Come si diventa terroristi
I terroristi non nascono terroristi, nemmeno quelli dell'11 settembre. Sono stati prima ragazzi, studenti, ed è proprio il processo verso il fondamentalismo islamico che interessa ad Antonia Bird, la regista inglese che in un film a metà tra realtà e fiction (l'opera è basata su fatti documentati e gli attori interpretano personaggi reali) racconta la storia della preparazione dell'attentato alle torri gemelle seguendo gli uomini che composero la famosa "cellula di Amburgo".
Al centro di un dramma essenzialmente psicologico, girato con taglio giornalistico, ci sono giovani molto diversi tra loro, con le loro storie individuali e i loro desideri. E, all'inizio, qualcuno perfino con un interesse tutto sommato superficiale per la religione musulmana. Ma frequentando i centri religiosi islamici, finiscono preda di chi cerca nuovi adepti alla causa attraverso una tambureggiante propaganda di adesione alla Jihad.
E' un processo interessante quello esaminato dalla Bird, ma la progressiva deriva verso la voglia di martirio appare a tratti un po' schematica, poco approfondita. Non si avverte quasi nessun accenno di resistenza a un addestramento ideologico che non lascia in realtà spazio per nessuna altra scelta, e il passo tra estremismo religioso e terrorismo appare talmente facile da risultare ancora più spaventoso. E dopo la "cura" per le menti, arriva anche quella per il corpo, sottoforma di campi di addestramento per completare il kamikaze perfetto.
Quando saranno pronti per il tristemente famoso 11 settembre, la Bird lascerà parlare solo le immagini e una musica ossessiva, in un finale straordinariamente opprimente, del quale tutti sanno purtroppo la conclusione.