Constellation, la recensione: il multiverso nell’iperspazio

La recensione di Constellation, la nuova serie thriller psicologica con Noomi Rapace e Jonathan Banks dal 21 febbraio su Apple TV+ con appuntamento settimanale, in cui la realtà è basata su una cospirazione.

Constellation, la recensione: il multiverso nell’iperspazio

Il sottogenere sci-fi dedicato all'outer space, quando si tratta di approccio "realistico", sembra faticare a trovare una quadra ed essere entrato in un cortocircuito narrativo per il quale non si riesce a raccontare qualcosa di nuovo né nella sostanza né nell'approccio, finendo celermente nel dimenticatoio. Un'eccezione alla regola potremmo trovarla nella recensione di Constellation, dal 21 febbraio su Apple TV+ con appuntamento settimanale, che prova a farsi forza grazie all'impianto produttivo della piattaforma sinonimo di qualità e grazie ai talentuosi nomi coinvolti. Per farlo prova a unire più escamotage narrativi legati al genere, come il multiverso che tanto sta andando di moda negli ultimi anni grazie (o per colpa) dei Marvel Studios: che sia questa la via?

Constellation e una trama tra le stelle

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Constellation: un'immagine della serie Apple TV+

Creata da Peter Harness (Il commissario Wallander, The War of the Worlds), e diretta a sei mani dalla vincitrice dell'Emmy Michelle MacLaren (Shining Girls, The Morning Show, Breaking Bad) e dai candidati agli Oscar Oliver Hirschbiegel (La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler e la più recente esperienza seriale di Unwanted) e Joseph Cedar (Footnote, Our Boys), Constellation si pone a metà strada tra un adventure drama e un conspiracy drama, tra azione e dramma psicologico. Al centro della trama ci sono Noomi Rapace (la saga di Millennium - Uomini che odiano le donne e la più recente esperienza seriale di Django) nel ruolo di Jo, un'astronauta che riesce a tornare sulla Terra dopo un grave incidente nello spazio ma scopre che alcuni pezzi fondamentali della sua vita sembrano essere scomparsi. A terra il marito con cui era già in crisi (James D'Arcy, Agent Carter, Oppenheimer) e la figlia Alice (Rosie e Davina Coleman), insieme al capo dell'operazione spaziale chiaramente legato ad alcuni segreti del passato (il candidato all'Emmy Jonathan Banks per Breaking Bad e Better Call Saul) e dell'operazione che stavano compiendo lassù tra le stelle.

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Realtà alternativa

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Constellation: un'immagine della serie Apple TV+

Girata principalmente in Germania e in diverse lingue, tra cui inglese e svedese, per dare quell'impronta ancor più internazionale alla storia come già fatto su Apple TV+, Constellation vuole provare ad indagare la storia dei viaggi nello spazio che da sempre hanno affascinato istintivamente l'uomo. Allo stesso tempo prova a dargli una nuova chiave di lettura coinvolgendo il multiverso in una sorta di Sliding Doors legato alle scelte umane fatte dai personaggi. Proprio nell'ottica dell'operazione internazionale come spesso sono quelle spaziali, diversi membri dell'equipaggio e rappresentanti delle nazioni a terra devono fare i conti con quanto sta accadendo dall'altra parte. Tra loro i personaggi interpretati da Julian Looman (Emily in Paris, Mallorca Crime), William Catlett (A Thousand and One, Coppia diabolica) e Barbara Sukowa (Passioni violente, Hannah Arendt), quest'ultima sibillina e avvicinabile al personaggio di Banks essendo i due veterani delle missioni nell'outer space. A livello di regia e montaggio la serie prova a mantenere alta la tensione narrativa, non riuscendoci sempre, e a proporre una fotografia diversa per raccontare i vari stati mentali (o mondi?) vissuti dalla protagonista una volta tornata sulla Terra.

Psicologia spaziale

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Constellation: un'immagine della serie Apple TV+

Essendo un thriller maggiormente psicologico, grande attenzione viene data all'aspetto mentale dei protagonisti e al loro chiedersi continuamente se stanno sognando o le loro convinzioni sono frutto di un'illusione, oppure se si tratta di qualcos'altro. Qual è il vero segreto dei viaggi spaziali? Tra le righe, attraverso una Noomi Rapace in parte e coinvolgente, ma forse un po' troppo abbonata a questo tipo di ruoli, c'è anche la tematica della poca credibilità femminile, che va a ritroso nel tempo: una donna in certe posizioni di potere, come in questo caso una missione spaziale, non viene creduta poiché tale e più incline all'isteria secondo il credo patriarcale della società. Un puzzle complesso e non sempre fluido che però incuriosisce lo spettatore e sembra avvicinarlo più a prodotti come Interstellar che ad altri come Away e Extant, nonostante il punto di vista femminile della vicenda e nonostante si tratti in parte di un family drama. Qui però abbiamo di fronte una famiglia già piena di crepe che rischia di spaccarsi definitivamente. Un nucleo che deve trovare un nuovo equilibrio per poter sopravvivere e soprattutto fare una scelta: quale realtà accettare come tale?

Conclusioni

Alla fine della recensione di Constellation sottolineiamo come si tratti di un tentativo di fare qualcosa di diverso tra le serie tv ambientate nello spazio attraverso un thriller psicologico che gioca con altri escamotage narrativi di genere. Cast abbastanza in parte, non tutto è mescolato al meglio e la tensione narrativa non riesce a mantenersi per tutta la durata ma nel complesso ci sembra un’operazione che merita attenzione, ulteriore testimonianza della qualità sperimentale di Apple TV+.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
4.0/5

Perché ci piace

  • Noomi Rapace e Jonathan Banks guidano un cast variegato.
  • James D’Arcy e le giovani Rosie e Davina Coleman.
  • I colpi di scena ben assestati.
  • Regia e fotografia che cambiano per provare a mantenere il ritmo narrativo…

Cosa non va

  • …ma non sempre riescono.