Carisma, bravura, fascino, un fisico esplosivo: Michael B. Jordan ha tutte le qualità per diventare una delle più grandi star di Hollywood, in grado di spaziare da film indipendenti come Fruitvale Station a blockbuster come Black Panther, passando anche per la tv, dove si è fatto le ossa fin da ragazzino, prima in un episodio di I Soprano, poi in The Wire e Friday Night Lights. Il ruolo che lo ha reso noto al grande pubblico è però sicuramente quello di Adonis Creed, figlio di Apollo, amico di Rocky Balboa (Sylvester Stallone) ucciso prematuramente da Ivan Drago (Dolph Lundgren) in Rocky IV. Dopo Creed, l'attore riprende in mano i guantoni di Adonis grazie a Creed 2, nelle sale italiane dal 24 gennaio, e questa volta la posta in gioco non potrebbe essere più alta.
Nel film, di cui abbiamo parlato nella nostra recensione di Creed 2, Adonis deve vedersela con Viktor Drago, figlio di Ivan, interpretato dalla vera star del pugilato Florian Munteanu, che lo sfida arrivando in America direttamente dalla Russia, dove il suo nome è ormai infangato. Il neo campione ha quindi la possibilità di riscrivere non solo la storia della boxe, ma anche quella della sua famiglia. Al suo fianco l'instancabile, o quasi, Rocky, che ha sempre il volto di Sylvester Stallone.
Abbiamo incontrato Michael B. Jordan a Londra, al junket europeo di Creed II, dove ci ha colpito non soltanto il suo splendido sorriso, ma soprattutto la concentrazione e la volontà di rispondere al meglio a ogni domanda. Impossibile non partire dalla scena di allenamento nel deserto, una delle più potenti del film: "La cosa più folle della scena dell'allenamento è che abbiamo fatto gli ultimi due giorni di riprese: avevamo già girato l'intero film, l'abbiamo lasciata per ultima. È stato come girare un film indipendente" ci ha detto l'attore, proseguendo: "C'erano telecamere a mano dappertutto, cercando di cogliere ogni esercizio, abbiamo inseguito la luce, ci dovevamo sbrigare, sembrava davvero un film indipendente, è stato divertente. Ho ancora in mente tutti i colori, l'essere nel deserto, il sole al tramonto, era bellissimo, a un certo punto sono cominciate a spuntare le stelle: è un momento che non dimenticherò mai."
La sfida a Tom Cruise e l'importanza di ricordare le proprie radici
Per essere credibili nelle scene d'azione non basta avere un fisico allenato, ma ci si deve anche muovere di conseguenza: spesso molti attori falliscono in una prova semplice quanto fondamentale, quella della corsa. Il campione in questa disciplina al cinema è sicuramente Tom Cruise, ma Michael B. Jordan è pronto a sfidarlo per il titolo di miglior corridore cinematografico: "Lo sfido! Mi piacerebbe lavorare insieme a Tom e magari correre fianco a fianco o inseguirci, sarebbe davvero fico. Mi piacerebbe davvero farlo."
In Creed II Adonis sembra avere tutto: una famiglia, il titolo di campione, il successo. Forse è per questo che perde momentaneamente la retta via, come si dice a Roma, abbassa la guardia perché "ha fatto i soldi". Il suo interprete, nonostante sappia pronunciarlo in perfetto italiano, non è pienamente d'accordo con il modo di dire romano però: "Non sono d'accordo solo perché è qualcosa a cui abbiamo pensato parecchio quando abbiamo deciso cosa avrebbe fatto Adonis: non volevamo renderlo il solito personaggio che si dimentica chi è e comincia a indossare catene, occhiali da sole e gioielli. Non volevamo percorrere quella strada: volevamo che rimanesse l'uomo che la gente ama, onesto e pensieroso, ancora in lotta con le sue emozioni, il suo ego e il suo orgoglio. Ci siamo più concentrati sull'orgoglio e l'ego che non sull'aspetto materiale: anche se ha successo, non si sente ancora a suo agio, cerca di capire che tipo di uomo vuole essere. È per questo che l'elemento della famiglia è così importante: diventa padre, quando Rocky lo abbandona per un po' anche lui deve affrontare i suoi problemi con il figlio, così come Ivan Drago con il suo. Il film diventa davvero un dramma familiare, con il pugilato a fare da filo conduttore. C'è anche l'arco di Bianca con la perdita dell'udito e i compromessi che devono fare tra loro come professionisti: uno è un pugile, l'altra una cantante, vogliono ancora avere successo ma devono farlo insieme. Credo fosse la cosa più importante da inserire nel film."
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Un ballerino di tip-tap sul ring e i consigli di Sylvester Stallone
Nel passato di Michael B. Jordan c'è anche una fase di ballerino di tip-tap: imparare i passi sulla pista da ballo è stato utile per muoversi sul ring? "Che cosa hai tirato fuori!" ci ha detto ridendo, per poi continuare: "È colpa di mia mamma! Non so se mi abbia aiutato, è stato tanto tempo fa. Per questo onestamente mi ha aiutato molto Sly. Ricordo che, mentre giravamo, continuava a urlarmi: Mike, Mike ti devi muovere, balla, stai sulle punte di più, di più! Mi incoraggiava a saltellare in giro molto di più di quanto facessi all'inizio. Devo ringraziarlo per questo."
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