti defluisce da tutti i suoi pori. "
Il confronto nella stanza dell'interrogatorio ricorda molto quello di Masterpiece, dove l'S.I. e Rossi si scontrano fino all'ultimo in un duello verbale strepitoso. In questo caso il confronto non regge, forse perchè la guest di quest'episodio non ha lo stesso carisma di Jason Alexander o forse perchè in questo caso non c'è un diabolico piano in atto. Fatto sta, che nonostante le decantate virtù avvocatesche di Harris, i dialoghi mancano di incisività, mordente, e perfino di una linea strategica. Harris si limita a sostenere di essere innocente, mostrando una totale assenza di empatia di fronte alle foto delle altre vittime (si, certo, fa parte del profilo, ma se fino ad oggi è riuscito a mentire a tutti proiettando l'immagine di padre amorevole, com'è che non riesce a fingere indignazione o sconcerto per salvarsi la pelle?) e suscitando un senso di irritazione e frustrazione. Molta della sua sicurezza inossidabile sta nel suo asso nella manica, asso che Spencer ci mette meno di tre minuti a scoprire in un blog criptato recuperato dall'Hard Disk dalle abili mani di Penelope, diario virtuale dove il flusso di parole sembra essere scritto da una sola mano, ma grazie alle eclettiche conoscenze di Reid, si scopre che in realtà si tratta di due persone ben distinte: Harris ha un partner.
La scena della rivelazione è uno dei punti di forza dell'episodio, con la logorroica e incomprensibile spiegazione di Spencer, che mostra un sorriso soddisfatto quando spiega le sue scoperte a Rossi e al Detective, il quale sconcertato chiede in un sussurro " ma dove l'avete trovato questo? " a cui David risponde in tono serissimo e perfetto tempismo comico: " ce l'hanno lasciato in un cesto sulla soglia dell'FBI ".Il cadavere di Missy Dewald viene ritrovato mentre Harris è ancora in custodia e questo non fa che dare conferma alle teorie di Spencer, il quale continua ad esaminare il blog, rivelando che le due voci sembrano quasi quelle di due anime gemelle che si sono finalmente trovate. Derek e Rossi usano queste informazioni per fare breccia nella calma professata da Harris, il quale sta contando le ore che mancano al suo rilascio, in attesa che sua moglie paghi la cauzione di 5 milioni di dollari mettendo in pegno la casa. Nel frattempo Hotch e Prentiss sono con la famiglia, cercando di scoprire se hanno notato qualche cambiamento in William negli ultimi tempi. Sharon e Andrea non sono molto cooperative, d'altronde è comprensibile, considerata la precedente esperienza vissuta ad Atlanta, che hanno lasciato proprio per ricominciare una nuova vita. Ma le domande di Aaron ed Emily cominciano a impiantare i semi del dubbio in entrambe, che tra le altre cose devono anche affrontare l'atteggiamento aggressivo e deprecabile dei vicini, che arrivano ad imbrattare la loro auto con scritte minatorie. Per fortuna, a dare una mano alla malcapitata famiglia arriva il premuroso vicino di casa, Steven, che manda via i ragazzacci e pulisce alla meglio lo sportello dell'auto. Tra tutti è l'unico che si comporta in modo civile ed amichevole, rassicurandole che andrà tutto bene e che William sarà presto di ritorno a casa.
L'atteggiamento espansivo di Steven insospettisce Andrea, che ricorda le parole di Emily sul presunto partner di suo padre ( è preoccupato per tuo padre ma non ha modo di comunicare con lui e potrebbe farsi vivo con voi, che al momento siete la cosa più vicina a William, dimostrandosi amichevole e rassicurante ) e risponde in modo un po' brusco alla sua presenza, cominciando a tenerlo d'occhio. Nel frattempo Penelope sta controllando il database dei reati sessuali per confrontare i segni di morsicature rinvenuti sul cadavere di Missy, un elemento nuovo rispetto alle altre vittime ( forse da solo si è sentito sbilanciato ed è tornato ad una pratica del suo passato che gli da' sicurezza ) e trova il nome di una vittima sopravvissuta i cui segni corrispondono perfettamente.Hotch ed Emily vanno ad interrogarla e dalla sua testimonianza scoprono che anche il partner di William è un cosiddetto maschio alfa, un dominatore, fatto insolito per le coppie di criminali, dove in genere c'è una controparte più remissiva. Se sono entrambi dominatori, è plausibile che anche il resto del profilo sia applicabile al nuovo S.I. che sta facendo di tutto per far scagionare William, perfino uccidere Missy e disfarsi del corpo da solo. In base a questi nuovi indizi e all'analisi del blog di Spencer, Garcia fa una ricerca sui parametri indicati nel quartiere di William e scopre che il candidato perfetto è proprio Steven, il suo vicino di casa. Steven dal canto suo, è uscito di casa litigando con la moglie e sbattendo la porta a causa di un messaggio lasciato da Reid sul blog inteso a fargli credere che William sta cooperando con loro. Andra nota il frastuono e decide, con poco buon senso, di seguirlo. Nel più classico clichè, la pulzella viene ghermita dal maniaco ( interpretato da George Newbern che a dire il vero è molto più efficace nel ruolo di viscido stupratore di Michael Boatman, che invece interpreta William Harris ) e da questo momento la situazione precipita velocemente: Sharon, in cerca di Andrea, nota Emily che sta interrogando la moglie di Steven e crolla in lacrime parlando con Hotchner, confessandogli di aver sempre avuto dei sospetti, ma di aver chiuso gli occhi per non essere costretta ad affrontare la verità. Alla centrale William sta decidendo dove portare la sua famiglia a cena, convinto che sua moglie abbia già pagato la cauzione e che tra poco sarà libero come l'aria, ma ha fatto male i suoi conti e la verità gli piomba addosso insieme al ceffone di Sharon che gli urla contro per sapere dove Steven ha portato Andrea. Harris è ormai alle strette, deve necessariamente confessare se vuole salvare Andrea da un destino orribile che lui conosce fin troppo bene, ma se ammette di sapere l'ubicazione di Steven non potrà più sfuggire alla condanna per stupro e omicidio. Incredibilmente l'uomo tentenna, ma alla lunga non resiste alle accuse indignate di Derek (Sii un uomo, per l'amor di Dio, sii un padre!) e accetta di collaborare. Lo vediamo entrare in un magazzino del porto dove trova Andrea imbavagliata e in lacrime, la quale si stringe al suo papà che è venuto a salvarla. Purtroppo la sua gioia è di breve durata, perchè dal confronto tra William e Steven capisce che suo padre è colpevole delle nefandezze di cui è accusato e il suo pianto di felicità si trasforma in rabbia e dolore ( bella prova di Dana Davis, già nota al pubblico per il personaggio di Monica Dawson in Heroes). Il team del BAU e la polizia fanno irruzione, arrestando i due killers, che si sono visti per l'ultima volta per dirsi addio. Sulle immagini del jet che torna a Washington Derek cita lo storico Inglese C. Northcote Parkinson: " l'indugio è la più mortale forma di negazione ".
Tutto sommato Soul Mates risulta abbastanza gradevole, anche se gli autori ci hanno abituato a ben altri livelli di sceneggiatura e dialogo, ma non si può avere sempre il massimo, ogni tanto capita che arrivi un episodio un po' sottotono, ma ciò nonostante, è stato bello rivedere Garcia e Derek duettare per telefono imbarazzando i poliziotti di turno e la faccia sorridente di Spencer merita sempre un dieci e lode a prescindere dalla qualità intrinseca della storia. Ora non ci resta che aspettare con ansia il ritorno di un altro sorriso, quello di J.J. che dovrebbe tornare al BAU entro un paio di episodi.