Negli anni Novanta si capiva subito quando un film portava il marchio di Jerry Bruckheimer, e non soltanto per il relativo logo a precedere i titoli di testa. E Con Air è un film al 100% in stile Bruckheimer, capace di condensare nelle sue due ore di visione quell'idea di spettacolo senza fronzoli e compromessi di sorta, indirizzato a quello spettatore in attesa soltanto di staccare il cervello dopo una dura giornata di lavoro, con tutti i pro e i contro del caso nonché con qualche eccezione più impegnata del previsto.
Ma a differenza di molte produzioni odierne che escono e si dimenticano in un battito di ciglia, certi titoli sono destinati a rimanere iconici anche pur a dispetto di difetti più o meno evidenti: vuoi per scene e battute cult, vuoi per la presenza di star nel variegato cast, Con Air è ancora oggi ricordato dal grande pubblico.
Tutto come previsto
Accolto alla sua uscita da critiche miste, il film diretto nel 1997 da Simon West può anche vantare due candidature all'Oscar - miglior canzone e miglior sonoro - nell'anno del Titanic pigliatutto di James Cameron. Con Air è anche oggetto di numerosi meme che vedono Nicolas Cage intento in pose rilassanti a godersi un momento di relativa "tregua", ennesimo segnale di come l'operazione sia comunque consolidata nell'immaginario del grande pubblico. D'altronde ci troviamo davanti ad un blockbuster in piena regola, dove la massiccia dose d'azione a tema è accompagnata da un'ironia più o meno grottesca, con situazioni sempre più esagerate e paradossali a complicare il ritorno a casa dello sfortunata protagonista, che ha finito per ritrovarsi al centro della discordia proprio quando prossimo a ottenere la libertà condizionale.
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Sorvegliato speciale
La storia ruota infatti intorno al personaggio di Cameron Poe, un passato nel corpo dei marine prima che un tragico evento durante una licenza cambiasse per sempre tutto. L'uomo, in attesa di diventare padre, venne infatti coinvolto in una rissa da tre ubriachi che minacciavano la moglie e durante la colluttazione uno di questi perse la vita. Condannato dal tribunale a otto anni di carcere, Cameron non ha mai visto sua figlia e ora è prossimo a ottenere la libertà condizionata. Peccato che sul volo che dovrebbe riportarlo a casa vi siano anche alcuni pericolosi criminali, in procinto di essere trasferiti dalle autorità in una prigione di massima sicurezza. Questi, guidati dal crudele e astuto Cyrus Grissom, hanno organizzato un piano per prendere il controllo dell'aereo poco dopo la partenza, circostanza che effettivamente avviene con successo. Toccherà ora a Cameron, in procinto di fare il doppio gioco pur di far ritorno ad ogni costo dalla sua famiglia, salvare la situazione prima che sia troppo tardi e mettersi in qualche modo in comunicazione con lo sceriffo federale Vince Larkin.
Un divertimento a prova di bomba
Un prologo veloce, atto a introdurre quell'evento clou che porterà alla condanna del nostro, che mette già in mostra i muscoli di un cinema secco e classico nelle sue derive retoriche, che non si perde in "spiegoni" di sorta per trascinarci subito nel vivo dell'azione e della tensione di genere. Già dai primi minuti Con Air pone le cose in chiaro e chiunque rimanga davanti allo schermo può già intuire quanto lo aspetterà nel tempo restante. Un intrattenimento intelligentemente stupido, ossimoro ideale per sintetizzare il leit-motiv di una trama che vive di forzature e inverosimiglianze in serie, a solo favore di quell'anima ludica che sfrutta la verve di un Simon West più ispirato del solito dietro la macchina da presa, quasi a seguire la scuola Michael Bay ai tempi andante tanto di moda. Esplosioni, sparatorie, scontri a mani nude, inseguimenti su due e quattro ruote e addirittura macchine che volano appesa ad aeroplani: tutto l'immaginario tipico e anche di più è ampiamente rispettato, con in più la forza del cast a imprimere maggior curiosità e interesse.
Un muscoloso Nicolas Cage dall'improbabile capigliatura, un John Malkovich luciferino quanto basta quale affascinante nemesi, e poi Danny Trejo - che in carcere ci è stato veramente - quale violentatore seriale e Steve Buscemi nelle vesti di amabile psicopatico: uno stuolo di facce giuste al posto giusto che garantiscono una discreta varietà di situazioni e battute, servendo in egual misura sia la parte più leggera che quella parzialmente più dark dell'esagitato racconto, fino a quel finale per le strade di Las Vegas dalle dinamiche pirotecniche.
Conclusioni
Tra i grandi classici del cinema action anni Novanta, all'insegna di un intrattenimento duro e puro che non va per il sottile ma sa intrattenere il relativo target di riferimento, come hanno confermato anche i notevoli incassi al botteghino worldwide. Con Air è un'operazione piacevolmente brainless, dove tutto è volutamente esagerato sin a cominciare dalle azzeccatissime scelte di casting, che contrappongono ad un Nicolas Cage nelle fase muscolare della sua carriera nomi del calibro di John Malkovich e Steve Buscemi. Simon West dirige con energia un racconto inverosimile e dalle dinamiche sempre più esplosive, carico di una sana retorica a tema e di emozioni facili facili a prova di grande pubblico.
Perché ci piace
- Nicolas Cage guida un cast altrettanto peculiare e azzeccato ai relativi ruoli.
- Azione, azione e ancora azione, all'insegna di un divertimento senza mezze misure.
Cosa non va
- La sceneggiatura, carica di retorica, è dichiaratamente inverosimile e figlia dei suoi tempi e di un certo modo di fare cinema.