Un colossal di fantascienza interamente italiano? Si può fare! Basta possedere una fantasia visionaria, un bel po' di ingegno e la faccia tosta necessaria a coinvolgere in un progetto senza rete star del calibro di Gerard Depardieu e William Shatner. Arriva al cinema Creators: The Past, la cui uscita era inizialmente fissata per il marzo scorso e poi è stata rimandata causa emergenza, da cui è stato tratto anche il libro firmato da Eleonora Fani, che interpreta la pittoresca Lady Airre.
Creators: The Past è, a detta dei suoi ideatori, un coraggioso progetto multimediale che travalica il medium cinematografico per narrare una storia misteriosa incentrata sui Creators, otto alieni che governano l'universo e si muovono su piani di realtà diversi. Gli alieni si incontrano all'inizio del film per decidere come sfruttare un imminente allineamento. Manca, però il Creator del pianeta Terra, che anche nella finzione è piuttosto incasinata. Il Creator non consegna la Lens, oggetto alieno che contiene la memoria del pianeta di riferimento e così un'altra Creator, Lady Airre, viene mandata sulla Terra per recuperarla. Detta così, la trama di Creators: The Past sembra piuttosto ingarbugliata. A incuriosirci ulteriormente ci ha pensato l'incontro con Eleonora Fani e col regista Piergiuseppe Zaia a Lucca Comics and Games dello scorso anno, prima piattaforma di lancio del film.
La storia dell'uomo: e se ci fosse lo zampino alieno?
Nel raccontare la genesi di Creators: The Past, Piergiuseppe Zaia rivendica la natura totalmente indipendente del progetto. "Vorremmo aprire una nuova strada per il fantasy italiano" spiega. "Io vengo dalla musica, dalla produzione di clip. Volevo realizzare un film, ma seguendo regole precise: niente sponsorizzazioni, niente sostegno delle film commission, inadatte per un film del genere che costa come un blockbuster americano. Volevamo essere liberi. Gli unici soldi pubblici usati provengono dalla tax credit del ministero, per il resto il film è finanziato con fondi privati. Abbiamo una struttura produttiva già pronta per una trilogia, adesso sta al pubblico aiutarci andando al cinema".
Arrival e Interstellar: 5 punti di contatto nel cuore della fantascienza
Creators: The Past, primo film italiano realizzato in Dolby Atmos, è stato girato in 5K con le telecamere Red, anche gli effetti speciali - si parla di 1400 shot - sono per lo più italiani e il team creativo si è avvalso della collaborato di Walter Volpatto, colorist di Star Wars: Gli ultimi Jedi, Interstellar, Green Book, Dunkirk, anche lui al primo film in italiano. Ma a colpire è soprattutto l'incredibile look di Eleonora Fani che si presenta all'intervista con indosso il trucco e il costume di Lady Airre sfidando il freddo e la pioggia battente. "Per applicarlo ci vogliono otto ore" spiega l'attrice, psicologa, psicoterapeuta ed esperta di alchimia che ha avuto l'idea di introdurre l'elemento alieno nella storia concepita da Piergiuseppe Zaia: "Ho aggiunto una fetta di verità romanzata all'interno di un fantasy. La storia la raccontano i vincitori, ma sappiamo tutti che non è sempre così. Volevamo offrire una versione alternativa della storia dell'uomo". "La nostra idea è andare a colmare un vuoto nel cinema italiano realizzando un prodotto di genere fantascientifico che attiri i giovani e spinga i cineasti a rivolgersi al fantasy" aggiunge Zaia.
25 fantascientifiche invenzioni da film e serie che vorremmo fossero realtà
William Shatner, Gerard Depardieu: magiche presenze sul set
Come è avvenuto l'incontro tra due personalità eccentriche come quelle di Eleonora Fani e Giuseppe Zaia merita una storia a parte. Il regista svela di aver incontrato la sua musa mentre era alla ricerca delle location: "I miei amici mi hanno parlato di questa villa incredibile sul Lago d'Orta, una vera e propria casa fantasy. Il primo titolo di Creators era Lens. Andando a visitare la villa di Eleonora ho scoperto un mondo, la sua casa è diventata la dimora di Lady Airre". "Casa mia è un ottagono perfetto, ha un valore simbolico" precisa la Fani mentre racconta il suo esordio a teatro a soli 12 anni con la scuola di Anna Bolens a Torino e la creazione della psicomimesis, metodo terapeutico che usa la recitazione a scopo curativo. "La mia sfida più grande in Creators: The Past è stata recitare in inglese, avevo fatto il classico e non ero così abile nella lingua. Nel giro di due anni sono arrivata a fare la traduttrice simultanea sul set".
Per Zaia è il momento di raccontare come è riuscito a coinvolgere mostri sacri come William Shatner, Gérard Depardieu e Bruce Payne. Naturalmente non mancano gli aneddoti succosi, come svela Zaia: "William Shatner ha letto la sceneggiatura, è abituato a rifiutare subito se non gli piace quel che legge, ma ha accettato con entusiasmo, i dialoghi lo hanno convinto. Quanto a Depardieu, siamo arrivati a lui tramite amici comuni, siamo andati a casa sua, una villa faraonica in centro a Parigi. Ci ha dato 3 minuti, gli ho fatto vedere il progetto col mio portatile e lui si è subito convinto. Abbiamo girato con lui in Valle d'Aosta, dicono che è uno difficile, ma sul set non ha mai toccato alcool. Un grande professionista così come Shatner che è un vero e proprio mostro della recitazione".