Coupez! è un film scritto e diretto da Michel Hazanavicius che ha aperto fuori concorso il Festival di Cannes 2022: interpretata da un cast corale capitanato da Romain Duris e Bérénice Bejo, la pellicola è in realtà tratta del remake francese del film giapponese del 2017 intitolato Zombie contro zombie - One Cut of the Dead.
Il film sarebbe dovuto essere presentato in anteprima al Sundance Film Festival nel gennaio 2022, ma è stato ritirato dopo che l'edizione in presenza del festival è stata cancellata a causa dell'aumentare di casi di COVID-19. Il progetto, originariamente intitolato Z, ha cambiato nome prima della sua anteprima a Cannes in seguito a una richiesta dell'Istituto ucraino, visto il ruolo propagandistico assunto dalla lettera "Z" durante l'invasione russa dell'Ucraina del 2022: inizialmente è stato utilizzato un titolo internazionale (Final Cut), che poi è stato cambiato in Coupez! pochi giorni dopo.
Michel Hazanavicius, regista molto legato alla kermesse (basti pensare a The Artist) e molto apprezzato in Francia per la sua saga parodistica OSS 117, ha aperto la conferenza stampa dichiarando: "Siamo estremamente felici di essere qui considerando che questa è la 75esima edizione del Festival di Cannes. Siamo appena usciti dalla pandemia e questo è il nostro primo Festival degli ultimi tre anni oltre ad essere anche quello che ci è più familiare. Quindi sì, essere qui e aprire il Festival con il mio film gioioso è un po' strano e al tempo stesso è per me un grande onore."
La genesi del progetto e il remake del film originale giapponese
Il regista, a proposito della genesi di Coupez!, ha deciso di parlare di che cosa lo ha profondamente conquistato del film originale: "Ho deciso di lavorare ad un film che avesse una struttura molto speciale, la sceneggiatura non era ancora stata scritta ma avevo il soggetto e le mie note. Ricordate che era anche l'inizio della pandemia e per questo motivo volevo realizzare una commedia che fosse colma di aneddoti e di quei comportamenti peculiari a cui spesso si assiste quando si gira un film. Così ho iniziato a lavorare sulla trama e non so se sia stata fortuna o una coincidenza ma ho parlato con il mio produttore e lui mi ha detto: 'Credo proprio di avere quello che fa per te'. Ho visto il remake francese del film originale e ho subito pensato che sarebbe stato perfetto, la struttura funzionava come un trucco di magia ed era molto meglio di ciò a cui stavo lavorando io in quel momento. Sono saltato subito a bordo, era esattamente ciò che stavo cercando e che volevo realizzare."
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Michel Hazanavicius parla della lunga sequenza presente nel film
Proseguendo nella conversazione, Hazanavicius ha descritto la lunga sequenza presente nella pellicola, svelando qual è il "dietro le quinte" di una scena di questo genere: "Era indubbiamente insolita. Ovviamente non ho dato agli attori un questionario ma immagino che tutti loro ora possano confermare che questa sequenza iniziale molto lunga sia stata l'introduzione perfetta. Non si tratta di una scena di 2-3 minuti, stiamo parlando di una sequenza quasi teatrale da 30 minuti, è estremamente lunga, è come un breve commedia. Erano tutti molto entusiasti di filmarla e se una persona sbagliava qualcosa tutti dovevano fermarsi e ripartire da capo e per questo motivo c'era molto pressione ad ogni ciak. Se filmi una scena corta con due attori non ci sono grossi problemi ma in una sequenza di questo tipo se dal ciak tutti hanno detto bene le loro battute credo che sia inutile dire che la pressione è altissima per gli attori: se commettono un errore dopo 27 minuti devono inevitabilmente ricominciare da capo. Ho pensato che tutti loro non vedessero l'ora di sottoporsi ad un test di questo tipo e cinque anni di prove hanno fatto si che si sia creato questo incredibile rapporto tra di loro basato sull'intimità e la solidarietà. Eravamo a 50 chilometri da Parigi in questo meraviglioso ippodromo, siamo stati lì per 5 settimane e tutti avevano lo stesso stato d'animo, credo che questo aspetto che abbiamo condiviso a telecamere spente si sia tradotto perfettamente anche davanti alla telecamera."
Michel Hazanavicius spiega che genere di film ha voluto realizzare sin dall'inizio
A proposito della suspence, delle sequenze horror e soprattutto delle scene comiche presenti nella pellicola il regista di Final Cut ha spiegato con quale stato d'animo, a suo modo di vedere, gli spettatori dovrebbero lasciare la sala cinematografica: "A me va benissimo qualunque cosa, ogni spettatore o spettatrice capirà o percepirà il film nel modo che desidera. Ci sono aspetti molto diversi che caratterizzano la pellicola ma la cosa più importante è sempre cercare di portare avanti un progetto, sin dall'inizio, che non sia orribile da guardare per lo spettatore."
Per quanto concerne le varie componenti presenti nel film Michel Hazanavicius ha concluso dicendo: "Ci sono molte battute e molte scene divertenti nella prima parte, in seguito si è esposti a tanta musica, canto, ad una buona dose d'azione quasi come se volessimo svegliare lo spettatore e poi hanno luogo una serie di eventi piuttosto intriganti. Inoltre, verso la fine del film, volevo che le persone fossero come catturate da un'emozione o, se vogliamo, da più emozioni contrastanti. Sin dall'inizio, dalla genesi del progetto, volevo che gli spettatori si sentissero intrigati, poi volevo che ridessero molto e alla fine volevo che fossero spazzati via da alcune emozioni piuttosto inaspettate."